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24 Luglio 2010 17:12

Ma quale informazione c'è in Italia?

561 visualizzazioni - 0 commenti

di viviana


Viviana Vivarelli


Esecro una stampa davvero servile (vd Corriere) che pubblica intere pagine sulla laurea in filosofia della Barbara B o fa titoloni sulle battutine più o meno idiote sui nostri leader e poi trascura completamente di riportare gli scandali legati ai conflitti di interesse sui farmaceutici e non ci mette in guardia con scoop sensazionali di denuncia su farmaci che possono ammazzarci e che gli altri paesi hanno bandito mentre noi continuiamo a venderli per i conflitti di interesse di Ministri come Sacconi.
Sono lieta anche di aver pubblicizzato la splendida invenzione del bioscanner, strumento per diagnosticare il cancro, su cui sulla stampa non ho letto parola.

http://masadaweb.org/2010/07/23/masada-n%C2%B0-1171-23-7-2010-la-cricca-sgangherata/

Ma come anche nella battaglia per salvare l'acqua pubblica non c’è giornale italiano (e qui si misura tutta la loro miseria e pochezza) che si sia preso l'incarico civile di sostenere il bene dei cittadini e di difendere in modo coerente un bene essenziale.
In Inghilterra, la difesa dell'ambiente, l'ecologia, la difesa dei beni comuni sta al primo posto e non c'è giorno che i quotidiani ( IThe Guardian, The Financial Times, The Independent, Evening Standard, The Sun, Daily Express, Daily Mail, Daily Mirror , Daily Telegraph, persino il piccolo Metro, free press, che trovi gratis sulla metropolitana, non mettano in prima pagina un articolo sulla difesa dell'ambiente. Si consideri che Metro che ora si sta diffondendo in tutto il mondo conta su 45 milioni di lettori. A Londra ci sono più quotidiani che in qualsiasi capitale della Terra
In Italia il numero di copie vendute dei giornali è ferma dal dopoguerra. La diffusione dei quotidiani non è cresciuta diminuendo l'analfabetismo, anzi la diffusione di copie vendute dal 75 al 65 è calata. Oggi in rapporto alla popolazione siamo sotto i livelli d’anteguerra. L’Italia era ed è fra i paesi più arretrati in Europa per diffusione e lettura della stampa quotidiana. In Finlandia. Austria, Svezia, Inghilterra... la diffusione di quotidiani è 4 volte l'Italia.
Molti sono invece i periodici di gossip che contribuiscono a rendere ancora più squallida la condizione culturale e informativa di questo paese.

Per molti anni il periodico più diffuso in Italia è stato Famiglia Cristiana, con una catena di distribuzione privilegiata (le parrocchie) e una notevole modernità di contenuti rispetto alla tradizionale stampa cattolica. Ancor oggi è una delle testate di maggiore successo, con una diffusione di oltre 800.000 copie.
Sorrisi e canzoni (di B) con oltre 1.500.000 copie è il periodico più diffuso in Italia.
Regge da più di 40 anni l'Espresso.
Oggi le edicole sembrano piene di ogni sorta di riviste e gadget ma il numero di giornali letti non aumenta, anzi dagli anni 80 sono scesi del 15%. L'Italia è l'unico paese al mondo dove la lettura dei giornali diminuisce. Per questo giustamente Beppe Grillo ha sbeffeggiato la recente manifestazione degli addetti alla stampa contro la legge-bavaglio di B. Qua il bavaglio la stampa se l'è messo da sola da sempre.
Se l'Italia è un paese ignorante, incolto, teledipendente, dove la gente non legge, e di conseguenza non sa nemmeno votare amministratori validi, a maggior ragione la responsabilità del csx nel regalare la televisione a B (vedi  D'Alema e i due governi Prodi che non hanno voluto regolare il conflitto di interessi e hanno permesso il servilismo RAI ai diktat di B è vergognosa).
Si noti che nemmeno con tutte le sentenze nazionali ed europee, Europa7 è riuscita ad andare in onda e oggi la Lega pretende la direzione anche di Rainews24 che dipende da Rai3, mentre due giorni su tre B parla di chiudere l'insulsa e inerme Rai, pur dopo il licenziamento dalla RAI di qualunque voce critica, da Biagi a Santoro.

Il Corriere che è il primo quotidiano d'Italia per diffusione è fermo e 500.000 copie, su una popolazione di 60 milioni di abitanti. Viene 2a Repubblica con poco più di 400.000 copie, la Stampa con 264.000. Importante il gruppo dei giornali sportivi, la Gazzetta dello Sport con 300.000 copie,  Stadio 200.000, Tuttosport 111.000  (questi tre da soli fanno 600.000 lettori e si posizionano come la lettura principale degli italiani).Sole 24 ore ha 176.000 lettori ed è andato in caduta libera con la pessima direzione di Riotta.
I famosi giornali di B pieni di falsità, propaganda e diffamazioni, il Giornale e Libero, a cui si dovrebbe aggiungere il pessimo Panorama, vendono solo 280.000 copie, che sono anche fasulle in quanto spesso fasci di questi giornali sono esposti gratis in esterno e figurano come venduti.

Roma capitale, invece di avere un giornale degno di stare a livello europeo, ha un giornalucolo di basso profilo, Il Messaggero, da piccolo buco di provincia, gestito da Caltagirone, il più grande costruttore d'Italia, la cui figlia ha sposato Casini.
In Italia abbiamo poi vari giornaletti locali dall’ottica limitatissima.

Su tutti è piovuto il sarcasmo durissimo di Beppe Grillo e la sua proposta ad iniziativa popolare di abolire il finanziamento pubblico ai giornali, che è uno dei tanti scandali d'Italia, perfettamente voluto dalla Lega per partecipare alla mangiatoia pubblica.
E, se a Roma la situazione è squallida, va anche peggio nel Sud, in Sicilia o in Padania dove si leggono solo striminziti giornaletti locali a stretto locale, che in Padania sono retti dalla Lega, in Sicilia dalla mafia o di imprenditori corrotti come Ciarrapico, il re delle acque minerali e delle cliniche private che gestisce una serie di 12 giornalucoli nel Lazio per cui lo Stato gli regala 5 milioni l'anno, sempre per la serie degli sprechi di partito e di quella Roma ladrona tanto decantata in piazza ma che piace tanto alla Lega al punto che questo scandaloso finanziamento pubblico a giornali e bollettini è nato proprio con una legge della Lega.
In Italia l'informazione la fa la televisione, di proprietà o sotto controllo di B e che raggiunge molte più persone di tutti i giornali di opposizione messi insieme, per cui il 99% degli italiani sa le cose dalla televisione.
Per gli italiani all'estero segnalo questo collegamento che permette di scampare alla tv tappetino di Minzolini
http://tvtoolbar.org/gadget_chrome/tvplayer.php?subcategory=368&category=24

In Inghilterra i quotidiani nazionali sono quasi sempre indipendenti dai partiti .

In Italia o fanno interessi personalistici di capipartito o dipendono dagli interessi di mercato di gruppi imprenditoriali. Il grosso dell'informazione, la fa la televisione, dove tutto discende dagli ordini di un boss mafioso come B e parlare di Rai e di servizio pubblico, davanti a un Masi o a un Minzolini, è un’oscenità.
In Inghilterra l'Evening Standard, principale quotidiano di Londra, vende 3 milioni e mezzo di copie, mentre in Italia il principale quotidiano della capitale, Il Messaggero di Caltagirone, vende 250.000 copie (il direttore Roberto Napoletano è stato scelto ovviamente da Caltagirone dopo il pessimo Gambescia.

 
Oggi l'unico modo per avere una informazione pluralistica o critica è internet. Di Pietro la usa ampiamente ma è davvero surreale che questo strumento sia quasi del tutto assente per far sentire la voce del PD o della sinistra estrema.

