28 Maggio
Cari amici precari e di ruolo
Ancora una volta gli insegnanti si trovano sempre più umiliati e demotivati, e la scuola a sua volta si mostra sempre più povera e incapace di fare cultura.
Quindi basta con i tagli.
Tagliare significa meno posti di lavoro, meno classi, più studenti per classe, classi "scoperte" affidate ai bidelli (oppure solo alla fortuna), classi smembrate, bambini ripartiti in altri gruppi-classe perchè non arriva il supplente di turno, e tanti disagi.
Per il prossimo anno scolastico poi, la riduzione di organico prevista dalla legge 133/08 di circa 43.000 docenti e 15 mila del personale Ata (affronte a circa 23.000 pensionamenti), porterà il numero di chi non conseguirà alcuna nomina a 20.000 persone (pari al 15% del totale dei precari che sono quasi 130.000). Per la nostra provincia i dati ufficiali dell’ufficio scolastico regionale dellEmilia-Romagna parlano di un taglio di 121 docenti davanti ad un aumento di 1.432 studenti su tutti gli ordini di scuola.
Questo vuol dire classi più numerose e alunni meno seguiti. (Modena è la provincia dell’Emilia-Romagna con il più alto rapporto alunni per classe).
Per non parlare poi dell'infinita amarezza di chi, dopo tanti anni d’insegnamento, si è ritrovato o si troverà da un giorno all’altro senza cattedra (grazie allo smembramento e alla saturazione delle cattedre), e magari poco prima di andare in pensione e, dopo una vita dedicata allinsegnamento, si vedrà inserito nel Dop (Dotazione organica provinciale; ndr).
è scandaloso allora che si dica che con la riforma scolastica della Gelmini tutto rimane come gli anni precedenti.
è scandaloso allora che mentre l'Esecutivo taglia 8 miliardi (e 134 mila posti in tre anni) alla scuola pubblica, il Parlamento impegna il Governo perché nei prossimi mesi aumenti i finanziamenti alle scuole private di circa 500 milioni. Cifra che ai gestori delle paritarie sembra insufficiente e che potrebbe essere incrementata di altri 100 milioni.
è scandaloso allora che le scuole modenesi siano letteralmente “al verde” (lo Stato deve loro 18 milioni di euro). Non hanno i soldi ne per pagare gli stipendi dei supplenti, (in molti circoli didattici si utilizza il docente di sostegno agli alunni disabili per supplire i colleghi assenti, sottraendo un servizio alle fasce deboli e violando la legge),.ne i docenti di ruolo che effettuano le sostituzioni, ne i fornitori di materiali e servizi; mancano persino i fondi per garantire il normale funzionamento didattico e amministrativo.
è scandaloso allora che, tagliare fondi all’Istruzione Pubblica (anzichè investire) qualcuno lo chiami ritorno alla meritocrazia.
Ecco perchè nessuno deve mancare (soprattutto i precari, che sono quelli che subiscono e subiranno di più questi esperimenti "meritocratici") all'assemblea di venerdì 29 maggio indetta da Cipmo e Gildamo.
vedi il volantino http://www.politeia.emr.it/manifestazioni.html
Ioannis Lioumis