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8 Giugno 2009 10:43

MAURIZIO CHIERICI: Se Berlusconi si guarda allo specchio

954 visualizzazioni - 0 commenti

di Maurizio Chierici

Quando Obama si guarda allo specchio vede una faccia nera che è la faccia del padre e dei nonni africani: racconta storie lontane dal mondo bianco che gli si è affidato per esorcizzare la paura. Obama non ha cambiato colore e non si è rifatto il naso come Michael Jackson. Cultura ed impegno morale impediscono il frivolo degli abbandoni ai quali si aggrappa la vanità delle vecchie signore con conto in banca. In ogni barba del mattino la faccia di Obama invecchia serenamente nello specchio senza bugie. E’ proprio ciò che noi vediamo ed ascoltiamo, nel bene e nel meno bene: un protagonista della speranza. Immagino che Berlusconi abbia bisogno del barbiere perché se si guarda allo specchio non sa bene chi é. Gli scultori della carne ( definizione di Pitangui, profeta brasiliano della chirurgia estetica ) provano a nascondere i segni del tempo. Tira qua, alza là. Via le borse dagli occhi. Pappagorgia di ogni veneranda risucchiata dal taglio che arriva alle orecchie. Angoscia della pelata coperta dal toupé di un trapianto di capelli verniciati marron accesso: splendevano la sera delle barzellette nel teatrino della sua Tv. Per difendere la privacy della calvizie da piccolo mezze maniche, una volta B ha ordinato di escludere dai collaboratori Mondatori il fotografo che aveva osato riprenderlo alle spalle, nuca sguarnita, giovinezza addio. Mascherare la giovinezza che non c’è più è la debolezza di chi vuole nascondere la verità. Se il volto é lo specchio dell’anima difficile leggere i pensieri delle anime imbellettate. Vent’anni fa, proprio in questi giorni, il Cavaliere senza trucchi, annunciava al Corriere della Sera le strade maestre della sua vita. “ I comunisti mi piacciono, lavoro bene con loro, lavorerò sempre di più. Non date retta a chi dice che mangiano i bambini “. “ Invenzioni della solita stampa: non sto comprando la Mondatori. Sono un imprenditore televisivo e la televisione mi serve a formare i figli. Ogni sera tutti assieme davanti allo schermo. Commentiamo, ridiamo. Non riesco a sopportare l’idea dei miei ragazzi isolati nelle camere con un libro in mano. Soli, lontani dai genitori. Tremo per i cattivi pensieri nascosti nelle pagine di un romanzo. Ecco perché non comprerò mai case editrici di giornali e libri. Non vale la pena. Calcolando il passivo del “ Giornale “, ogni articolo di fondo che lascio scrivere liberamente a Indro Montanelli, mi costa ( fa un po’ di calcoli ) più di un milione e mezzo di lire. Pazienza: sono un editore tollerante “. Stava comprando Mondadori ed Einaudi. In quei giorni “ Il Giornale “ apparteneva ( e appartiene ) al fratello Paolo, eppure il Cavaliere ne parlava allegramente come fosse suo. Chissà. Già perdeva i capelli adesso ricresciuti. Già il profilo si appesantiva. Stamattina Berlusconi è contento dei voti raccolti ma non può guardarsi allo specchio. Tanti italiani lo hanno rotto per poterlo votare.
mchierci2@libero.it
Cortesia de l'Unità

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