I blog hanno sostituito i giornali, e chi segue qualche blog interessante smette di guardare la televisione e di essere manipolato dalla propaganda mediatica di B (è curioso che all'emersione dei mandanti delle stragi di mafia e degli scandali della cricca, B abbia detto che era "sotto furibondi attacchi mediatici", quando proprio lui è il mandante da 18 anni di manipolazioni mentali delle teste degli italiani).

E' difficile stimare quanti italiani usino internet, si parla di più di 20 milioni di persone, ma non è detto che lo facciano per un’informazione migliore e non per chattare o cercare siti porno. Tuttavia B capisce benissimo il pericolo costituito dai blog come diffusori di notizie e screditanti l'informazione di regime e tenta sempre nuove leggi per censurare internet (ultima la legge-bavaglio che equipara i blog amatoriali alle testate giornalistiche).
La popolazione mondiale è di 6 miliardi di abitanti. Più di un miliardo usa internet.
In testa Cina (pur con tutta la sua censura), Stati Uniti, Giappone, Germania, Inghilterra: 36.7 milioni, Francia 34, India, Russia, Brasile: 27.7 milioni, Corea del Sud: 27.3 milioni, Canada: 21.8 milioni, Italia: 20.8 milioni. Siamo dodicesimi sotto India, Corea del sud e Brasile, tra gli ultimi in Europa.
In Italia non si investe nella diffusione della rete. Il disastroso monopolio di Telecom e gli intenti di censura dei vari governi dell'ultimo ventennio ci mettono all'ultimo posto nell'Europa occidentale insieme al Portogallo per numero di utenti e agli ultimi posti comprendendo anche i paesi dell'est per connessione internet (sotto di noi Grecia, Bulgaria e Romania). E con B siamo addirittura peggiorati. La diffusione della rete italiana è ancora molto lontana dai livelli dei paesi più evoluti e notevolmente al di sotto della media nell’Unione Europea.
Dopo le dimissioni del pessimo Scajola, da tre mesi non abbiamo nemmeno un Ministro dello Sviluppo e delle Comunicazioni, i poteri sono stati assunti ad interim da B e vediamo che uso ne abbia fatto: incrementare gli utili e il potere della propria azienda. Il famoso programma delle tre I di B (internet, impresa e inglese) è stato una buffonata.
Interessante la crescita delle donne in internet che ha superato il 50% e  che sta crescendo in tutto il mondo.

Ma quale informazione c’è oggi in Italia?

 

Viviana Vivarelli


Sono lieta di aver scritto su Nuovo Masada l’articolo denuncia contro l’Aulin e, dalle risposte che mi sono arrivate, sembra ce ne fosse bisogno, perché moltissime persone, come me prima, non sapevano nulla della sua nocività ed esecro una stampa davvero miserevole e servile (vd. il Corriere) che pubblica intere pagine sulla laurea in filosofia della Barbara B o fa titoloni sulle battutine più o meno idiote sui nostri leader e poi trascura completamente di riportare gli scandali legati ai conflitti di interesse sui farmaceutici e non ci mette in guardia con scoop sensazionali di denuncia su farmaci che possono ammazzarci e che gli altri paesi hanno bandito mentre noi continuiamo a venderli per i conflitti di interesse di Ministri come Sacconi.
Sono lieta anche di aver pubblicizzato la splendida invenzione del bioscanner, strumento per diagnosticare il cancro, su cui sulla stampa non ho letto parola.

http://masadaweb.org/2010/07/23/masada-n%C2%B0-1171-23-7-2010-la-cricca-sgangherata/

Ma come anche nella battaglia per salvare l'acqua pubblica non c’è giornale italiano (e qui si misura tutta la loro miseria e pochezza) che si sia preso l'incarico civile di sostenere il bene dei cittadini e di difendere in modo coerente un bene essenziale.
In Inghilterra, la difesa dell'ambiente, l'ecologia, la difesa dei beni comuni sta al primo posto e non c'è giorno che i quotidiani ( IThe Guardian, The Financial Times, The Independent, Evening Standard, The Sun, Daily Express, Daily Mail, Daily Mirror , Daily Telegraph, persino il piccolo Metro, free press, che trovi gratis sulla metropolitana, non mettano in prima pagina un articolo sulla difesa dell'ambiente. Si consideri che Metro che ora si sta diffondendo in tutto il mondo conta su 45 milioni di lettori. A Londra ci sono più quotidiani che in qualsiasi capitale della Terra
In Italia il numero di copie vendute dei giornali è ferma dal dopoguerra. La diffusione dei quotidiani non è cresciuta diminuendo l'analfabetismo, anzi la diffusione di copie vendute dal 75 al 65 è calata. Oggi in rapporto alla popolazione siamo sotto i livelli d’anteguerra. L’Italia era ed è fra i paesi più arretrati in Europa per diffusione e lettura della stampa quotidiana. In Finlandia. Austria, Svezia, Inghilterra... la diffusione di quotidiani è 4 volte l'Italia.
Molti sono invece i periodici di gossip che contribuiscono a rendere ancora più squallida la condizione culturale e informativa di questo paese.

Per molti anni il periodico più diffuso in Italia è stato Famiglia Cristiana, con una catena di distribuzione privilegiata (le parrocchie) e una notevole modernità di contenuti rispetto alla tradizionale stampa cattolica. Ancor oggi è una delle testate di maggiore successo, con una diffusione di oltre 800.000 copie.
Sorrisi e canzoni (di B) con oltre 1.500.000 copie è il periodico più diffuso in Italia.
Regge da più di 40 anni l'Espresso.
Oggi le edicole sembrano piene di ogni sorta di riviste e gadget ma il numero di giornali letti non aumenta, anzi dagli anni 80 sono scesi del 15%. L'Italia è l'unico paese al mondo dove la lettura dei giornali diminuisce. Per questo giustamente Beppe Grillo ha sbeffeggiato la recente manifestazione degli addetti alla stampa contro la legge-bavaglio di B. Qua il bavaglio la stampa se l'è messo da sola da sempre.
Se l'Italia è un paese ignorante, incolto, teledipendente, dove la gente non legge, e di conseguenza non sa nemmeno votare amministratori validi, a maggior ragione la responsabilità del csx nel regalare la televisione a B (vedi  D'Alema e i due governi Prodi che non hanno voluto regolare il conflitto di interessi e hanno permesso il servilismo RAI ai diktat di B è vergognosa).
Si noti che nemmeno con tutte le sentenze nazionali ed europee, Europa7 è riuscita ad andare in onda e oggi la Lega pretende la direzione anche di Rainews24 che dipende da Rai3, mentre due giorni su tre B parla di chiudere l'insulsa e inerme Rai, pur dopo il licenziamento dalla RAI di qualunque voce critica, da Biagi a Santoro.

Il Corriere che è il primo quotidiano d'Italia per diffusione è fermo e 500.000 copie, su una popolazione di 60 milioni di abitanti. Viene 2a Repubblica con poco più di 400.000 copie, la Stampa con 264.000. Importante il gruppo dei giornali sportivi, la Gazzetta dello Sport con 300.000 copie,  Stadio 200.000, Tuttosport 111.000  (questi tre da soli fanno 600.000 lettori e si posizionano come la lettura principale degli italiani).Sole 24 ore ha 176.000 lettori ed è andato in caduta libera con la pessima direzione di Riotta.
I famosi giornali di B pieni di falsità, propaganda e diffamazioni, il Giornale e Libero, a cui si dovrebbe aggiungere il pessimo Panorama, vendono solo 280.000 copie, che sono anche fasulle in quanto spesso fasci di questi giornali sono esposti gratis in esterno e figurano come venduti.

