29 Marzo
Signora mia democrazia, per quanto abbia fatto, lei è andata giù, una calataccia dicono in certi parti dello Stivale Italiano e succede anche al Signore potere , di avere una perdita di appeal, sessuale e mentale. Diventa una bestia feroce imbalsamata, buona per certi salotti e certe perversioni necrofore.
Alti latrati, sibilate a denti stretti, rese dei conti, voti e carriole, conta che ti riconta, manca un dieci per cento secco a quello che era già quaranta. Metà e metà e gli è andata pure bene. Tranquilli non cambia niente.Male comune mezza tristezza. Se permettete sto dalla parte di chi non è andato a cercarsi la compagnia della buona morte. Ci tengo alla vita, a partire da quella mia e mi guardo alle spalle: un passato infame. Devo fare la brava per trovare il prete e la suorina che possano ricordarmi l’ amore umano, l’insegnante che tira fuori ciò che di buono ha un comune studente, il commerciante che ti accontenta con un sorriso e un buon affare per te e lui, l’uomo e la donna delle istituzioni che non sbuffano e tirano la bocca a dindarolo.
E perchè sarei dovuta andare a votare?
Forse qualcuno si è preso la briga di investire qualche euro e ripulire facciate vecchie e deturpate da decenni?
Di aprire botteghe e laboratori in questa unica strada a doppio senso e senza uscita sopra lo sperone di una rupe tufacea ?
Di far passeggiare a ruota libera senza scaricare solo le merci e trotterellare per una processione buona in tutte le stagioni?
Di avere dato pari opportunità a chi non ha i natali doc?
Di avere investito un baiocco nel degrado ambientale tutto?
Di provvedere a gatti in colonie malate che trovano solo la pietà di qualcuno che li avvelena?
Di avere dato una risposta?
A domande di voti, evase, cercate nell’Urna, che rimane per me col suo primario significato: un vaso contenente le ceneri del defunto.
Definite pure anarco insurrezionalista qualunquista, il Rifiuto.Roba da stadio…
Io non dimentico:
29 Marzo 2010 09:23
Crolla l’affluenza alle urne a L’Aquila, dove si vota per rinnovare la giunta e il consiglio provinciale. Nella citta’ colpita dal terremoto, a mezzogiorno di oggi, solo l’8,58% dei cittadini si e’ presentato al seggio: nelle precedenti elezioni, alla stessa ora, aveva votato quasi il 20% degli aventi diritto (il 19,41%).Il dato de L’Aquila, diffuso dal Viminale, e’ in linea con il calo registrato in tutta Italia. Ma rispetto alle altre province in cui si vota e’ particolarmente significativo: a Imperia per esempio il dato dell’affluenza delle 12 e’ del 10,68%, contro l’11,65% delle scorsa tornata. Anche a Viterbo si registra un calo, dal 12,20% al 9%, cosi’ come anche a Caserta che passa dall’11,40% delle scorse elezioni all’8,84% di oggi. Ma il crollo piu’ deciso e’ proprio quello del L’Aquila che ha letteralmente dimezzato la percentuale di elettori che a mezzogiorno hanno messo la scheda nell’urna. (AGI) Mgm Il popolo delle carriole ancora in piazza L’Aquila I manifestanti scendono in piazza nonostante la Digos mentre nella città si dimezza il numero dei votanti Buonanotte Buongiorno…
dg