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15 Settembre 2010 09:32

Sulla pena di morte

347 visualizzazioni - 0 commenti

di Tonio Dell'Olio

Solo qualche giorno fa il tribunale della Virginia ha emesso il
verdetto di condanna a morte per Teresa Lewis, una donna di 40 anni
che, stando alla sentenza, è stata riconosciuta mandante degli omicidi
del marito e del figliastro. A nulla sono valsi i risultati di ben tre
perizie psichiatriche che hanno diagnosticato nella donna un grave
disturbo della personalità e un’età mentale di 12 anni. La condanna,
salvo la grazia che potrebbe sopraggiungere anche grazie alla forte
pressione dell’opinione pubblica sul governatore di quello Stato,
dovrebbe essere eseguita il prossimo 23 settembre. Dall’Uganda giunge
una notizia di segno opposto: almeno 167 detenuti condannati alla pena
capitale hanno visto la loro sentenza commutata in ergastolo. In
questo modo la Corte Suprema dell’Uganda intende aprire la strada alla
definitiva abolizione della pena di morte in quel Paese. Ricordiamo
che in Uganda non si esegue una condanna a morte dal 1999. L’agenzia
MISNA dalla quale apprendo la notizia, riporta il commento di padre
Tarcisio Agostoni, missionario in Uganda e autore del libro: Lo stato
può uccidere? Dice p. Tarcisio: “Se lo Stato ha il diritto di togliere
la vita, può abolire tutti i diritti umani, perché la vita è il
diritto umano più importante. (...) Eseguire una condanna a morte è
come tagliare il tronco immaginario dell’albero dei diritti, impedendo
che ricresca”.
Varrebbe la pena ricordarlo ai giudici della Virginia.

http://www.peacelink.it/mosaico/a/32355.html

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