Roma capitale, invece di avere un giornale degno di stare a livello europeo, ha un giornalucolo di basso profilo, Il Messaggero, da piccolo buco di provincia, gestito da Caltagirone, il più grande costruttore d'Italia, la cui figlia ha sposato Casini.
In Italia abbiamo poi vari giornaletti locali dall’ottica limitatissima.

Su tutti è piovuto il sarcasmo durissimo di Beppe Grillo e la sua proposta ad iniziativa popolare di abolire il finanziamento pubblico ai giornali, che è uno dei tanti scandali d'Italia, perfettamente voluto dalla Lega per partecipare alla mangiatoia pubblica.
E, se a Roma la situazione è squallida, va anche peggio nel Sud, in Sicilia o in Padania dove si leggono solo striminziti giornaletti locali a stretto locale, che in Padania sono retti dalla Lega, in Sicilia dalla mafia o di imprenditori corrotti come Ciarrapico, il re delle acque minerali e delle cliniche private che gestisce una serie di 12 giornalucoli nel Lazio per cui lo Stato gli regala 5 milioni l'anno, sempre per la serie degli sprechi di partito e di quella Roma ladrona tanto decantata in piazza ma che piace tanto alla Lega al punto che questo scandaloso finanziamento pubblico a giornali e bollettini è nato proprio con una legge della Lega.
In Italia l'informazione la fa la televisione, di proprietà o sotto controllo di B e che raggiunge molte più persone di tutti i giornali di opposizione messi insieme, per cui il 99% degli italiani sa le cose dalla televisione.
Per gli italiani all'estero segnalo questo collegamento che permette di scampare alla tv tappetino di Minzolini
http://tvtoolbar.org/gadget_chrome/tvplayer.php?subcategory=368&category=24

In Inghilterra i quotidiani nazionali sono quasi sempre indipendenti dai partiti .

In Italia o fanno interessi personalistici di capipartito o dipendono dagli interessi di mercato di gruppi imprenditoriali. Il grosso dell'informazione, la fa la televisione, dove tutto discende dagli ordini di un boss mafioso come B e parlare di Rai e di servizio pubblico, davanti a un Masi o a un Minzolini, è un’oscenità.
In Inghilterra l'Evening Standard, principale quotidiano di Londra, vende 3 milioni e mezzo di copie, mentre in Italia il principale quotidiano della capitale, Il Messaggero di Caltagirone, vende 250.000 copie (il direttore Roberto Napoletano è stato scelto ovviamente da Caltagirone dopo il pessimo Gambescia.

 
Oggi l'unico modo per avere una informazione pluralistica o critica è internet. Di Pietro la usa ampiamente ma è davvero surreale che questo strumento sia quasi del tutto assente per far sentire la voce del PD o della sinistra estrema.

I blog hanno sostituito i giornali, e chi segue qualche blog interessante smette di guardare la televisione e di essere manipolato dalla propaganda mediatica di B (è curioso che all'emersione dei mandanti delle stragi di mafia e degli scandali della cricca, B abbia detto che era "sotto furibondi attacchi mediatici", quando proprio lui è il mandante da 18 anni di manipolazioni mentali delle teste degli italiani).

E' difficile stimare quanti italiani usino internet, si parla di più di 20 milioni di persone, ma non è detto che lo facciano per un’informazione migliore e non per chattare o cercare siti porno. Tuttavia B capisce benissimo il pericolo costituito dai blog come diffusori di notizie e screditanti l'informazione di regime e tenta sempre nuove leggi per censurare internet (ultima la legge-bavaglio che equipara i blog amatoriali alle testate giornalistiche).
La popolazione mondiale è di 6 miliardi di abitanti. Più di un miliardo usa internet.
In testa Cina (pur con tutta la sua censura), Stati Uniti, Giappone, Germania, Inghilterra: 36.7 milioni, Francia 34, India, Russia, Brasile: 27.7 milioni, Corea del Sud: 27.3 milioni, Canada: 21.8 milioni, Italia: 20.8 milioni. Siamo dodicesimi sotto India, Corea del sud e Brasile, tra gli ultimi in Europa.
In Italia non si investe nella diffusione della rete. Il disastroso monopolio di Telecom e gli intenti di censura dei vari governi dell'ultimo ventennio ci mettono all'ultimo posto nell'Europa occidentale insieme al Portogallo per numero di utenti e agli ultimi posti comprendendo anche i paesi dell'est per connessione internet (sotto di noi Grecia, Bulgaria e Romania). E con B siamo addirittura peggiorati. La diffusione della rete italiana è ancora molto lontana dai livelli dei paesi più evoluti e notevolmente al di sotto della media nell’Unione Europea.
Dopo le dimissioni del pessimo Scajola, da tre mesi non abbiamo nemmeno un Ministro dello Sviluppo e delle Comunicazioni, i poteri sono stati assunti ad interim da B e vediamo che uso ne abbia fatto: incrementare gli utili e il potere della propria azienda. Il famoso programma delle tre I di B (internet, impresa e inglese) è stato una buffonata.
Interessante la crescita delle donne in internet che ha superato il 50% e  che sta crescendo in tutto il mondo.

Ma quale informazione c’è oggi in Italia?

 

Viviana Vivarelli


Sono lieta di aver scritto su Nuovo Masada l’articolo denuncia contro l’Aulin e, dalle risposte che mi sono arrivate, sembra ce ne fosse bisogno, perché moltissime persone, come me prima, non sapevano nulla della sua nocività ed esecro una stampa davvero miserevole e servile (vd. il Corriere) che pubblica intere pagine sulla laurea in filosofia della Barbara B o fa titoloni sulle battutine più o meno idiote sui nostri leader e poi trascura completamente di riportare gli scandali legati ai conflitti di interesse sui farmaceutici e non ci mette in guardia con scoop sensazionali di denuncia su farmaci che possono ammazzarci e che gli altri paesi hanno bandito mentre noi continuiamo a venderli per i conflitti di interesse di Ministri come Sacconi.
Sono lieta anche di aver pubblicizzato la splendida invenzione del bioscanner, strumento per diagnosticare il cancro, su cui sulla stampa non ho letto parola.

http://masadaweb.org/2010/07/23/masada-n%C2%B0-1171-23-7-2010-la-cricca-sgangherata/

Ma come anche nella battaglia per salvare l'acqua pubblica non c’è giornale italiano (e qui si misura tutta la loro miseria e pochezza) che si sia preso l'incarico civile di sostenere il bene dei cittadini e di difendere in modo coerente un bene essenziale.
In Inghilterra, la difesa dell'ambiente, l'ecologia, la difesa dei beni comuni sta al primo posto e non c'è giorno che i quotidiani ( IThe Guardian, The Financial Times, The Independent, Evening Standard, The Sun, Daily Express, Daily Mail, Daily Mirror , Daily Telegraph, persino il piccolo Metro, free press, che trovi gratis sulla metropolitana, non mettano in prima pagina un articolo sulla difesa dell'ambiente. Si consideri che Metro che ora si sta diffondendo in tutto il mondo conta su 45 milioni di lettori. A Londra ci sono più quotidiani che in qualsiasi capitale della Terra
In Italia il numero di copie vendute dei giornali è ferma dal dopoguerra. La diffusione dei quotidiani non è cresciuta diminuendo l'analfabetismo, anzi la diffusione di copie vendute dal 75 al 65 è calata. Oggi in rapporto alla popolazione siamo sotto i livelli d’anteguerra. L’Italia era ed è fra i paesi più arretrati in Europa per diffusione e lettura della stampa quotidiana. In Finlandia. Austria, Svezia, Inghilterra... la diffusione di quotidiani è 4 volte l'Italia.
Molti sono invece i periodici di gossip che contribuiscono a rendere ancora più squallida la condizione culturale e informativa di questo paese.

