L'importanza del tempo - La tenacia di Richard Doll

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Ci vuole tempo. Che poi non è neanche troppo se pensiamo che i nostri nonni andavano a scuola sui muli e noi andiamo in vacanza su comodi sedili che a diecimila metri di altezza, viaggiano a mille kilometri orari mentre noi ci guardiamo un bel film. Però un po’ di tempo ci vuole. E oggi, annegati nei ritmi frenetici dell’era digitale, questo concetto fatica a rimanere vivo. Invece sarebbe il caso di riscoprire il valore del tempo, la pazienza e di conseguenza anche l’impossibilità di poter trarre le somme di un processo ancora in atto. In altre parole di chiudere con un giudizio, o peggio con un pregiudizio, processi di conoscenza che richiedono invece la nostra completa e libera attenzione. Tempo e sospensione del giudizio sono due elementi essenziali per riscoprire quella dialettica inclusiva e comunitaria propria della democrazia.