L’emergenza della pandemia sembra aver spostato il centro di gravità della cura dall’high touch all’high tech. Eppure la cura è intrinsecamente costituita da farmaci e parole. E affinché possano curare, le parole devono essere oneste.
Quali sono le parole da evitare e quali da privilegiare nella medicina che vorremmo?
SANDRO SPINSANTI è laureato in Teologia morale e Psicologia, con formazione psicoterapeutica. Ha insegnato Etica medica nella facoltà di Medicina all’Università Cattolica del Sacro Cuore e Bioetica all’Università di Firenze. Ha fondato e dirige la rivista di Medical Humanities Janus (ed. Zadig).