Per molti anni il periodico più diffuso in Italia è stato Famiglia Cristiana, con una catena di distribuzione privilegiata (le parrocchie) e una notevole modernità di contenuti rispetto alla tradizionale stampa cattolica. Ancor oggi è una delle testate di maggiore successo, con una diffusione di oltre 800.000 copie.
Sorrisi e canzoni (di B) con oltre 1.500.000 copie è il periodico più diffuso in Italia.
Regge da più di 40 anni l'Espresso.
Oggi le edicole sembrano piene di ogni sorta di riviste e gadget ma il numero di giornali letti non aumenta, anzi dagli anni 80 sono scesi del 15%. L'Italia è l'unico paese al mondo dove la lettura dei giornali diminuisce. Per questo giustamente Beppe Grillo ha sbeffeggiato la recente manifestazione degli addetti alla stampa contro la legge-bavaglio di B. Qua il bavaglio la stampa se l'è messo da sola da sempre.
Se l'Italia è un paese ignorante, incolto, teledipendente, dove la gente non legge, e di conseguenza non sa nemmeno votare amministratori validi, a maggior ragione la responsabilità del csx nel regalare la televisione a B (vedi  D'Alema e i due governi Prodi che non hanno voluto regolare il conflitto di interessi e hanno permesso il servilismo RAI ai diktat di B è vergognosa).
Si noti che nemmeno con tutte le sentenze nazionali ed europee, Europa7 è riuscita ad andare in onda e oggi la Lega pretende la direzione anche di Rainews24 che dipende da Rai3, mentre due giorni su tre B parla di chiudere l'insulsa e inerme Rai, pur dopo il licenziamento dalla RAI di qualunque voce critica, da Biagi a Santoro.

Il Corriere che è il primo quotidiano d'Italia per diffusione è fermo e 500.000 copie, su una popolazione di 60 milioni di abitanti. Viene 2a Repubblica con poco più di 400.000 copie, la Stampa con 264.000. Importante il gruppo dei giornali sportivi, la Gazzetta dello Sport con 300.000 copie,  Stadio 200.000, Tuttosport 111.000  (questi tre da soli fanno 600.000 lettori e si posizionano come la lettura principale degli italiani).Sole 24 ore ha 176.000 lettori ed è andato in caduta libera con la pessima direzione di Riotta.
I famosi giornali di B pieni di falsità, propaganda e diffamazioni, il Giornale e Libero, a cui si dovrebbe aggiungere il pessimo Panorama, vendono solo 280.000 copie, che sono anche fasulle in quanto spesso fasci di questi giornali sono esposti gratis in esterno e figurano come venduti.

Roma capitale, invece di avere un giornale degno di stare a livello europeo, ha un giornalucolo di basso profilo, Il Messaggero, da piccolo buco di provincia, gestito da Caltagirone, il più grande costruttore d'Italia, la cui figlia ha sposato Casini.
In Italia abbiamo poi vari giornaletti locali dall’ottica limitatissima.

Su tutti è piovuto il sarcasmo durissimo di Beppe Grillo e la sua proposta ad iniziativa popolare di abolire il finanziamento pubblico ai giornali, che è uno dei tanti scandali d'Italia, perfettamente voluto dalla Lega per partecipare alla mangiatoia pubblica.
E, se a Roma la situazione è squallida, va anche peggio nel Sud, in Sicilia o in Padania dove si leggono solo striminziti giornaletti locali a stretto locale, che in Padania sono retti dalla Lega, in Sicilia dalla mafia o di imprenditori corrotti come Ciarrapico, il re delle acque minerali e delle cliniche private che gestisce una serie di 12 giornalucoli nel Lazio per cui lo Stato gli regala 5 milioni l'anno, sempre per la serie degli sprechi di partito e di quella Roma ladrona tanto decantata in piazza ma che piace tanto alla Lega al punto che questo scandaloso finanziamento pubblico a giornali e bollettini è nato proprio con una legge della Lega.
In Italia l'informazione la fa la televisione, di proprietà o sotto controllo di B e che raggiunge molte più persone di tutti i giornali di opposizione messi insieme, per cui il 99% degli italiani sa le cose dalla televisione.
Per gli italiani all'estero segnalo questo collegamento che permette di scampare alla tv tappetino di Minzolini
http://tvtoolbar.org/gadget_chrome/tvplayer.php?subcategory=368&category=24

In Inghilterra i quotidiani nazionali sono quasi sempre indipendenti dai partiti .

In Italia o fanno interessi personalistici di capipartito o dipendono dagli interessi di mercato di gruppi imprenditoriali. Il grosso dell'informazione, la fa la televisione, dove tutto discende dagli ordini di un boss mafioso come B e parlare di Rai e di servizio pubblico, davanti a un Masi o a un Minzolini, è un’oscenità.
In Inghilterra l'Evening Standard, principale quotidiano di Londra, vende 3 milioni e mezzo di copie, mentre in Italia il principale quotidiano della capitale, Il Messaggero di Caltagirone, vende 250.000 copie (il direttore Roberto Napoletano è stato scelto ovviamente da Caltagirone dopo il pessimo Gambescia.

 
Oggi l'unico modo per avere una informazione pluralistica o critica è internet. Di Pietro la usa ampiamente ma è davvero surreale che questo strumento sia quasi del tutto assente per far sentire la voce del PD o della sinistra estrema.

I blog hanno sostituito i giornali, e chi segue qualche blog interessante smette di guardare la televisione e di essere manipolato dalla propaganda mediatica di B (è curioso che all'emersione dei mandanti delle stragi di mafia e degli scandali della cricca, B abbia detto che era "sotto furibondi attacchi mediatici", quando proprio lui è il mandante da 18 anni di manipolazioni mentali delle teste degli italiani).

E' difficile stimare quanti italiani usino internet, si parla di più di 20 milioni di persone, ma non è detto che lo facciano per un’informazione migliore e non per chattare o cercare siti porno. Tuttavia B capisce benissimo il pericolo costituito dai blog come diffusori di notizie e screditanti l'informazione di regime e tenta sempre nuove leggi per censurare internet (ultima la legge-bavaglio che equipara i blog amatoriali alle testate giornalistiche).
La popolazione mondiale è di 6 miliardi di abitanti. Più di un miliardo usa internet.
In testa Cina (pur con tutta la sua censura), Stati Uniti, Giappone, Germania, Inghilterra: 36.7 milioni, Francia 34, India, Russia, Brasile: 27.7 milioni, Corea del Sud: 27.3 milioni, Canada: 21.8 milioni, Italia: 20.8 milioni. Siamo dodicesimi sotto India, Corea del sud e Brasile, tra gli ultimi in Europa.
In Italia non si investe nella diffusione della rete. Il disastroso monopolio di Telecom e gli intenti di censura dei vari governi dell'ultimo ventennio ci mettono all'ultimo posto nell'Europa occidentale insieme al Portogallo per numero di utenti e agli ultimi posti comprendendo anche i paesi dell'est per connessione internet (sotto di noi Grecia, Bulgaria e Romania). E con B siamo addirittura peggiorati. La diffusione della rete italiana è ancora molto lontana dai livelli dei paesi più evoluti e notevolmente al di sotto della media nell’Unione Europea.
Dopo le dimissioni del pessimo Scajola, da tre mesi non abbiamo nemmeno un Ministro dello Sviluppo e delle Comunicazioni, i poteri sono stati assunti ad interim da B e vediamo che uso ne abbia fatto: incrementare gli utili e il potere della propria azienda. Il famoso programma delle tre I di B (internet, impresa e inglese) è stato una buffonata.
Interessante la crescita delle donne in internet che ha superato il 50% e  che sta crescendo in tutto il mondo.

Ma quale informazione c’è oggi in Italia?

