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16 Settembre 2010 02:20

BURKA MA DONNA

784 visualizzazioni - 1 commento

di Doriana Goracci

Mi sento di parte, oggi francese, perchè in questo pezzo di mondo è fatto divieto indossare in luogo pubblico il burka. Si,  là gira.  Volete sapere quanti millimetri di carne umana femminile sono esposti ai raggi del sole indossando il burka? Provate a metterlo voi, lo scafandro, io lo feci e mi sembrò di perdere i sensi, solo per un minuto. Provate a girare la città, ben protetti come dei palombari fine secolo, immersi nel Male. E’ una regola civile quella che impedisce di finire inghiottita in un burka, senza neanche poter dire: aspetta…ma donna.Andatevene all’inferno voi e le gabbie e i muri, che opprimono la vita.  No, nessuno sa come viva, come muoia.Lo sa il Burka.

Le ho viste  con i miei occhi pochi giorni fa da Primark a Manchester, la coppia residente in Inghilterra, quelle gambe che la fanno correre tra i banchi di un gran magazzino, con bimbo e compagno, lui anche con due bella braccia esposte e piene di peli e il faccione contento, tra baffi e barba , di quel manichino al  fianco da esibire,  tale e quale a un lenone, a un pappa dei nostri paesi, che gode dell’esposizione della carne. Poi fu la volta a York, di un’ altra che camminava da sola, di primo mattino. Di  entrambe le donne  era impossibile vedere anche solo gli occhi, udire il respiro. Magari urlassero all’improvviso:  sarebbe un’esplosione.

A luglio di quest’ anno, nel blog del Corriere della Sera , si lanciava la moderazione inglese: “Il 67 per cento degli inglesi vorrebbe che il burka venisse messo al bando. Lo rivela un sondaggio d’opinione di YouGov. Dunque: Londra seguirà l’esempio francese? Questione delicata e controversa. Ma, Damian Green, conservatore, neo ministro dell’immigrazione, esclude al cento per cento che Westminster approvi un provvedimento del genere: “Sarebbe contrario alle convenzioni sulla tolleranza e il reciproco rispetto” Adottare una politica più severa sugli ingressi dei clandestini non significa che alle donne musulmane debba essere proibito di coprire il volto. Giusto o sbagliato che sia, irritante o no, due considerazioni: 1) l’autorevolezza di un governo si consolida quando non cavalca i populismi e corre così il rischio di trovarsi in rotta di collisione con i suoi elettori; 2) una classe dirigente coraggiosa, di destra o di sinistra, ha il dovere di essere impopolare quando sono in gioco principi e valori universali. Ogni nazione ha sensibilità diverse, Il Regno Unito, pur colpito dal terrorismo, sa dare ancora esempio di equilibrio e di saggia moderazione.”

In Inghilterra ho visto spariti i cassonetti, incubo terrorismo, umanizzati da donne e uomini che ramazzano il centro della city. Se si ferma quella donna in burka, si siede, potrebbe sembrare un misero mucchio di stracci. Neri per giunta. Cenci da litigare nel dialogo tra le genti e le religioni.

 

Viene da bestemmiare, perchè non c’è nulla di male a negare il potere, sia pure imprecando. Qualcuno ricorda  i membri del Ku Klux Klan che “indossano le tuniche bianche con il cappuccio, nascondendo le loro facce, sul modello di alcune confraternite penitenziali cattoliche”? “Una spiegazione di questa usanza è che questi abiti rappresentano gli spiriti dei soldati che tornano dal mondo dei morti per vendicarsi e terrorizzare i loro nemici. Un’altra spiegazione riportata è l’”anonimato del lavoro ben fatto” – infatti i membri del KKK credono che il compito sia stato assegnato loro direttamente da Dio,  e indossano tunica e cappuccio in segno di umiltà. ” Ecco, peccato che  l’umiltà femminile è  legge perenne a cui la donna deve sottomettersi 24 ore su 24, tranne quando è libera di  farsi fottere.

Che Misteri i Voti i Veli la Politica…

 
 

E non ridete, non venite avanti come cretini,  non pensate che da noi il burqa non gira, non attecchisce. Il Colpo Grosso è svestirla la donna, e farne bottino e chiamarla la Casa della Libertà.Non prendiamoci in giro, non prendeteci in giro. Avete parlato di Liberazione e Pace esportata, avete detto al mondo che avevate asportato il burka, il terrorismo islamico. I mandanti di questa Moda, sono i signori della Guerra, che la portano con i soldi e il sangue, come chi se la inventa la sacra guerra, per gli Affari suoi, di alta Finanza, blindata da un burka, velatissima.Quanto al futuro, ascolti:  i suoi figli fascisti  veleggeranno  verso i mondi della Nuova Preistoria.  Io me ne starò là,  come colui che  sulle rive del mare  in cui ricomincia la vita.  Solo, o quasi, sul vecchio litorale  tra ruderi di antiche civiltà,  Ravenna  Ostia, o Bombay – è uguale -  con Dei che si scrostano, problemi vecchi  – quale la lotta di classe -  che  si dissolvono…” Scriveva Pier Paolo Pasolini, era di una disperata vitalità.

Perché continuiamo in questo modo?  We’re lost in a masquerade …

Doriana Goracci

VIDEO FOTO E LINK SU
http://www.reset-italia.net/2010/09/16/burka-ma-donna/

 

COMMENTI

16 Settembre 2010 16:17

Copio quanto mi ha appena inviato Cristina Cattafesta che da anni è impegnata con le donne di Rawa. La condivido totalmente.Cara Doriana, ne parlerei per delle ore! Non sopporto più questo relativismo culturale di certa sinistra che difende il burqa e persino l'infibulazione femminile!!! Chissà perché le "tradizioni" (e noi le abbiamo soivvertite tutte nel '68!)... vengono sempre consumate sul corpo delle donne. Gli uomini se ne liberano presto: alcool, amanti, prostituzione. Ma le donne DEVONO restare inchiodate al burqa. Le Rawa dicono: ci sono tradizioni buone e tradizioni cattive: eliminiamo quelle cattive. Abbiamo abolito la schiavitù, anche se era "tradizionale". Abbiamo voluto una legge sull'aborto e una sul divorzio, anche se per una parte dell'Italia era "tradizione". Era tradizione anche il delitto d'onore, il rapimento e lo stupro per forzare una donna che non voleva sposarsi. Eppure una Franca Viola ha sovvertito tutto questo e ci ha fatto sentire meschini con il suo coraggio! E ancora: è il velo integrale che si chiede di NON consentire, mica il fularino. Ci saranno grate migliaia di musulmane, pur restando musulmane. Ci sono donne che lo vogliono? Certamente. Mi stupirebbe il contrario... Ma diamo a queste donne una chance: scuola, cultura, matrimoni liberi. Diamogli consapevolezza, sicurezza. E poi chiediamoglielo di nuovo se lo vogliono portare il burqa... Ma così che senso ha? Qual'é la vera libertà di scegliere? Con tanti anni di lavoro con le donne algerine e con quelle afghane ho capito una cosa: quando le donne hanno consapevolezza, cultura e libertà di scegliere, SCELGONO IL MEGLIO PER SE', SCELGONO LA LIBERTA', anche se spesso costa la vita, come alle tante ragazze pachistane che vengono uccise dai padri qui in Italia. E ci sarà sempre un piccolo numero di persone che vorranno portare il burqa... ma noi dobbiamo salvaguardare CHI non lo vuole portare, perché la violenza avviene su di loro.

Doriana Goracci

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