Esistono luoghi dove la metà delle persone rimane in silenzio. Deve rimanere in silenzio, non ha altra scelta.
Spesso, questa metà di persone sono le donne, a cui viene negata ogni possibilità di imparare, di studiare, di conoscere e, con questo, di pensare, di sviluppare una propria visione del mondo, di incidere a livello sociale, economico, politico, di alzare una propria voce.
Oggi voglio raccontare di una donna che quando era poco più che una ragazzina ha avuto l’opportunità e la volontà, folle o geniale, certamente rivoluzionaria, di rompere il suo silenzio e di usare la sua voce per chiedere, per pretendere, ciò che avrebbe sempre dovuto essere suo e di tutte le altre: il diritto all’istruzione.
La risposta che ha ricevuto avrebbe fatto ripiombare nel silenzio chiunque. Non lei. Non Malala. Lei non ha più smesso di alzare la voce, nonostante tutto.
Questa è la storia di Malala Yousafzai.