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27 Ottobre 2021 12:32
Vorrei sottolineare che la tua disamina verte sui soliti dati UTILI per sostenere e confermare l'efficacia del vaccino in relazione ai risultati ottenuti circa l'attuale n. contagi/ricoveri/decessi in rapporto alle misure restrittive adottate. A tal fine riterrei utile mettere mano ad altri dati che solitamente non vengono mai presi come comparativi e che sarebbero invece utili ad una disamina che porterebbe a conclusioni che vanno in altre direzioni. Mi riferisco alla comparazione con dati relativi a Spagna (situazione sovrapponibile alla nostra ma SENZA restrizioni), Francia (simile alla nostra, ma con restrizioni molto più tollerabili), Portogallo; per non parlare poi delo strano caso Svedese (mai dibattuto a sufficenza sui network dominanti) e dove la gestione della pandemia ha percorso tutt'altre strade producendo risultati percentualmente simili ai nostri). Proporrei una comparazione anche con paesi molto più remoti quali Giappone, India che hanno incidenze di ricoveri e morti molto bassi e dove, nota curiosa a margine, si fa regolarmente uso della famigerata ivermectina.
A ben vedere ci sono prospettive di analisi sempre poco attenzionate, ma che a ben vedere potrebbero dare spunti di riflessione diversi. Questo invito/riflessione valga a distogliere la solita ricorrente convergenza, utile a incensare e a elevare il modello italiano come il più proficuo e migliore.
Un'altra riflessione vorrei porre in ordine alla contabilizzazione dei decessi da noi praticata: non sarà mica che la nostra preponderante percentuale di morti sia dovuta a criteri diversi attuati da altri paesi? Aggiungo: che la stessa conta non sia stata gravata dalle tante morti presso il proprio domicilio in assenza dell'atteso protocollo (emanato TARDIVAMENTE solo il 26.4.2021) che prevedeva FINALMENTE qualcosa di più che il semplice (e ridicolo) paracetamolo e l'ancor più ridicola e pericolosa "vigile attesa"?
27 Ottobre 2021
12:32
Vorrei sottolineare che la tua disamina verte sui soliti dati UTILI per sostenere e confermare l'efficacia del vaccino in relazione ai risultati ottenuti circa l'attuale n. contagi/ricoveri/decessi in rapporto alle misure restrittive adottate. A tal fine riterrei utile mettere mano ad altri dati che solitamente non vengono mai presi come comparativi e che sarebbero invece utili ad una disamina che porterebbe a conclusioni che vanno in altre direzioni. Mi riferisco alla comparazione con dati relativi a Spagna (situazione sovrapponibile alla nostra ma SENZA restrizioni), Francia (simile alla nostra, ma con restrizioni molto più tollerabili), Portogallo; per non parlare poi delo strano caso Svedese (mai dibattuto a sufficenza sui network dominanti) e dove la gestione della pandemia ha percorso tutt'altre strade producendo risultati percentualmente simili ai nostri). Proporrei una comparazione anche con paesi molto più remoti quali Giappone, India che hanno incidenze di ricoveri e morti molto bassi e dove, nota curiosa a margine, si fa regolarmente uso della famigerata ivermectina. A ben vedere ci sono prospettive di analisi sempre poco attenzionate, ma che a ben vedere potrebbero dare spunti di riflessione diversi. Questo invito/riflessione valga a distogliere la solita ricorrente convergenza, utile a incensare e a elevare il modello italiano come il più proficuo e migliore. Un'altra riflessione vorrei porre in ordine alla contabilizzazione dei decessi da noi praticata: non sarà mica che la nostra preponderante percentuale di morti sia dovuta a criteri diversi attuati da altri paesi? Aggiungo: che la stessa conta non sia stata gravata dalle tante morti presso il proprio domicilio in assenza dell'atteso protocollo (emanato TARDIVAMENTE solo il 26.4.2021) che prevedeva FINALMENTE qualcosa di più che il semplice (e ridicolo) paracetamolo e l'ancor più ridicola e pericolosa "vigile attesa"?
Claudio