26 Giugno
La notizia della morte di Michael Jackson in ogni dove, accompagna l' immagine del suo viso: un incubo.
Come tutti gli ultimi anni della sua vita,Thriller senza confine tra pubblico e privato, a nulla è valso il mutuo soccorso per far soldi, arginare processi e scandali: niente di occulto, è stato l’album più venduto nella storia della musica , con 109 milioni di copie all’attivo dall’anno della sua pubblicazione, il 1982.
Nel campo della musica aveva fatto di tutto: cantante, ballerino, compositore, musicista, arrangiatore, produttore.
Ha provato con tutti i mezzi a diventare bianco, a modificare naso, occhi, labbra e non so cos’ altro, fino a non far capire niente della sua vera identità, di cosa pulsasse nel cuore e nel cervello. Si rifiutava e volle via via far accettare quell’ alieno che era diventato, quell’ immagine che doveva cambiare di piccolo spaventapasseri dell’Indiana.
L’avevo conosciuto sedicenne per lui che cantava con i fratelli, i Jackson 5 e un pezzo I’ll Be There: “Nessuno ti aveva avvertito che la vita sarebbe andata così / Il tuo lavoro fa ridere, sei a pezzi e la tua vita sentimentale è su un binario morto / E’ come se fossi sempre bloccato in seconda marcia / e non arriva mai il tuo giorno, la tua settimana, il tuo mese / e nemmeno il tuo anno, ma
Io sarò con te quando la pioggia comincerà a cadere / Io sarò con te, come ci sono sempre stato / Io sarò con te, perché tu sei con me”
Era il 1972, inutilmente i Jackson 5 cantavano I want you back …Solo Michael Jackson potrebbe dirci con chi è, con chi è stato… lui e quell’immagine che ci ha offerto, in nero e poi bianco. Come diceva Henry Miller in Incubo ad aria condizionata: ” la musica è un ottimo narcotico, se non la prendi troppo sul serio”.
Non si conclude per il mondo la Musica dell’Amerika, suonata con tamburi sempre più di guerra:
È la barbarie uh
È la barbarie ah
È la barbarie uh
È la barbarie ah
Doriana Goracci
“…ce ne andiamo così per terra in strane posizioni, magari un braccio alzato o un pugno chiuso o una gamba rivoltata, disumanamente ribaltata, non posso dire altro che musica che ritmo che inutilità”
Federico Maiorani
27 Giugno 2009 08:28
Le parole che seguono sono di una mia cara amica tedesca,le ha scritte stanotte, chiedendomi di correggere lo sguardo che ho rivolto a Michael. Non è possibile, io ho vissuto la sua musica così, tanto da vivo e tanto da morto e non l’ascoltavo, tantomeno come sottofondo. Era un piacere ammirato vederlo danzare. Ma il suo commento, fatto col cuore, mi sembra giusto trascriverlo quì, dove ha letto. Non correggo neanche la sua forma, spontanea e appassionata.Un modo ancora per vivere la vita, tra tempeste ed assalti e carezze che la musica infonde. Doriana “Cara, stavolta non sono per niente d’accordo con te. Sia che in Italia non è arrivato il suo messaggio, sia per altri motivi – Michael Jackson era un genio già da piccolo. Con un padre violento ha subito una Dressur talmente forte che uno meno forte di lui sarebbe già rimastro distrutto. Non era lui che cercava di fare soldi, era suo padre che per tanto tanto tempo faceva soldi con lui!! Quando lui faceva i primi passi per sciogliersi dai Jackson five ha subito violenza carnale e mentale. Poi ha incontrato Quincy Jones – ha scritto We are the world, we are the children uno dei brani più belli del mondo – ha fatto Thriller non come dici tu ’senza confine tra pubblico e privato’ – per niente -ha messo in scena, e dovresti sapere come, in un momento instabile e violento nel mondo, per protestare: non tentate!! attenzione, ci siamo noi!! E noi con lui. Era ancora bello, di colore, e non di sangue indiano, era di sangue nero! Poi ha fatto Black and White e non era un semplice ‘ballerino’. Ha introdotto (non so se si dice così) un tutto nuovo ‘linguaggio di corpo’ espressivo, tanto tanto per la sua generazione. Era talmente istintivo, creativo e tanto stimato dai professionisti del suo genere! Insomma, quello che scrivi tu, stavolta lo trovo davvero ingiusto, devo difenderlo. Il naso, la voglia di diventare bianco era molta, molto più dopo di tutto questo. L’espressione di una vita drammatica e infelice – un bambino geniale che non voleva e non poteva crescere – non poteva diventare adulto. Per tanti motivi. E forse voleva dimostrare che con i soldi si poteva comprare anche il colore che regna il mondo. Poverino. Oggi si dice Black is beautiful se non si tratta per caso della caccia all’ uomo e abbiamo Barak Obama. Ma il suo Neverland , guarda il nome! , era l’espressione di un tentativo, realizzato con questi tanti tanti soldi, per crearsi un rifugio, un illusione di quello che mai aveva posseduto: amore affetto coccole ecc. – capito? Alla fine ha perso tutto – ma ci ha lasciato tracce abbastanza importanti in tutto il consenso di vivere. Vedrai col tempo. Siamo tutti noi che gli volevamo bene (incluse le sue paure isteriche) senza la ‘maschera’ , felici di trovarlo ora insieme ad altri come John Lennon , Freddy Mercury , Mozart, Jacque Brel, Fabrizio de Andre… è così lunga la lista che l’ hanno accolto con un applauso al suo arrivo nell’ universo. Lui, te lo giuro, è tornato a casa, finalmente. Secondo me, ha sofferto molto, e ci ha lasciato una sua bellissima eredità!! Dice Youla oggi una parola che mi è piaciuto tanto: Speriamo che gli hanno mandato al suo arrivo invece degli angeli i cherubini. Sic! e lei non era mai stata una fan di Michael Jackson. S’è ancora disponibile nel net GMX ti mando un video : solo con questo vedrai chi era. è notte fonda, tesoro, vado a nanna, e se ti va, fammi il favore di correggere una volta il tuo commento, lui se lo merita. Bacio, Chri “
Doriana