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19 Ottobre 2009 09:57

Lettera al Segretario del Partito Democratico - Lettera agli iscritti del Partito Democratico

335 visualizzazioni - 0 commenti

di Beatrice Biagini

Sono una iscritta del PD, all'estero. Sono coordinatore di un circolo e faccio parte del Comitato Nazionale per il voto all'estero.
Da mesi, insieme a decine di persone iscritte e attive sul territorio, sto dedicando tanta parte del mio tempo all'organizzazione del congresso e delle primarie. In modo rigoroso e trasparente: le procedure sono seguite e applicate, cercando di coniugare buon senso a buona volontà, nel tentativo di rendere comprensibile uno statuto complicato e un calendario discutibile. Ma queste sono le regole e io come altri le rispetto e le difendo. Anche a costo di passare per ridicola presso chi, dall'esterno come dall'interno, ci guarda e scuote la testa.
Un lavoro (volontario s'intende) ancora più ingrato se si pensa che la commissione nazionale non concepisce procedure per l'estero: vengono adattate e tradotte quelle per la struttura nazionale, cosa che non sempre riesce al meglio. Ma lo si fa. Con serietà e cercando anche di uscire dalle riunioni con un consenso unanime. L'obiettivo è far partecipare al voto del 25 ottobre tanti elettori del PD, dare gambe alla costruzione del partito, scegliere un segretario.
Stasera, durante una di queste riunioni appunto, leggo che due candidati appoggerebbero l'idea di cambiare le regole in corso d'opera.
Ma allora, mi chiedo, a che cosa è servito il lavoro di centinaia di iscritti fin qui? A cosa la determinazione di far rispettare le regole di fronte ai rischi di irregolarità in Italia come all'estero?
Che le regole siano ostiche da seguire lo capisco, ma che alcuni funzionari, alcuni candidati, alcuni dirigenti di questo partito non si sentano in imbarazzo nel pronunciare certe ipotesi mi sconvolge.
E tutto perchè un giornale “amico” si è reso disponibile ad essere all'improvviso parte attiva nel congresso? Conta più l'opinione di Scalfari o la tessera e il tempo di un iscritto. Per il mio segretario, cosa conta di più?
La tensione politica della competizione è comprensibile, la durezza del confronto anche. L'ambiguità tra l'interpretare un ruolo di garanzia e il sostenere una delle mozioni no. Il ruolo che è affidato alle commissioni di garanzia regionali, al comitato per il voto estero come alla commissione nazionale richiede correttezza e rigore. Basterebbero senso di responsabilità e rispetto per poter condurre i lavori in modo sereno e costruttivo.
Il mio segretario è ancora in grado di garantire queste condizioni?
Non saremo anche noi investiti da un conflitto di interessi?
Voglio pensare che siamo migliori di quanto stiamo dando prova ultimamente, voglio pensare che un giorno il Pd sarà il partito degli iscritti e non quello di pochi dirigenti, che incarna il sogno di tanti militanti animati da passione politica e amore per il proprio paese.
Vi ringrazio se mi conforterete in questa speranza.

Beatrice Biagini
Segretario PD Parigi
0033 6 50 23 77 10
0039 347 70 45 260
www.partitodemocraticoparigi.org

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