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7 Febbraio 2008 08:39

CENERI

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di Doriana Goracci

Quaranta e più anni fà, a Roma, in un liceo romano, si usava dare appuntamento agli studenti in una chiesa vicina , a prendersi sul capo le ceneri; si entrava dunque almeno un'ora dopo ma era una deliziosa pausa-tortura, si rideva tutto il tempo con i fazzoletti di stoffa all'odore di violetta della Borsari e di Atkinsons per i maschi, sopra la bocca, per non far sentire le risate soffocate...Li ho rivisti in televisione al telegiornale, alla processione con il rito di benedizione e di imposizione delle ceneri, c'erano tutti: i cardinali, gli arcivescovi, i vescovi, i monaci benedettini di Sant’Anselmo, i padri domenicani di Santa Sabina e alcuni fedeli e lui, il papa. Il cranio di tutti loro era un po' reclino, come debilitato dallo sforzo nel portare al collo una imponente catena d'oro massiccio con Cristo in croce, tempestato di gemme ben incastonate tra le maglie e il corpo martoriato. E pensare che l'idea di creare i carri allegorici fu di Papa Alessandro VI ,pontefice dal 1492 al 1503. Più di 54 anni fà, Pasolini scriveva Le ceneri di Gramsci composto nel 1954 "Gramsci è sepolto in una piccola tomba del Cimitero degli Inglesi, tra Porta San Paolo e Testaccio, non lontano dalla tomba di Shelley. Sul cippo si leggono solo le parole: 'Cinera Gramsci', con le date". Lui, quello dalla "dura eleganza non cattolica" descrive, nella sera romana del rione Testaccio, i ragazzi che giocano felici, fuori dalla storia e lui invece, desolato "Ma io.../ potrò mai più con pura passione operare, / se so che la nostra storia è finita?". Ci avevano insegnato sempre a scuola che Carnevale significava "togliere la carne", dal latino “carnem levare”, quindi il giorno prima dell'inizio della Quaresima, era periodo di penitenza, digiuno e rinuncia, mentre con una maschera che copre il volto, ci si poteva lasciare andare ad atti e comportamenti insoliti, disinibiti, e per finire si mangiava il sanguinaccio, frittelle dolci , dai nomi diversi di regione in regione, poi si dava avvio ad un periodo sacro di quaranta giorni che iniziava con il Mercoledì delle Ceneri, che la tradizione popolare antica voleva austerità e privazione da ogni divertimento. Tornando al Poeta Pier Paolo si diceva senza paura a dirsi anticlericale ma consapevole di avere dentro, duemila anni di cristianesimo: "E non so più, ora, quale sia/ il problema. L'angoscia non è più/ segno di vittoria: il mondo vola/ verso sue nuove gioventù,/ ogni strada è finita, anche la mia./...Negando il mondo, nego le sue nuove ère,/ o provo per esse furia indiscriminata/vedendo contaminata/ ognuna d'esse da un'ugual miseria. Nel 2007 il Mercoledì delle Ceneri, Benedetto XVI disse:"per noi cristiani è un giorno particolare, caratterizzato da intenso spirito di raccoglimento e di riflessione. Intraprendiamo, infatti, il cammino della Quaresima fatto di ascolto della Parola di Dio, di preghiera e di penitenza". Il rito delle ceneri una volta era riservato ai penitenti pubblici che avevano chiesto di venir riconciliati durante la Quaresima. Tuttavia, per umiltà e riconoscendosi sempre bisognosi di riconciliazione, il papa, il clero e poi tutti i fedeli vollero successivamente associarsi a quel rito ricevendo anch’essi le ceneri. Questa volta tuttavia nelle Ceneri del 2008, il papa facendo eco al Vangelo, propone alcuni specifici "impegni" che accompagnano i fedeli in questo itinerario di rinnovamento interiore: la preghiera, il digiuno e l'elemosina: "la pratica dell'elemosina, che rappresenta un modo concreto di venire in aiuto a chi è nel bisogno e, al tempo stesso, un esercizio ascetico per liberarsi dall'attaccamento ai beni terreni"-"Alla sua scuola possiamo imparare a fare della nostra vita un dono totale; imitandolo riusciamo a renderci disponibili, non tanto a dare qualcosa di ciò che possediamo, bensì noi stessi". Ed ha aggiunto: "L'intero Vangelo non si riassume forse nell'unico comandamento della carità? Ecco allora che l'elemosina, praticata con profondo spirito di fede..." Eh già, conta la fede anche per la dispersione delle ceneri. Solo pochi giorni fa, il cardinale Tarcisio Bertone, riflettendo sulla morte, sperava che si arrivasse ad un accordo "per il bene comune". Veniva fuori da un convegno su "L'arte di accompagnare all'incontro con la morte", promosso dalla Primaria pia unione del transito di San Giuseppe, un ente promosso dal beato Luigi Guanella. "Oggi il fenomeno dilagante della secolarizzazione ha notevolmente modificato il quadro culturale e religioso, - ha spiegato Bertone - di conseguenza anche i riti del morire, sia in ospedale come in casa, sono cambiati"e aveva aggiunto che : "Il credente non è certo un artista del morire, ma come accoglie la vita dalle mani di Dio, si prepara a morire con la stessa fiduciosa speranza in colui che per amore gli ha donato di vivere". Ora va detto che oggi la Chiesa cattolica preferisce la sepoltura dei corpi ma consente anche l’incinerazione, secondo il diritto canonico, il funerale religioso va celebrato per tutti i fedeli, anche quanti scelgono la dispersione delle proprie ceneri, a meno che tale scelta sia stata fatta per ragioni contrarie alla fede cristiana. Cruciale, dunque, è conoscere volontà e intenzioni del defunto.Tant'è che leggo sull'Avvenire che "La cremazione o incinerazione dei cadaveri è una prassi antichissima che, con la diffusione del cristianesimo decadde in favore dell’inumazione ad imitazione della sepoltura di Cristo. La cremazione fu reintrodotta in Italia in epoca napoleonica per ragioni igieniche e, purtroppo, assunta dall’anticlericalismo allora imperante come segno di avversione nei confronti della Chiesa e della sua dottrina. Atteggiamento che costrinse la Chiesa a negare le esequie cristiane a quanti avessero scelto la cremazione (cf Cic del 1917, can. 1240, 5). Prendendo atto delle mutate circostanze fin dal 1963 l’allora Sant’Uffizio concede il funerale cristiano anche a chi sceglie di far cremare il proprio cadavere purché sia chiaro che tale scelta non sia fatta contro la fede cristiana". Ci sono stati balli sfrenati in questa brevissima legislatura, come in certi indimenticabili Carnevali, finiti anche con delitti e ceneri disperse. Il 13 e 14 aprile tentano di mettere in piedi questo cadavere eccellente delle elezioni, avremo i risultati il 15 aprile proprio quando nell’antica Grecia, celebrate “Le Grandi Dionisiache”, una serie di feste e riti prevalentemente a carattere orgiastico in onore del dio Bacco, si concludevano dopo un mese a partire dal 15 marzo.Forse per quel tempo si saranno spenti i roghi e le pire della Campania, si ridomanderanno allora come far fronte ai fuochi estivi. Ed io che stasera penso e ripenso a Pasolini, rammento un'altra luce, un altro sole... "E io, feto adulto, mi aggiro più moderno di ogni moderno a cercare fratelli che non sono più".

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