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8 Marzo 2010 20:01

LE PAROLE DELLE DONNE

781 visualizzazioni - 0 commenti

di Maria Dilucia

MIA CARA MADRE… MIA CARA FIGLIA

MIA CARA MADRE
a te mi rivolgo in qualità di mia creatrice su questa terra.
A te dico: come ti sei permessa?
Come ti sei permessa di farmi nascere
se poi non sei stata capace di provvedere a me?
Come ti sei permessa di buttarmi in questo mondo assurdo?
Dimmi, te lo forse chiesto io?
No, io non te l'ho chiesto!
Ora io sono qua e non mi trovo bene.
O meglio queste condizioni non mi soddisfano!
O ancora peggio: sto male!
E la colpa è tua! Ti rendi conto vero?
È certo che è falso anche spacciare la mia nascita per un atto d'amore!
No, eri sola, nessuno ti voleva, allora mi hai costruita.
Bene, ora hai la responsabilità di me per sempre.
Male, perché tu non sei stata capace né di salvaguardarmi affettivamente
né di garantirmi un mondo non dico perfetto ma sostenibile!
Le capisci le tue colpe, Madre snaturata?

MIA CARA FIGLIA
ti chiedo immensamente perdono del male che ti ho fatto,
Se male si può chiamare far nascere una creatura.
Ti chiedo immensamente perdono
Se non sono stata in grado di darti famiglia perfetta
Ti chiedo immensamente perdono
se non sono riuscita a garantirti condizioni soddisfacenti
e un mondo sostenibile
Ma soprattutto ti chiedo perdono
per non esser riuscita a farti percepire il mio amore.
Ti chiedo perdono, di tutto!
So che non basterà dirti che ho tentato a darti una famiglia perfetta
Ma neanche io avevo una famiglia perfetta.
E so che non basterà dirti che ho tentato a darti un mondo sostenibile
Ho tentato e sai anche le ferite che questa lotta mi ha lasciato, vero?
E so che non basterà dirti che ho tentato a darti ricchezza
E tu non sai quanto mi sia costato!
Ma quando  neanche con i soldi ho avuto il tuo amore
le mia braccia, annichilite, si sono fermate.
E la mia mente si è rifiutata di soffrire in cambio del nulla.
In quanto all'amore che non ti dato.
Sai, sei stata la prima persona che ho amato.
Ma forse proprio perché di carezze non ne ho mai avute
Non sono stata in grado di farti vedere l'infinito bene che da sempre ho per te.
Ti chiedo perdono, ma neanche io conoscevo le regole del gioco,
so che non è una buona giustificazione,
sono andata avanti così a tastoni, a buon senso, così credevo.
A quanto pare, a sentire le tue parole, non era molto buono quel senso.
Ti chiedo perdono
E mi rendo conto che dovrei a questo punto
Perdonare anche mia madre
Per gli errori che ha fatto con me
E mia madre dovrebbe perdonare sua madre
E sua madre dovrebbe perdonare...…
E così andando indietro di generazione in generazione
Fino a quella che ha cominciato il gioco.
Ecco mi chiedo: fino a quando dovremmo andare indietro?
E soprattutto chi ha iniziato il giro?
E chi ha iniziato poi a sbagliare?
Sì, lo so, non ti interessa, pensi che sia una scusa.
Una giustificazione! Forse! O forse no!
Ora sono stanca, di una stanchezza antica, di una stanchezza paralizzante.
E non so se mi paralizza più la stanchezza o la paura!
O forse è altro...
Non posso, non v oglio,  lottare più per nessuno.
So cosa pensi: Ecco adesso mi colpevolizza!
No, non ti accuso di niente e come potrei?
Io avevo l'obbligo di amarti, io avevo l'obbligo...
tutti gli obblighi, tu no!
Ma quanto dovevo darti avrei dovevo ereditarlo,
E a me figlia nessuno ha mai dato niente.
È una giustificazione? Non lo so.
Continuerò figlia, nonostante la mia stanchezza continuerò
tenterò di darti quanto è tuo diritto avere,
forse non riuscirò a darti tutto, forse sarà poco… troppo poco…
ma ti prego: accontentati
Ti prego di capire il mio sforzo,
quello che sto facendo è troppo grande per me.
Sto cercando di aggiustare un gioco rotto ormai da troppe generazioni,
io ci sto tentando,
e se non riesco ad aggiustarlo del tutto
potrai sempre farlo tu!
Con immenso amore tua madre!
                               Maria Dilucia

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