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12 Aprile 2007 09:41

LE ISTITUZIONI TACCIONO

2639 visualizzazioni - 1 commento

di giovanni pàncari

Guarda la lettera inviata a tre recapiti diversi Preg.mo Sig.PREFETTO, presso Ufficio Territoriale del Governo Villa Whitaker, via Cavour n.6 90133 Palermo Preg.mo Sig.PREFETTO, presso Ufficio Territoriale del Governo Via Prefettura n.14 95100 Catania Preg.mo Sig. PREFETTO, presso Ufficio Territoriale del Governo Via Mario Rapisardi, 124 97100 Ragusa Oggetto: richiesta intervento Autorità in indirizzo Formulo la presente in nome, per conto e nell'interesse del sig. PANCARI GIOVANNI BATTISTA, nato a Vittoria il 22.07.1931 e residente a Catania in Corso Sicilia n.71, che qui di seguito si sottoscrive per adesione, per esporre e significare alle SS.LL quanto in appresso. Il mio Cliente, ormai anziano, nel corso di lunghissimi anni ha subito ed ancora subisce quotidianamente soprusi, angherie che lo vedono "relegato" all'interno dell'appartamento di proprietà della moglie, sig.ra Marin Roberta Sabina, ove è domiciliato e residente. Tali atti e fatti, senza esaustività ma solo esemplificativamente, sono consistiti: 1) nella oggettiva impossibilità di alienare il proprio patrimonio immobiliare, nonostante lo stato di urgente bisogno stante che l'unica residua fonte di sostentamento è il trattamento pensionistico pari a circa Euro 400,00 mensili. In particolare, il detto patrimonio che - solo sulla carta - è di ingente valore si giova di un palazzo di artistico valore con oltre 40 ambienti, sito nel centro storico, economico e culturale di Vittoria (RG), con ingresso principale dalla via Magenta e con altri prospetti sulla via dei Mille e via Milazzo. Orbene, nel corso degli ultimi decenni l'edificio (di particolare pregio) è stato oggetto di attenzioni da parte di ignoti che ne hanno asportato il contenuto e finanche porzioni di notevole peso e dimensioni, nella più assoluta indifferenza di tutti coloro che con ogni evidenza, ne prendevano atto. Di tali fatti, ripetutamente denunciati alle Autorità, non si sono mai trovati i responsabili, così passando per azioni di comune delinquenza. Epperò, ad un semplice esame, le azioni appaiono invece mirate all'unico fine di evitare che il sig. Pancarì potesse dare corso alle trattative di vendita, nella maniera più spavalda perché ? per esempio - il vecchio ed ormai sbiadito cartello "vendesi" reca inspiegabilmente ed in assenza dì alcuna azione riconducibile al proprietario dell'immobile, il recapito telefonico in bella mostra, sempre di inchiostro fresco. Da ultimo, nel corso del 2005, il sig. Pancari ha perfino modificato la propria offerta convertendola in "donazione in cambio di rendita vitalizia" e diffondendola nella maniera più ampia, cosi da fare fortemente aumentare il numero degli interessati senza che però, nessuno riuscisse a portare a termine la negoziazione, di certo perché raggiunto dai soliti "ignoti", E, del resto, i cosiddetti "furti" sono serviti per intimidire veramente tutti: in una occasione fu approntata una simulazione di un altarino con due antichi lumi posti ai lati della scrivania e al centro un crocifisso; in altra occasione, su un divano, fu approntata una arca sepolcrale con urna vuota, il cui coperchio era significativamente riposto a lato, ed ancora, nel corso di altra incursione, venne asportato tutto l'arredo per la camera ardente, e così via, per altri innumerevoli episodi nel corso dei quali sono perfino spariti documenti senza alcuna importanza per i terzi, ma di grande rilievo {e ben custoditi) per il proprietario. Medesima negativa sorte è toccata alle altre residue proprietà che - anch'esse - sono sulla carta di ingente valore. I fondi denominati Tremolazza e Raffoscolaro, siti nel territorio del Comune di Ragusa, infatti, nonostante si trovino in zona privilegiata (ed esattamente in zona che separa due noti ed internazionali villaggi vacanze) e a forte vocazione turistica, nonché parzialmente ricadenti nella Riserva Naturale Orientata "Pino d'Aleppo", e siano posti in vendita da oltre un trentennio, non sono stati oggetto di trattative portate a termine ma, al contrario, le pur numerose trattative si sono sempre ed inspiegabilmente troncate da parte del promittente acquirente. Precisato che, di certo, tra i motivi ostativi non può rinvenirsi la cattiva volontà del sig. Pancari che, come detto, ha assoluto bisogno di realizzare la vendita per potere condurre una esistenza dignitosa, va pure detto come