229 utenti


Libri.itLA SIRENETTAIL CIMITERO DELLE PAROLE DOLCIDINO PARK vol. 2TILÙ BLU VUOLE BENE ALLA SUA MAMMAGLI UCCELLI vol. 2
Emergency

Fai un link ad Arcoiris Tv

Fai un link ad Arcoiris Tv

Utilizza uno dei nostri banner!












Lettere ad Arcoiris

inviaci le tue opinioni, riflessioni, segnalazioni

Per inviare un lettera ad ArcoirisTV, riempi i campi sottostanti e clicca su "Invia". Se è la prima volta che scrivi, riceverai una email con un link ad una pagina che dovrai visitare per far sì che le tue lettere vengano sempre pubblicate automaticamente.

Informativa privacy

L’invio della "Lettera ad Arcoiris" richiede l’inserimento del valido indirizzo email del utente. Questo indirizzo viene conservato da ArcoirisTV, non viene reso pubblico, non viene usato per altri scopi e non viene comunicato ai terzi senza il preventivo consenso del utente.

maggiori info: Privacy policy

19 Marzo 2010 14:23

Idromafie

341 visualizzazioni - 0 commenti

di Tonio Dell'Olio

“Mentre la nostra proposta di legge d’iniziativa popolare giace nei cassetti delle commissioni parlamentari, l’attuale Governo ha impresso un’ulteriore pesante accelerazione, approvando, nonostante l’indignazione generale, leggi che consegnano l’acqua ai privati e alle multinazionali (art. 23bis, integrato dall’ art. 15-decreto Ronchi)”. È quanto si legge nell’appello per la manifestazione che si terrà a Roma sabato prossimo 20 marzo in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua. Non c’è alternativa. O l’acqua viene considerata e dichiarata bene comune fuori dal mercato e pertanto non soggetta alle regole della bancarella mondiale, oppure diventerà ostaggio di poteri economici in grado di esercitare la più forte delle coercizioni possibili: la sete.
Per queste ragioni c’è un ponte più che ideale tra la manifestazione romana per l’acqua pubblica e quella milanese per la legalità. Si tratta di un diritto inviolabile che già nel passato è rimasto vittima dello strapotere delle idromafie che, controllando i corsi d’acqua, favorivano il latifondo e opprimevano i contadini. C’è oggi un latifondo fatto di bottiglie di plastica e di acquedotti privatizzati che seguono esattamente i medesimi canoni delle mafie del secolo scorso. E noi non dobbiamo permetterglielo.

Fonte: http://www.peacelink.it/mosaico/a/31403.html

COMMENTA