NADiRinforma incontra Enzo Barnabà

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Grimaldi Sup. (Ventimiglia - IM) 29 giugno 2009 NADiRinforma incontra Enzo Barnabà, scrittore e storico impegnato da sempre a comprendere l'attualità attraverso la storia. Ha studiato lingua e letteratura francese a Napoli ed a Montpellier e storia a Venezia e Genova. Ha insegnato lingua e letteratura francese in vari licei del Veneto e della Liguria. A Ventimiglia ha fondato il Circolo "Pier Paolo Pasolini", forse l'istituzione culturale più prestigiosa dell'estremo ponente ligure. Essendo passato alle dipendenze del Ministero degli Esteri, ha svolto la funzione di lettore di lingua e letteratura italiana presso le Università di Aix-en-Provence e di insegnante-addetto culturale ad Abidjan, Scutari e Niksic. Vive attualmente a Grimaldi di Ventimiglia, dove la riviera del ponente ligure si confonde con quella francese. La chiacchierata prende spunto dalla lettura del libro giunto alla seconda ristampa: Morte agli italiani! Il massacro di Aigues-Mortes 1893. Il racconto, documentato dai fatti che occorsero nel paesino della Camargue noto per la vasta presenza di saline il 17 agosto 1893, è supportato dall'acuta ed attenta analisi che Barnabà riesce a proporre in maniera snella ed efficace alla comprensione della terribile situazione nella quale tutti noi versiamo a tutt'oggi. La propaganda populista e cieca che oggi domina la scena politica trova un sostegno storico che, se riscoperto, potrebbe aiutare a comprendere meglio ciò che i discorsi privi di fondamenta dal punto di vista sociologico e di coscienza civica implodono nelle piazze sostenuti da un sistema mediatico sempre più fazioso, circonstanziato e manipolativo... in sintesi propagandistico! "Gli italiani cominciano ad esagerare con le loro pretese. Presto ci tratteranno come un Paese conquistato... fanno concorrenza alla manodopera francese e si accaparrano i nostri soldi a vantaggio del loro Paese" (E.Barnabà) Con un po' di pudore e tanta vergogna ascoltiamo parole cariche di arrogante ignoranza e scarsa lungimiranza che echeggiano dai pulpiti partitici e che, ahinoi, sembrano coinvolgere le folle disperate e da condizioni di vita in fase di mutazione e dalla cecità determinata dalla miseria imperante: "a cosa attribuire tanto sadismo se non al meccanismo psicologico di chi sfoga sull'altro l'odio che prova nei confronti della miseria di cui è intessuta la propria storia passata e presente ?" (E.Barnabà)