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5 Luglio 2009 03:21

G8 2009 We are your crisis! La storia la raccontiamo noi

1353 visualizzazioni - 0 commenti

di Doriana Goracci

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“E mo’ cantammo  sta nova canzone,
tutta la ggente  se l’à dda ‘mparà”.

Al grido di: “Terremotate il G8! La vostra crisi siamo noi!” si chiedeva  a Berlino per il 4  Luglio, “sostegno per la mobilitazione in Italia, facendo appello alla costruzione, attraverso mobilitazioni internazionali, di una lotta transnazionale alle “architetture securitarie”, non importa se queste vengano ordite dalla Nato, dal G8 o dall’ UE”.

Dieci anni dopo Seattle, il gruppo “Diggers 2.0” invita alla “solidarietá dalle macerie del capitalismo”.

Cinzia Bottene, leader del Comitato ‘No Dal Molin’, ha sottolineato la “grande pazienza che il popolo dei No-base ha mantenuto nel corso della lunga attesa. C’erano persone anziane  disponibili a marciare loro stesse contro i reparti del Tuscania”.

Si, avete letto bene, gli stessi reparti usati in Afghanistan. Credo sia il caso di rinfrescare la memoria, la storia di questo Reparto, perchè “SOLDATO SI NASCE SI DIVENTA,VIVE NELLA PAURA PERCHE’ L’AFFRONTA.

Dunque il 10 luglio 1940, viene ufficialmente creata la Repubblica di Vichy sotto la guida del maresciallo Philippe Petain:  il nuovo regime proclamò il ritorno ai valori tradizionali: famiglia, patria e lavoro. La società fu riorganizzata. I francesi considerati ostili al potere,  cioè i comunisti, i sindacalisti e gli ebrei, furono internati.

Il 10 luglio del 1940 ” furono concentrati in Roma, presso la Caserma Podgora, ventidue Ufficiali, cinquanta Sottufficiali e trecentoventi tra Appuntati e Carabinieri volontari: nasceva così il leggendario Battaglione Carabinieri Paracadutisti, i “parà del Tuscania, esperti contro il terrorismo e in operazioni umanitarie”.

Era il  30 dicembre 2001 e la cronaca registrava con disappunto che venivano messi a disposizione soloDuecentottanta militari impiegati a Kabul e dintorni con compiti di sicurezza, umanitari e logistici, ed un aereo da trasporto C-130: ormai raggiunto l’ accordo sulla composizione della Forza di pace Onu in Afghanistan si delinea, in modo piu’ o meno chiaro, il contributo delle forze armate italiane”.

Si sono visti sfilare quelli del Reparto Tuscania,  per il 2 giugno 2009, Festa della Repubblica: presenti all’estero in Kosovo, Libano, Afghanistan, Cisgiordania, e nelle sedi diplomatiche di Baghdad (Iraq), Kabul (Afghanistan), Abidjan (Costa D’Avorio), Riad e Gedda (Arabia Saudita), Beirut (Libano).

Oggi erano presenti a Vicenza, perchè come dice il Ministero della Difesa, ” il Reparto svolge occupazione preventiva e difesa di posizioni, interdizione e controinterdizione d’area, guerriglia e controguerriglia etc, supporto alle azioni delle Forze Speciali ed ai contingenti di Forza Armata in operazioni “fuori area”..compiti di polizia, supportando l’Arma territoriale in particolari attività a tutela della sicurezza pubblica, ed addestrativi a favore sia di militari dell’Arma destinati a Reparti speciali, sia di unità appartenenti a FF.AA. estere“.

Scendono le Forze Armate in difesa dei potenti del mondo, contro il popolo che vive e risiede in Italia. L’ hanno fatto e lo faranno domani, Vicenza, l’Aquila…Ero a Genova nel 2001 e  poi dopo…non scordo.

La cronaca di questa giornata, il 4 luglio 2009, la potete trovare sulla stampa, cartacea e on line e in questo video: “Dal 6 luglio L’Aquila sarà attraversata dal più cinico Summit G8 che la storia ricordi”  si legge il 1 luglio su Indymedia Abruzzo.

Dunque andando un po’ indietro nella storia dell’Arma, apprendiamo che nascono  il 13 luglio del 1814  i Carabinieri Reali, per assicurare il controllo del territorio contro le influenze interne, per la sicurezza pubblica, la lotta al brigantaggio… Niente di nuovo: Brigante se more , era il 1920 quando Antonio Gramsci scrisse sull’esercito e la repressione che « Lo stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono d’infamare col marchio di briganti. »

Io so che stasera sto scrivendo anche per farvi sapere la storia di una bambina afghana, Maryam,  schiacciata sotto uno scatolone da venti chili pieno di volantini informativi delle forze di occupazione Nato, lanciato da tremila piedi di altezza, che le ha causato una grave frattura pelvica, vagina, retto e ano distrutti e danni all’uretra .
Potete giurarci, noi siamo la vostra crisi, questi, dovunque voi siate e per chiunque combattete, sono  crimini di guerra:  la storia la raccontiamo noi.

Doriana Goracci


“E mo’ cantammo  sta nova canzone,
tutta la ggente  se l’à dda ‘mparà”.

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Maryam ha 5 anni.
E’ nata a Taywara, nella provincia centrale di Ghowr. Ma poi la sua famiglia, nella speranza di fuggire dalla miseria, è emigrata nella provincia meridionale di Helmand, finendo a vivere nel campo profughi di Mahajor, alle porte di Lashkargah. La casa di Maryam è una baracca, dove abita assieme ai suoi genitori, Mohammed Tahir e Qamar Gull, al nonno, allo zio, ai suoi quattro fratelli e alle sue due sorelle. Alle tre di mattina del 27 giugno, tutti sono stati svegliati dalle urla della piccola Maryam, schiacciata sotto uno scatolone da venti chili pieno di volantini informativi delle forze di occupazione Nato, lanciato da tremila piedi di altezza. Normalmente questi contenitori si aprono durante la caduta lasciando piovere il loro contenuto. Ma questa scatola, evidentemente, era difettosa. Verso le cinque di mattina, Maryam, accompagnata dal padre, è arrivata nell’ ospedale di Emergency, a Lashkargah. 12386

“Era in stato di shock, con un trauma da schiacciamento della regione addominale e una vastissima ferita dei tessuti molli di tutta l’area genitale”, riferiscono fonti mediche dell’ospedale di Emergency. Immediatamente assistita e operata, le hanno trovato una grave frattura pelvica, vagina, retto e ano distrutti e danni all’uretra. “Viene operata di laparotomia, le viene fatta una colostomia (per defecare dalla pancia, ndr) e diverse trasfusioni visto che aveva perso moltissimo sangue. Oggi, tre giorni dopo, è stata riportata in sala operatoria per un’ulteriore pulizia delle ferite. Il 3 luglio dovrebbe subire un ulteriore intervento, e la storia credo si ripeterà per parecchi giorni a venire”, aggiunge la fonte medica. Maryam ha ripreso conoscenza il secondo giorno di degenza. Da allora brontola continuamente perché vuole l’acqua da bere. Il suo viso è perennemente crucciato in una smorfia di rabbia. In effetti non è piacevole svegliarsi di botto alle 3 di mattina con un pacco da venti chili che ti piomba addosso e ti apre l’addome spaccandoti le ossa… Quale futuro avrà questa bimba senza più organi genitali in un Paese come l’Afghanistan?

Enrico Piovesana , inviato di Peacereporter





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