 

Viviana Vivarelli


Sono lieta di aver scritto su Nuovo Masada l’articolo denuncia contro l’Aulin e, dalle risposte che mi sono arrivate, sembra ce ne fosse bisogno, perché moltissime persone, come me prima, non sapevano nulla della sua nocività ed esecro una stampa davvero miserevole e servile (vd. il Corriere) che pubblica intere pagine sulla laurea in filosofia della Barbara B o fa titoloni sulle battutine più o meno idiote sui nostri leader e poi trascura completamente di riportare gli scandali legati ai conflitti di interesse sui farmaceutici e non ci mette in guardia con scoop sensazionali di denuncia su farmaci che possono ammazzarci e che gli altri paesi hanno bandito mentre noi continuiamo a venderli per i conflitti di interesse di Ministri come Sacconi.
Sono lieta anche di aver pubblicizzato la splendida invenzione del bioscanner, strumento per diagnosticare il cancro, su cui sulla stampa non ho letto parola.

http://masadaweb.org/2010/07/23/masada-n%C2%B0-1171-23-7-2010-la-cricca-sgangherata/

Ma come anche nella battaglia per salvare l'acqua pubblica non c’è giornale italiano (e qui si misura tutta la loro miseria e pochezza) che si sia preso l'incarico civile di sostenere il bene dei cittadini e di difendere in modo coerente un bene essenziale.
In Inghilterra, la difesa dell'ambiente, l'ecologia, la difesa dei beni comuni sta al primo posto e non c'è giorno che i quotidiani ( IThe Guardian, The Financial Times, The Independent, Evening Standard, The Sun, Daily Express, Daily Mail, Daily Mirror , Daily Telegraph, persino il piccolo Metro, free press, che trovi gratis sulla metropolitana, non mettano in prima pagina un articolo sulla difesa dell'ambiente. Si consideri che Metro che ora si sta diffondendo in tutto il mondo conta su 45 milioni di lettori. A Londra ci sono più quotidiani che in qualsiasi capitale della Terra
In Italia il numero di copie vendute dei giornali è ferma dal dopoguerra. La diffusione dei quotidiani non è cresciuta diminuendo l'analfabetismo, anzi la diffusione di copie vendute dal 75 al 65 è calata. Oggi in rapporto alla popolazione siamo sotto i livelli d’anteguerra. L’Italia era ed è fra i paesi più arretrati in Europa per diffusione e lettura della stampa quotidiana. In Finlandia. Austria, Svezia, Inghilterra... la diffusione di quotidiani è 4 volte l'Italia.
Molti sono invece i periodici di gossip che contribuiscono a rendere ancora più squallida la condizione culturale e informativa di questo paese.

Per molti anni il periodico più diffuso in Italia è stato Famiglia Cristiana, con una catena di distribuzione privilegiata (le parrocchie) e una notevole modernità di contenuti rispetto alla tradizionale stampa cattolica. Ancor oggi è una delle testate di maggiore successo, con una diffusione di oltre 800.000 copie.
Sorrisi e canzoni (di B) con oltre 1.500.000 copie è il periodico più diffuso in Italia.
Regge da più di 40 anni l'Espresso.
Oggi le edicole sembrano piene di ogni sorta di riviste e gadget ma il numero di giornali letti non aumenta, anzi dagli anni 80 sono scesi del 15%. L'Italia è l'unico paese al mondo dove la lettura dei giornali diminuisce. Per questo giustamente Beppe Grillo ha sbeffeggiato la recente manifestazione degli addetti alla stampa contro la legge-bavaglio di B. Qua il bavaglio la stampa se l'è messo da sola da sempre.
Se l'Italia è un paese ignorante, incolto, teledipendente, dove la gente non legge, e di conseguenza non sa nemmeno votare amministratori validi, a maggior ragione la responsabilità del csx nel regalare la televisione a B (vedi  D'Alema e i due governi Prodi che non hanno voluto regolare il conflitto di interessi e hanno permesso il servilismo RAI ai diktat di B è vergognosa).
Si noti che nemmeno con tutte le sentenze nazionali ed europee, Europa7 è riuscita ad andare in onda e oggi la Lega pretende la direzione anche di Rainews24 che dipende da Rai3, mentre due giorni su tre B parla di chiudere l'insulsa e inerme Rai, pur dopo il licenziamento dalla RAI di qualunque voce critica, da Biagi a Santoro.

Il Corriere che è il primo quotidiano d'Italia per diffusione è fermo e 500.000 copie, su una popolazione di 60 milioni di abitanti. Viene 2a Repubblica con poco più di 400.000 copie, la Stampa con 264.000. Importante il gruppo dei giornali sportivi, la Gazzetta dello Sport con 300.000 copie,  Stadio 200.000, Tuttosport 111.000  (questi tre da soli fanno 600.000 lettori e si posizionano come la lettura principale degli italiani).Sole 24 ore ha 176.000 lettori ed è andato in caduta libera con la pessima direzione di Riotta.
I famosi giornali di B pieni di falsità, propaganda e diffamazioni, il Giornale e Libero, a cui si dovrebbe aggiungere il pessimo Panorama, vendono solo 280.000 copie, che sono anche fasulle in quanto spesso fasci di questi giornali sono esposti gratis in esterno e figurano come venduti.

Roma capitale, invece di avere un giornale degno di stare a livello europeo, ha un giornalucolo di basso profilo, Il Messaggero, da piccolo buco di provincia, gestito da Caltagirone, il più grande costruttore d'Italia, la cui figlia ha sposato Casini.
In Italia abbiamo poi vari giornaletti locali dall’ottica limitatissima.

Su tutti è piovuto il sarcasmo durissimo di Beppe Grillo e la sua proposta ad iniziativa popolare di abolire il finanziamento pubblico ai giornali, che è uno dei tanti scandali d'Italia, perfettamente voluto dalla Lega per partecipare alla mangiatoia pubblica.
E, se a Roma la situazione è squallida, va anche peggio nel Sud, in Sicilia o in Padania dove si leggono solo striminziti giornaletti locali a stretto locale, che in Padania sono retti dalla Lega, in Sicilia dalla mafia o di imprenditori corrotti come Ciarrapico, il re delle acque minerali e delle cliniche private che gestisce una serie di 12 giornalucoli nel Lazio per cui lo Stato gli regala 5 milioni l'anno, sempre per la serie degli sprechi di partito e di quella Roma ladrona tanto decantata in piazza ma che piace tanto alla Lega al punto che questo scandaloso finanziamento pubblico a giornali e bollettini è nato proprio con una legge della Lega.
In Italia l'informazione la fa la televisione, di proprietà o sotto controllo di B e che raggiunge molte più persone di tutti i giornali di opposizione messi insieme, per cui il 99% degli italiani sa le cose dalla televisione.
Per gli italiani all'estero segnalo questo collegamento che permette di scampare alla tv tappetino di Minzolini
http://tvtoolbar.org/gadget_chrome/tvplayer.php?subcategory=368&category=24

In Inghilterra i quotidiani nazionali sono quasi sempre indipendenti dai partiti .

In Italia o fanno interessi personalistici di capipartito o dipendono dagli interessi di mercato di gruppi imprenditoriali. Il grosso dell'informazione, la fa la televisione, dove tutto discende dagli ordini di un boss mafioso come B e parlare di Rai e di servizio pubblico, davanti a un Masi o a un Minzolini, è un’oscenità.
In Inghilterra l'Evening Standard, principale quotidiano di Londra, vende 3 milioni e mezzo di copie, mentre in Italia il principale quotidiano della capitale, Il Messaggero di Caltagirone, vende 250.000 copie (il direttore Roberto Napoletano è stato scelto ovviamente da Caltagirone dopo il pessimo Gambescia.

