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10 Aprile 2009 09:41

Scrive Anna: L’Aquila non c’è più

751 visualizzazioni - 2 commenti

di Doriana Goracci

Credo che molte e molti di noi abbiano letto visto e ascoltato le testimonianze dirette dall’ Abruzzo, dall’Aquila. Stamattina, come mio solito, ho cercato le voci che arrivano con altre correnti, quelle senza filtro di redazione, con tutti i rischi che questo comporta, la responsabilità di pubblicare, rendere noto, fare informazione e comunicare e avere delle riserve dei dubbi, sull’autenticità, la buonafede e l’onestà di chi scrive. I motivi del perchè qualcuno scriva sulla Rete sono molti: chiede aiuto, chiede giustizia, chiede attenzione, affetto, “chiede “…E’ un atto di umiltà chiedere, significa essere consapevoli dei nostri limiti. La lettera che vi accludo l’ho trovata su Indymedia e sono risalita da dove è partita, il Blog di Anna. Stavo per scrivere di Altro, le considerazioni di Raffaele Della Rosa-Terremoto Democratico [Aquila] L’ospedale crollato come cartapesta costruito dalla Impregilo e ancora sul tema Ospedale de L’Aquila: censura dei media sulle responsabilità di Impregilo con tutti i commenti che sono seguiti rom e sinti discriminati dalla Protezione civile e commenti Terremoto. Mancano i fondi per la ricostruzione, ma per il riarmo previsti 14 miliardi di Alessandro Ambrosin. Lascio tutti i link, per chi volesse leggere e sapere. Forse parecchi hanno visto ieri Anno Zero o Matrix o Sposini o gli Spot sciacalli della Disinformazione pubblica tutta, orchestrata da chi governa e ha governato e si accinge a ricandidarsi, si sono viste le bare sui prati, i corpi senza vita avvolti nelle coperte, come nella foto che riporto, alla luce del sole. Sembrano immagini di guerra, quella che sappiamo lontana come a Gaza…Bare e barelle che vengono preparate prima degli Eventi, come nei vari Punti G del Mondo-Italia compresa, dove si prevedono scontri di massa, proteste e conflitti da contenere e reprimere.Zone Rosse e Zone Nere, zone Grigie che si liquidano in breve, dopo la cronaca calda. L’America ci ricostruirà buona parte delle chiese distrutte ma sta a noi Ricostruire la nostra Casa Comune e Privata, ascoltandoci e riappropriandoci di ciò che abbiamo scordato, di ciò che ci hanno fatto dimenticare: l’abilità manuale, la solidarietà attiva, lo scambio diretto, il respiro della Terra. Scelta tra innumerevoli della Rete, la lettera di Anna la riporto tutta, per rendere visibile ciò che non lo è mai, come le responsabilità delle stragi, che si alternano alle calamità, quelle sì, naturali. Dedico ad Anna e a tutte-tutti Noi, la canzone il Delirio di Giorgio Gaber: "E se la nostra allegria fosse un dolore un dolore straziante, solitario in ogni strada ci sarebbe un urlo. il delirio... il delirio...L'Italia è un museo di tentativi di sovversione, di fermenti nuovi, di cose che nascono... che crescono..." Doriana Goracci martedì 7 aprile 2009 L’Aquila non c’è più Eccomi qui. Gli ultimi post sono stati scritti non di mio pugno. Era la mia amica Chiara che scriveva da Bologna. Questa sono io. La situazione è tragica. Inenarrabile. Io e la mia famiglia abbiamo perso tutto: case, lavoro, vita passata, radici. TUTTO. Ma quello che vorrei urlaste al posto mio è la rabbia di essere stati lasciati soli. Noi Abruzzesi siamo stati mandati a morte scientemente. Erano mesi e mesi di scosse, e nessuno ne ha mai parlato. Nessun giornale, nessun TG. NESSUNO. NESSUNO.NESSUNO. Nessun piano di emergenza era stato approntato. Siamo stati mandati a morte. Avrebbero dovuto farci evacuare. Il terremoto del 700 ha avuto la stessa casistica, gli stessi tempi. Identico. E loro ci rassicuravano. Parlano di 200 morti. Bugia. Al momento sono mille. E non è finita. E gli sfollati sono 60mila.Denuncio quell’imbelle del sindaco Cialente. La presidente della provincia Stefania Pezzopane. Tutte le autorità. L’Aquila non è. Fu. E noi tutti con lei. Si entra in città e non si hanno più punti di riferimento. Mio marito è entrato stamani. E’ tornato al campo sfollati. Non connetteva. Non sapeva più neanche il suo nome. Sono lucida. Le cose che vi dico sono verità. A presto. Anna ________________________________ VIDEO FOTO E LINK SU http://www.reset-italia.net/2009/04/10/scrive-anna-laquila-non-ce-piu/

