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18 Luglio 2009 16:03

MASSICCIA MANIFESTAZIONE A BOGOTA' CONTRO LO SMANTELLAMENTO DELLA PREVIDENZA SOCIALE

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di Associazione nazionale Nuova Colombia

Una nutrita manifestazione di sindacalisti e pensionati realizzata il 24 luglio di fronte al ministero della protezione sociale a Bogotá ha condannato le politiche neoliberiste applicate dal narco-presidente Álvaro Uribe Vélez per distruggere la sicurezza sociale nel paese. La protesta, convocata dai sindacati e dalla Confederazione di Pensionati della Colombia (CP) ha espresso una forte condanna nei confronti della privatizzazione dell'Istituto di Sicurezza Sociale, la liquidazione di  Cajanal (Cassa Nazionale di Previdenza Sociale) e Caprecom (Cassa di Previdenza sociale e Comunicazione) , esigendo le dimissioni del ministro della “insicurezza sociale”, Diego Palacio, già coinvolto nello scandalo della compravendita di voti a favore del presidente Uribe, noto come “Ydispolítica”.
Jesús Ernesto Mendoza, presidente della CPC, che raggruppa 140 associazioni di pensionati nel paese, ha dichiarato che il governo calpesta i diritti di 1.350.000 pensionati colombiani, abbandonati dallo Stato e posti alle mercé della voracità del capitale finanziario. “Questa è una manifestazione pubblica di denuncia del collasso della previdenza sociale, e del criminale comportamento del ministro Palacio e del presidente  Uribe Vélez, teste di ponte della politica degli imprenditori e del capitale finanziario transnazionale; diciamo no alla rielezione [del presidente Uribe], no al capitalismo selvaggio e alle politiche del FMI e della Banca Mondiale”, ha affermato, mentre affrontava pacificamente le provocazioni di agenti della polizia nazionale che presidiavano la sede del ministero, aggiungendo che “il ministro Palacio deve stare in carcere con gli ex congressisti Yidis Medina e Teodolindo Avendaño, che scontano condanne per corruzione per aver favorito illegalmente la rielezione del presidente Uribe.”
Le diverse sigle sindacali invitano a nuove mobilitazioni per il 22 luglio, e denunciano la detenzione del dirigente della CPC Sergio Díaz Forero, arrestato nella città di Fusagasugá lunedì 13 luglio, con la solita accusa rivolta agli oppositori politici del regime, quello di essere un “collaboratore” dei gruppi insorgenti.
La protesta sociale in Colombia si fa sempre più massiccia, le politiche del governo, improntate esclusivamente a vantaggio dell'oligarchia e delle multinazionali, unite alla crisi economica, suscitano il malcontento in settori sempre più ampi della popolazione. Uribe lo sa e agisce nell'unico modo che conosce, incarcerando gli oppositori con l'accusa di essere “terroristi”; ma il suo regime è sempre più instabile, e le possibilità che resti al potere si assottigliano ogni giorno di più.
 
 
 

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