 
Oggi l'unico modo per avere una informazione pluralistica o critica è internet. Di Pietro la usa ampiamente ma è davvero surreale che questo strumento sia quasi del tutto assente per far sentire la voce del PD o della sinistra estrema.

I blog hanno sostituito i giornali, e chi segue qualche blog interessante smette di guardare la televisione e di essere manipolato dalla propaganda mediatica di B (è curioso che all'emersione dei mandanti delle stragi di mafia e degli scandali della cricca, B abbia detto che era "sotto furibondi attacchi mediatici", quando proprio lui è il mandante da 18 anni di manipolazioni mentali delle teste degli italiani).

E' difficile stimare quanti italiani usino internet, si parla di più di 20 milioni di persone, ma non è detto che lo facciano per un’informazione migliore e non per chattare o cercare siti porno. Tuttavia B capisce benissimo il pericolo costituito dai blog come diffusori di notizie e screditanti l'informazione di regime e tenta sempre nuove leggi per censurare internet (ultima la legge-bavaglio che equipara i blog amatoriali alle testate giornalistiche).
La popolazione mondiale è di 6 miliardi di abitanti. Più di un miliardo usa internet.
In testa Cina (pur con tutta la sua censura), Stati Uniti, Giappone, Germania, Inghilterra: 36.7 milioni, Francia 34, India, Russia, Brasile: 27.7 milioni, Corea del Sud: 27.3 milioni, Canada: 21.8 milioni, Italia: 20.8 milioni. Siamo dodicesimi sotto India, Corea del sud e Brasile, tra gli ultimi in Europa.
In Italia non si investe nella diffusione della rete. Il disastroso monopolio di Telecom e gli intenti di censura dei vari governi dell'ultimo ventennio ci mettono all'ultimo posto nell'Europa occidentale insieme al Portogallo per numero di utenti e agli ultimi posti comprendendo anche i paesi dell'est per connessione internet (sotto di noi Grecia, Bulgaria e Romania). E con B siamo addirittura peggiorati. La diffusione della rete italiana è ancora molto lontana dai livelli dei paesi più evoluti e notevolmente al di sotto della media nell’Unione Europea.
Dopo le dimissioni del pessimo Scajola, da tre mesi non abbiamo nemmeno un Ministro dello Sviluppo e delle Comunicazioni, i poteri sono stati assunti ad interim da B e vediamo che uso ne abbia fatto: incrementare gli utili e il potere della propria azienda. Il famoso programma delle tre I di B (internet, impresa e inglese) è stato una buffonata.
Interessante la crescita delle donne in internet che ha superato il 50% e  che sta crescendo in tutto il mondo.

Ma quale informazione c’è oggi in Italia?

 

Viviana Vivarelli


Sono lieta di aver scritto su Nuovo Masada l’articolo denuncia contro l’Aulin e, dalle risposte che mi sono arrivate, sembra ce ne fosse bisogno, perché moltissime persone, come me prima, non sapevano nulla della sua nocività ed esecro una stampa davvero miserevole e servile (vd. il Corriere) che pubblica intere pagine sulla laurea in filosofia della Barbara B o fa titoloni sulle battutine più o meno idiote sui nostri leader e poi trascura completamente di riportare gli scandali legati ai conflitti di interesse sui farmaceutici e non ci mette in guardia con scoop sensazionali di denuncia su farmaci che possono ammazzarci e che gli altri paesi hanno bandito mentre noi continuiamo a venderli per i conflitti di interesse di Ministri come Sacconi.
Sono lieta anche di aver pubblicizzato la splendida invenzione del bioscanner, strumento per diagnosticare il cancro, su cui sulla stampa non ho letto parola.

http://masadaweb.org/2010/07/23/masada-n%C2%B0-1171-23-7-2010-la-cricca-sgangherata/

Ma come anche nella battaglia per salvare l'acqua pubblica non c’è giornale italiano (e qui si misura tutta la loro miseria e pochezza) che si sia preso l'incarico civile di sostenere il bene dei cittadini e di difendere in modo coerente un bene essenziale.
In Inghilterra, la difesa dell'ambiente, l'ecologia, la difesa dei beni comuni sta al primo posto e non c'è giorno che i quotidiani ( IThe Guardian, The Financial Times, The Independent, Evening Standard, The Sun, Daily Express, Daily Mail, Daily Mirror , Daily Telegraph, persino il piccolo Metro, free press, che trovi gratis sulla metropolitana, non mettano in prima pagina un articolo sulla difesa dell'ambiente. Si consideri che Metro che ora si sta diffondendo in tutto il mondo conta su 45 milioni di lettori. A Londra ci sono più quotidiani che in qualsiasi capitale della Terra
In Italia il numero di copie vendute dei giornali è ferma dal dopoguerra. La diffusione dei quotidiani non è cresciuta diminuendo l'analfabetismo, anzi la diffusione di copie vendute dal 75 al 65 è calata. Oggi in rapporto alla popolazione siamo sotto i livelli d’anteguerra. L’Italia era ed è fra i paesi più arretrati in Europa per diffusione e lettura della stampa quotidiana. In Finlandia. Austria, Svezia, Inghilterra... la diffusione di quotidiani è 4 volte l'Italia.
Molti sono invece i periodici di gossip che contribuiscono a rendere ancora più squallida la condizione culturale e informativa di questo paese.

Per molti anni il periodico più diffuso in Italia è stato Famiglia Cristiana, con una catena di distribuzione privilegiata (le parrocchie) e una notevole modernità di contenuti rispetto alla tradizionale stampa cattolica. Ancor oggi è una delle testate di maggiore successo, con una diffusione di oltre 800.000 copie.
Sorrisi e canzoni (di B) con oltre 1.500.000 copie è il periodico più diffuso in Italia.
Regge da più di 40 anni l'Espresso.
Oggi le edicole sembrano piene di ogni sorta di riviste e gadget ma il numero di giornali letti non aumenta, anzi dagli anni 80 sono scesi del 15%. L'Italia è l'unico paese al mondo dove la lettura dei giornali diminuisce. Per questo giustamente Beppe Grillo ha sbeffeggiato la recente manifestazione degli addetti alla stampa contro la legge-bavaglio di B. Qua il bavaglio la stampa se l'è messo da sola da sempre.
Se l'Italia è un paese ignorante, incolto, teledipendente, dove la gente non legge, e di conseguenza non sa nemmeno votare amministratori validi, a maggior ragione la responsabilità del csx nel regalare la televisione a B (vedi  D'Alema e i due governi Prodi che non hanno voluto regolare il conflitto di interessi e hanno permesso il servilismo RAI ai diktat di B è vergognosa).
Si noti che nemmeno con tutte le sentenze nazionali ed europee, Europa7 è riuscita ad andare in onda e oggi la Lega pretende la direzione anche di Rainews24 che dipende da Rai3, mentre due giorni su tre B parla di chiudere l'insulsa e inerme Rai, pur dopo il licenziamento dalla RAI di qualunque voce critica, da Biagi a Santoro.

Il Corriere che è il primo quotidiano d'Italia per diffusione è fermo e 500.000 copie, su una popolazione di 60 milioni di abitanti. Viene 2a Repubblica con poco più di 400.000 copie, la Stampa con 264.000. Importante il gruppo dei giornali sportivi, la Gazzetta dello Sport con 300.000 copie,  Stadio 200.000, Tuttosport 111.000  (questi tre da soli fanno 600.000 lettori e si posizionano come la lettura principale degli italiani).Sole 24 ore ha 176.000 lettori ed è andato in caduta libera con la pessima direzione di Riotta.
I famosi giornali di B pieni di falsità, propaganda e diffamazioni, il Giornale e Libero, a cui si dovrebbe aggiungere il pessimo Panorama, vendono solo 280.000 copie, che sono anche fasulle in quanto spesso fasci di questi giornali sono esposti gratis in esterno e figurano come venduti.

