28 Aprile
Signora Lario, ci salvi lei. E' notizia di pochi minuti fa: la moglie del Signor B. ha definito le donne che il PDL candiderà alle prossime europee (in prevalenza provenienti dai più degradati palinsesti televisivi), "ciarpame senza pudore". Ha detto proprio così, la distinta nobildonna: "Ciarpame senza pudore". Potremmo disquisire se sia più "ciarpame" l'atto di avere accettato la candidatura o quello di avergliela proposta, allevando e avallando le speranza delle discinte signorine Grande Fratello, ma rischierebbe di portarci fuori strada. Quello che conta è avere finalmente un'opposizione: la signora Miriam Raffaella Bartolini, in arte Veronica Lario. Finalmente un atto di riconciliazione nazionale che potrebbe mettere tutti d'accordo. L'opposizione avrebbe finalmente una voce forte, che non balbetta, che non deve trovare compromessi con la parte catto-fondamentalista del suo schieramento, qualcuno che finalmente può parlare male di Berlusconi senza essere accusato di anti-berlusconismo. Il fatto di essere la moglie, da questo punto di vista, la salvaguarderebbe. Dall'altro lato il signor B. potrebbe dire di avere finalmente annientato le opposizioni. Nessuno, realisticamente, può pensare che la moglie possa tecnicamente considerarsi "un'opposizione". Qualcuno potrebbe obbiettare che su altri grandi temi come il conflitto di interessi la gentildonna non si sia mai espressa, ma questo è un errore comune a tutto il centrosinistra, niente di grave. Inoltre la signora Lario potrebbe dire di "non essere mai stata comunista" senza incorrere nel ridicolo, come è invece accaduto a Walter Veltroni, per anni dirigente nazionale del Partito Comunista e poi appassionato sostenitore del "io non sono mai stato comunista". Infine, vero asso di cuori, la signora Lario sarebbe garanzia di pluralismo. Pensate alle riunioni dei dirigenti Rai a casa di Silvio. Chi avrebbe più il coraggio di obbiettare, essendo quella anche casa di Veronica?