COMMENTI

13 Aprile 2009 09:44

Anna scrive, torna a scrivere, nel suo Blog ed in rete. "Di nuovo in campo Amici, ci sono.E' notte e mi trovo al campo di Monticchio Garden. Non sono in tenda. Per stanotte sono terminate. Siamo fortunati, abbiamo salvato la nostra comoda auto. Ci hanno dato coperte, giacconi pesanti, salviettine, una bacinella e l'acqua. Diluvia, ma l'abitacolo è caldo. E sono sulla mia terra. Mio marito è accanto a me. Quello che ho mi basta. Ora la mia mente comincia a funzionare. E' il momento di organizzarsi. Il campo nel quale mi trovo è efficientissimo e i nuovi volontari sono bravissimi e dotati di grande umanità. A me sembrano di sinistra, ma non voglio fare la solita comunista. Da domani inizierò il mio giro di ricognizione nei vari campi e cercherò di parlare con il maggior numero di sfollati. Intendo andare nei piccoli paesi di montagna dove mi dicono che mancano i generi di prima necessità e le medicine. Vorrei inoltre idendificare i casi di persone particolarmente bisognose e segnalarvi i loro nomi per poterli aiutare direttamente. Ora la mia missione è questa. Ho perso tutto, ma mi resta il coraggio e la volontà. Forse avrò momenti di sconforto, cercate di perdonarmeli. Una piccola nota in calce: il Cavaliere Berlusconi dice di voler mettere a disposizione degli sfollati le sue case. Da qui gli faccio sapere che a me personalmente i vulcani finti e i mausolei infastidiscono e turbano il mio gusto per il bello.Preferisco tornare ad essere la frikettona di 30 anni fa. Quando mi bastavano due amici, una chitarra e uno spinello. E tutto il resto che importanza ha. A domani, con il mio resoconto. Grazie di cuore a tutti voi. Siete la mia luce". Per chi volesse scriverle questo, lo ripeto, è il suo link http://miskappa.blogspot.com/

Doriana Goracci

10 Aprile 2009 10:18

Ricevo ed inoltro "I morti che non vi dicono" Il centro storico dell'Aquila è da abbattere e ricostruire. E questo lo dicono in tanti. I morti, i feriti e gli sfollati sono stati contati, più o meno precisamente. E questo lo dicono tutti. Adesso vi dirò qualcosa che non dice nessuno. Gli scantinati e i seminterrati del 90% del centro storico erano stati affittati. In nero. Dentro c'erano clandestini, immigrati, extracomunitari. Ammassati come bestie. Ci sono ancora. Centinaia di persone che non risultano all'anagrafe, che non compaiono nelle liste dei dispersi, che non esistono. I proprietari delle case che si sono messi in salvo non ne denunciano la presenza. Non gli conviene. Nessuno li cerca. Nessuno li piange. Da vivi non esistevano, non esistono neppure da morti. Spazzati via di nascosto, come la polvere sotto al tappeto. In fondo, perchè darsi tanta pena per loro? Una tomba ce l'hanno già. E questa volta non gli è costata niente. Gliel'abbiamo data gratis. All'Aquila sono in molti a saperlo. Ora, lo sapete anche voi.

Doriana

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