Roma capitale, invece di avere un giornale degno di stare a livello europeo, ha un giornalucolo di basso profilo, Il Messaggero, da piccolo buco di provincia, gestito da Caltagirone, il più grande costruttore d'Italia, la cui figlia ha sposato Casini.
In Italia abbiamo poi vari giornaletti locali dall’ottica limitatissima.

Su tutti è piovuto il sarcasmo durissimo di Beppe Grillo e la sua proposta ad iniziativa popolare di abolire il finanziamento pubblico ai giornali, che è uno dei tanti scandali d'Italia, perfettamente voluto dalla Lega per partecipare alla mangiatoia pubblica.
E, se a Roma la situazione è squallida, va anche peggio nel Sud, in Sicilia o in Padania dove si leggono solo striminziti giornaletti locali a stretto locale, che in Padania sono retti dalla Lega, in Sicilia dalla mafia o di imprenditori corrotti come Ciarrapico, il re delle acque minerali e delle cliniche private che gestisce una serie di 12 giornalucoli nel Lazio per cui lo Stato gli regala 5 milioni l'anno, sempre per la serie degli sprechi di partito e di quella Roma ladrona tanto decantata in piazza ma che piace tanto alla Lega al punto che questo scandaloso finanziamento pubblico a giornali e bollettini è nato proprio con una legge della Lega.
In Italia l'informazione la fa la televisione, di proprietà o sotto controllo di B e che raggiunge molte più persone di tutti i giornali di opposizione messi insieme, per cui il 99% degli italiani sa le cose dalla televisione.
Per gli italiani all'estero segnalo questo collegamento che permette di scampare alla tv tappetino di Minzolini
http://tvtoolbar.org/gadget_chrome/tvplayer.php?subcategory=368&category=24

In Inghilterra i quotidiani nazionali sono quasi sempre indipendenti dai partiti .

In Italia o fanno interessi personalistici di capipartito o dipendono dagli interessi di mercato di gruppi imprenditoriali. Il grosso dell'informazione, la fa la televisione, dove tutto discende dagli ordini di un boss mafioso come B e parlare di Rai e di servizio pubblico, davanti a un Masi o a un Minzolini, è un’oscenità.
In Inghilterra l'Evening Standard, principale quotidiano di Londra, vende 3 milioni e mezzo di copie, mentre in Italia il principale quotidiano della capitale, Il Messaggero di Caltagirone, vende 250.000 copie (il direttore Roberto Napoletano è stato scelto ovviamente da Caltagirone dopo il pessimo Gambescia.

 
Oggi l'unico modo per avere una informazione pluralistica o critica è internet. Di Pietro la usa ampiamente ma è davvero surreale che questo strumento sia quasi del tutto assente per far sentire la voce del PD o della sinistra estrema.

I blog hanno sostituito i giornali, e chi segue qualche blog interessante smette di guardare la televisione e di essere manipolato dalla propaganda mediatica di B (è curioso che all'emersione dei mandanti delle stragi di mafia e degli scandali della cricca, B abbia detto che era "sotto furibondi attacchi mediatici", quando proprio lui è il mandante da 18 anni di manipolazioni mentali delle teste degli italiani).

E' difficile stimare quanti italiani usino internet, si parla di più di 20 milioni di persone, ma non è detto che lo facciano per un’informazione migliore e non per chattare o cercare siti porno. Tuttavia B capisce benissimo il pericolo costituito dai blog come diffusori di notizie e screditanti l'informazione di regime e tenta sempre nuove leggi per censurare internet (ultima la legge-bavaglio che equipara i blog amatoriali alle testate giornalistiche).
La popolazione mondiale è di 6 miliardi di abitanti. Più di un miliardo usa internet.
In testa Cina (pur con tutta la sua censura), Stati Uniti, Giappone, Germania, Inghilterra: 36.7 milioni, Francia 34, India, Russia, Brasile: 27.7 milioni, Corea del Sud: 27.3 milioni, Canada: 21.8 milioni, Italia: 20.8 milioni. Siamo dodicesimi sotto India, Corea del sud e Brasile, tra gli ultimi in Europa.
In Italia non si investe nella diffusione della rete. Il disastroso monopolio di Telecom e gli intenti di censura dei vari governi dell'ultimo ventennio ci mettono all'ultimo posto nell'Europa occidentale insieme al Portogallo per numero di utenti e agli ultimi posti comprendendo anche i paesi dell'est per connessione internet (sotto di noi Grecia, Bulgaria e Romania). E con B siamo addirittura peggiorati. La diffusione della rete italiana è ancora molto lontana dai livelli dei paesi più evoluti e notevolmente al di sotto della media nell’Unione Europea.
Dopo le dimissioni del pessimo Scajola, da tre mesi non abbiamo nemmeno un Ministro dello Sviluppo e delle Comunicazioni, i poteri sono stati assunti ad interim da B e vediamo che uso ne abbia fatto: incrementare gli utili e il potere della propria azienda. Il famoso programma delle tre I di B (internet, impresa e inglese) è stato una buffonata.
Interessante la crescita delle donne in internet che ha superato il 50% e  che sta crescendo in tutto il mondo.

Ma quale informazione c’è oggi in Italia?

 

Viviana Vivarelli


Sono lieta di aver scritto su Nuovo Masada l’articolo denuncia contro l’Aulin e, dalle risposte che mi sono arrivate, sembra ce ne fosse bisogno, perché moltissime persone, come me prima, non sapevano nulla della sua nocività ed esecro una stampa davvero miserevole e servile (vd. il Corriere) che pubblica intere pagine sulla laurea in filosofia della Barbara B o fa titoloni sulle battutine più o meno idiote sui nostri leader e poi trascura completamente di riportare gli scandali legati ai conflitti di interesse sui farmaceutici e non ci mette in guardia con scoop sensazionali di denuncia su farmaci che possono ammazzarci e che gli altri paesi hanno bandito mentre noi continuiamo a venderli per i conflitti di interesse di Ministri come Sacconi.
Sono lieta anche di aver pubblicizzato la splendida invenzione del bioscanner, strumento per diagnosticare il cancro, su cui sulla stampa non ho letto parola.

http://masadaweb.org/2010/07/23/masada-n%C2%B0-1171-23-7-2010-la-cricca-sgangherata/

Ma come anche nella battaglia per salvare l'acqua pubblica non c’è giornale italiano (e qui si misura tutta la loro miseria e pochezza) che si sia preso l'incarico civile di sostenere il bene dei cittadini e di difendere in modo coerente un bene essenziale.
In Inghilterra, la difesa dell'ambiente, l'ecologia, la difesa dei beni comuni sta al primo posto e non c'è giorno che i quotidiani ( IThe Guardian, The Financial Times, The Independent, Evening Standard, The Sun, Daily Express, Daily Mail, Daily Mirror , Daily Telegraph, persino il piccolo Metro, free press, che trovi gratis sulla metropolitana, non mettano in prima pagina un articolo sulla difesa dell'ambiente. Si consideri che Metro che ora si sta diffondendo in tutto il mondo conta su 45 milioni di lettori. A Londra ci sono più quotidiani che in qualsiasi capitale della Terra
In Italia il numero di copie vendute dei giornali è ferma dal dopoguerra. La diffusione dei quotidiani non è cresciuta diminuendo l'analfabetismo, anzi la diffusione di copie vendute dal 75 al 65 è calata. Oggi in rapporto alla popolazione siamo sotto i livelli d’anteguerra. L’Italia era ed è fra i paesi più arretrati in Europa per diffusione e lettura della stampa quotidiana. In Finlandia. Austria, Svezia, Inghilterra... la diffusione di quotidiani è 4 volte l'Italia.
Molti sono invece i periodici di gossip che contribuiscono a rendere ancora più squallida la condizione culturale e informativa di questo paese.

