18 Aprile
I migranti muoiono, la carta igienica viaggia, senza problemi. Tutti sono disposti a fare attraccare quintali di carta igienica, nessuno qualche quintale di esseri umani. E' una contesa al contrario: stipati in una barca fra Malta e Lampedusa, prendili tu, no tu, noi non li vogliamo, neanche noi. Le merci viaggiano in tutto il mondo: abiti firmati, vini pregiati, concimi per piante. "Cos'è?" "Merda!" "Avanti!" Le persone no, quelle bisogna controllarle, pesarle e soppesarle. Soppesare le convenienze, le ricadute politiche, i mal di pancia governativi. E i migranti fanno l'unica cosa che può fare un uomo in mezzo al mare, aspetta, aspetta di morire. La morte è un accidente che capita a tutti, ma agli immigrati accade prima. Sono chiamati a sopravvivere a viaggi nel deserto, a sevizie di trafficanti con pochi scrupoli accompagnati da funzionari compiacenti, e poi a trascorrere diciotto mesi nei centri di detenzione maltesi, il viaggio in mare... e molti non ce la fanno, è ovvio. La notizia del giorno aggiunge una grottesca comicità a un recita spietata, la lite fra Malta e l'Italia, fra Carmelo Misfud e Roberto Maroni. Il primo ha dichiarato: "Non è un problema nostro se l'Italia non vuole accettare gli immigrati". Certo, il problema non è loro, è delle donne incinta sopra la nave, dei bambini che urlano e dei padri che impazziscono. Il problema è di Carmelo Misfud e Roberto Maroni, uniti dal disprezzo delle vite. Il problema è nostro, italiani brava gente che gli urli preferiamo non sentirli, o sentirli lontani, in mezzo al mare, l'importante è che non si avvicinino, che la sofferenza non sbarchi, non avessimo un giorno ad accorgerci che quelli che chiamiamo disperati hanno diritto all'asilo politico, come afferma l'articolo 10 comma 3 della Costituzione Italiana: "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione Italiana ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica".