348 utenti


Libri.itTILÙ BLU NON VUOLE PIÙ IL CIUCCIOCHI HA RUBATO LE UOVA DI MIMOSA?N. 224 CHRISTIAN KEREZ (2015-2024) MONOGRAFIAGLI INSETTI vol. 2IL CIMITERO DELLE PAROLE DOLCI
Emergency

Fai un link ad Arcoiris Tv

Fai un link ad Arcoiris Tv

Utilizza uno dei nostri banner!












Lettere ad Arcoiris

inviaci le tue opinioni, riflessioni, segnalazioni

Per inviare un lettera ad ArcoirisTV, riempi i campi sottostanti e clicca su "Invia". Se è la prima volta che scrivi, riceverai una email con un link ad una pagina che dovrai visitare per far sì che le tue lettere vengano sempre pubblicate automaticamente.

Informativa privacy

L’invio della "Lettera ad Arcoiris" richiede l’inserimento del valido indirizzo email del utente. Questo indirizzo viene conservato da ArcoirisTV, non viene reso pubblico, non viene usato per altri scopi e non viene comunicato ai terzi senza il preventivo consenso del utente.

maggiori info: Privacy policy

20 Gennaio 2010 09:23

L'influenza suina

1202 visualizzazioni - 3 commenti

di Tonio Dell'Olio

Non sono certo che un’informazione corretta abbia raggiunto i cittadini su quanto è stato denunciato a proposito dell’influenza A. In questi giorni Wolfang Wodarg presidente della Commissione Sanità del Consiglio d’Europa ha illustrato i risultati dell’inchiesta avviata a suo tempo. Si è trattato di un allarme creato per far guadagnare miliardi di euro alle case farmaceutiche con vaccini addirittura pericolosi. Il sistema è semplice: "Prima, una pandemia, per essere considerata tale, - ha dichiarato Wodarg - doveva essere non solo estesa a tanti paesi ma anche produrre un numero di decessi superiori alla media. Con la cancellazione di questo secondo criterio, è stato possibile lanciare un falso allarme, costringendo i governi a reagire immediatamente e a firmare contratti milionari di approvvigionamento vaccini con quelle stesse compagnie”. A questo si aggiungano gli “elevati rischi per la salute della popolazione a causa della velocità con cui i vaccini sono stati prodotti: alcuni con ingredienti non sufficientemente testati, altri addirittura, come il vaccino della Novartis, creati in bireattori da cellule cancerogene: una tecnica finora mai usata".
L'Italia ha regalato a Novartis 184 milioni di euro per acquistare 24 milioni di dosi di cui ne sono state usate 850 mila.
Giustamente i mafiosi lamentano che per guadagnare una cifra del genere, devono correre molti più rischi!

http://www.peacelink.it/mosaico/a/31040.html


COMMENTI

22 Gennaio 2010 10:30

Ma dopo la denuncia europea non succede nulla? gli avvelenatori si tengono i loro quattrini come niente fudesse?e nemmeno pagano per i mali che hanno procurato agli incauti vaccinati?

Oreste

20 Gennaio 2010 15:13

purtroppo ancora una volta, abbiamo rischiato per i profitti dei potenti, di essere vittime di "timor panico" e di velenosi, oltre che inutili vaccini. Infatti, oltre ai danni sulla salute per chi ha fatto il vaccino, non è da sottovalutare il clima di terrore e insicurezza,che serpeggiava tra i cittadini, già provati psicologicamente, dallo spauracchio della crisi economica. Piani macchiavellici per destabilizzare e rendere le menti più manipolabili. Per fortuna questa volta in tanti hanno deciso di non vaccinarsi ed è stato forte anche il dissenso dei medici. Questo serva per il prossimo anno, quando studieranno a tavolino, un'altra "pandemia" o malattia sconosciuta e mortale, per propinare qualche altro vaccino o farmaco. Svegliamoci e reagiamo: alle prossime notizie, rispondiamo: NO! preferisco VIVERE, e soprattutto INTENDERE e VOLERE.

angela tripputo

20 Gennaio 2010 12:42

Veramente non avevamo dubbi. La cosa si era capita subuto.Come al solito chi ne va di mezzo siamo noi poveri cittadini.Ma io mi domando in che Italia viviamo e anche in che mondo viviamo dove gli interessi privati non guardano in faccia nessuno. Poveri noi.Comunque stare zitti e buoni non va bene.Bisogna prima di tutto sapere, essere informati (e questa è già un'impresa) e poi più che nel passato far sentire la propria voce con ogni mezzo. Italiani sveglia che è ora .Italiana fiduciosa che le cose col nostro impegno migliorino.

cettina capuano

COMMENTA