tali fondi siano stati in passato, come tuttora, anch'essi oggetto di azioni criminali, apparentemente disgiunte, volte a depredare i fabbricati, ivi insistenti, di tutto (anche dì quanto facente parte della struttura), a creare impedimenti di ogni sorta per impedire il transito pedonale e carrabile per raggiungere ì detti fondi, a scempi con manomissioni dei numerosi corsi di acque che hanno perfino mutato direzione che fanno subire il dannoso fenomeno della risalienza, al rinvenimento di cinque cadaveri nel fondo Tremolazza nel corso dell'anno 1990, al rinvenimento di cadavere di cane impiccato ad un albero nei presi della stradella dalla quale si accede ai fondi, al rinvenimento di grossi massi ad ostruzione di varco, etc. 2) nello insostenibile ed attuale stato dei luoghi dell'appartamento di corso Sicilia n.71 di Catania, ove risiede il sig. Pancari. Per motivazioni oscure, la Ditta incaricata di effettuare lavori di necessaria manutenzione provocava danneggiamene ed eseguiva opere in palese contrasto e difformità con la iege artis. Ma, cosa ancora più grave, da circa dieci mesi, nessuna altra Ditta ha dato disponibilità alla esecuzione della pur ancora numerose, residue opere di manutenzione. E così, da oltre dieci mesi, il sig. Pancarì e la di lui moglie, sono costretti a vivere senza potersi giovare di completo impianto elettrico, senza cucina, senza mobili (in passato perfino parzialmente allocati nelle parti comuni dello stabile condominiale, con grave pregiudìzio per la sicurezza) e, per certo tempo, senza alcuni infissi. Orbene, non vi sono parole sufficientemente adattabili alla pur blanda descrizione dello stato dei luoghi in cui il sig. Pancari è stato costretto a vivere e che, giorno dopo giorno, ne stanno minando e minacciando seriamente la salute. A riprova dei collegamenti tra i fatti sopra descritti e quegli altri che, per brevità, in questa prima sede non si trascrivono, vi è la pubblicazione (2002) di un volume "L'affare Pancari di Vittoria", scritto dall'Ori. Paolo Monello il quale rappresenta un gravissimo danno sociale e di costume, descrivendo una vera e propria strategia del terrore, tuttora perdurante. In altre parole, gli ultimi decenni della vita del mio Cliente, animato da grande forza interiore, sono stati contrassegnati da una strenua e stoica lotta contro la forza brutale e la prepotenza organizzata che lo ha finora spesso assoggettato, ma mai vinto. La figura del sig. Pancari, nel corso degli anni, è divenuta un bersaglio da parte di certi soggetti che, oltre tutto, sì sono avvalsi e si avvalgono di un impenetrabile muro di omertà che li protegge ed ammanta, favorendo i piani del "terrore". Il mio Cliente ha subito momenti - lunghi anni - difficiiissimi sotto ogni profilo, anche di tipo economico, secondo la strategia messa in atto in suo danno da un nemico solo apparentemente anonimo o invisibile ma che, invero, ha agito ed agisce tuttora con precise strategie. Ma, ogni volta. Egli è stato in grado di raccogliere le energie necessarie per ricominciare a lottare, acquisendo sempre più un bagaglio di esperienza che gli consente di bene individuare gli autori nonostante questi usino, sempre più, modi di fare sommersi, silenziosi, senza far trasparire nulla all'esterno, così da addormentare l'attenzione dei molti e non farsi scorgere. Il sig. Pancari è vittima di una vera e propria organizzazione criminale contrassegnata anche dalla omertà, dalla consapevolezza che "parlare" può significare grave pregiudizio per la propria integrità fisica, dalla diffidenza nei confronti delle Istituzioni dello Stato deputate a proteggerci e verso le quali occorre nutrire maggiore fiducia. Per quanto sopra brevemente premesso, sì chiede che le Autorità in indirizzo, ciascuna per le proprie competenze, promuovano un incontro con il sig. Pancari attraverso il quale potranno essere chiarite molte circostanze allo stato non rappresentabili E ciò ai fini di promuovere azioni penali o interventi in materia di ordine e sicurezza, stante la intollerabilità dello stato di caso. Con osservanza. Aw. Francesco Nocchieri Giovanni Battista Pancari pindaro33@virgilio.it

COMMENTI

13 Aprile 2007 10:14

in un sol giorno vedo 16 letture. grazie, per me sono tante ed è già una vittoria avere potuto sormontare la "muraglia" che mi è stata eretta attorno. come fare però se qualcuno vuole aiutarci e desidera mettersi in contatto diretto con me? pindaro33@virgilio.it

giovanni pancari

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