Per molti anni il periodico più diffuso in Italia è stato Famiglia Cristiana, con una catena di distribuzione privilegiata (le parrocchie) e una notevole modernità di contenuti rispetto alla tradizionale stampa cattolica. Ancor oggi è una delle testate di maggiore successo, con una diffusione di oltre 800.000 copie.
Sorrisi e canzoni (di B) con oltre 1.500.000 copie è il periodico più diffuso in Italia.
Regge da più di 40 anni l'Espresso.
Oggi le edicole sembrano piene di ogni sorta di riviste e gadget ma il numero di giornali letti non aumenta, anzi dagli anni 80 sono scesi del 15%. L'Italia è l'unico paese al mondo dove la lettura dei giornali diminuisce. Per questo giustamente Beppe Grillo ha sbeffeggiato la recente manifestazione degli addetti alla stampa contro la legge-bavaglio di B. Qua il bavaglio la stampa se l'è messo da sola da sempre.
Se l'Italia è un paese ignorante, incolto, teledipendente, dove la gente non legge, e di conseguenza non sa nemmeno votare amministratori validi, a maggior ragione la responsabilità del csx nel regalare la televisione a B (vedi  D'Alema e i due governi Prodi che non hanno voluto regolare il conflitto di interessi e hanno permesso il servilismo RAI ai diktat di B è vergognosa).
Si noti che nemmeno con tutte le sentenze nazionali ed europee, Europa7 è riuscita ad andare in onda e oggi la Lega pretende la direzione anche di Rainews24 che dipende da Rai3, mentre due giorni su tre B parla di chiudere l'insulsa e inerme Rai, pur dopo il licenziamento dalla RAI di qualunque voce critica, da Biagi a Santoro.

Il Corriere che è il primo quotidiano d'Italia per diffusione è fermo e 500.000 copie, su una popolazione di 60 milioni di abitanti. Viene 2a Repubblica con poco più di 400.000 copie, la Stampa con 264.000. Importante il gruppo dei giornali sportivi, la Gazzetta dello Sport con 300.000 copie,  Stadio 200.000, Tuttosport 111.000  (questi tre da soli fanno 600.000 lettori e si posizionano come la lettura principale degli italiani).Sole 24 ore ha 176.000 lettori ed è andato in caduta libera con la pessima direzione di Riotta.
I famosi giornali di B pieni di falsità, propaganda e diffamazioni, il Giornale e Libero, a cui si dovrebbe aggiungere il pessimo Panorama, vendono solo 280.000 copie, che sono anche fasulle in quanto spesso fasci di questi giornali sono esposti gratis in esterno e figurano come venduti.

Roma capitale, invece di avere un giornale degno di stare a livello europeo, ha un giornalucolo di basso profilo, Il Messaggero, da piccolo buco di provincia, gestito da Caltagirone, il più grande costruttore d'Italia, la cui figlia ha sposato Casini.
In Italia abbiamo poi vari giornaletti locali dall’ottica limitatissima.

Su tutti è piovuto il sarcasmo durissimo di Beppe Grillo e la sua proposta ad iniziativa popolare di abolire il finanziamento pubblico ai giornali, che è uno dei tanti scandali d'Italia, perfettamente voluto dalla Lega per partecipare alla mangiatoia pubblica.
E, se a Roma la situazione è squallida, va anche peggio nel Sud, in Sicilia o in Padania dove si leggono solo striminziti giornaletti locali a stretto locale, che in Padania sono retti dalla Lega, in Sicilia dalla mafia o di imprenditori corrotti come Ciarrapico, il re delle acque minerali e delle cliniche private che gestisce una serie di 12 giornalucoli nel Lazio per cui lo Stato gli regala 5 milioni l'anno, sempre per la serie degli sprechi di partito e di quella Roma ladrona tanto decantata in piazza ma che piace tanto alla Lega al punto che questo scandaloso finanziamento pubblico a giornali e bollettini è nato proprio con una legge della Lega.
In Italia l'informazione la fa la televisione, di proprietà o sotto controllo di B e che raggiunge molte più persone di tutti i giornali di opposizione messi insieme, per cui il 99% degli italiani sa le cose dalla televisione.
Per gli italiani all'estero segnalo questo collegamento che permette di scampare alla tv tappetino di Minzolini
http://tvtoolbar.org/gadget_chrome/tvplayer.php?subcategory=368&category=24

In Inghilterra i quotidiani nazionali sono quasi sempre indipendenti dai partiti .

In Italia o fanno interessi personalistici di capipartito o dipendono dagli interessi di mercato di gruppi imprenditoriali. Il grosso dell'informazione, la fa la televisione, dove tutto discende dagli ordini di un boss mafioso come B e parlare di Rai e di servizio pubblico, davanti a un Masi o a un Minzolini, è un’oscenità.
In Inghilterra l'Evening Standard, principale quotidiano di Londra, vende 3 milioni e mezzo di copie, mentre in Italia il principale quotidiano della capitale, Il Messaggero di Caltagirone, vende 250.000 copie (il direttore Roberto Napoletano è stato scelto ovviamente da Caltagirone dopo il pessimo Gambescia.

 
Oggi l'unico modo per avere una informazione pluralistica o critica è internet. Di Pietro la usa ampiamente ma è davvero surreale che questo strumento sia quasi del tutto assente per far sentire la voce del PD o della sinistra estrema.

I blog hanno sostituito i giornali, e chi segue qualche blog interessante smette di guardare la televisione e di essere manipolato dalla propaganda mediatica di B (è curioso che all'emersione dei mandanti delle stragi di mafia e degli scandali della cricca, B abbia detto che era "sotto furibondi attacchi mediatici", quando proprio lui è il mandante da 18 anni di manipolazioni mentali delle teste degli italiani).

E' difficile stimare quanti italiani usino internet, si parla di più di 20 milioni di persone, ma non è detto che lo facciano per un’informazione migliore e non per chattare o cercare siti porno. Tuttavia B capisce benissimo il pericolo costituito dai blog come diffusori di notizie e screditanti l'informazione di regime e tenta sempre nuove leggi per censurare internet (ultima la legge-bavaglio che equipara i blog amatoriali alle testate giornalistiche).
La popolazione mondiale è di 6 miliardi di abitanti. Più di un miliardo usa internet.
In testa Cina (pur con tutta la sua censura), Stati Uniti, Giappone, Germania, Inghilterra: 36.7 milioni, Francia 34, India, Russia, Brasile: 27.7 milioni, Corea del Sud: 27.3 milioni, Canada: 21.8 milioni, Italia: 20.8 milioni. Siamo dodicesimi sotto India, Corea del sud e Brasile, tra gli ultimi in Europa.
In Italia non si investe nella diffusione della rete. Il disastroso monopolio di Telecom e gli intenti di censura dei vari governi dell'ultimo ventennio ci mettono all'ultimo posto nell'Europa occidentale insieme al Portogallo per numero di utenti e agli ultimi posti comprendendo anche i paesi dell'est per connessione internet (sotto di noi Grecia, Bulgaria e Romania). E con B siamo addirittura peggiorati. La diffusione della rete italiana è ancora molto lontana dai livelli dei paesi più evoluti e notevolmente al di sotto della media nell’Unione Europea.
Dopo le dimissioni del pessimo Scajola, da tre mesi non abbiamo nemmeno un Ministro dello Sviluppo e delle Comunicazioni, i poteri sono stati assunti ad interim da B e vediamo che uso ne abbia fatto: incrementare gli utili e il potere della propria azienda. Il famoso programma delle tre I di B (internet, impresa e inglese) è stato una buffonata.
Interessante la crescita delle donne in internet che ha superato il 50% e  che sta crescendo in tutto il mondo.

http://masadaweb.org

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