250 utenti


Libri.itDINO PARK vol. 2SOLVEIG. UNA VICHINGA NELLA TERRA DEGLI IROCHESITILÙ BLU VUOLE BENE ALLA SUA MAMMAMIRAIL BRUTTO ANATROCOSO
Emergency

Fai un link ad Arcoiris Tv

Fai un link ad Arcoiris Tv

Utilizza uno dei nostri banner!












Lettere ad Arcoiris

inviaci le tue opinioni, riflessioni, segnalazioni

Per inviare un lettera ad ArcoirisTV, riempi i campi sottostanti e clicca su "Invia". Se è la prima volta che scrivi, riceverai una email con un link ad una pagina che dovrai visitare per far sì che le tue lettere vengano sempre pubblicate automaticamente.

Informativa privacy

L’invio della "Lettera ad Arcoiris" richiede l’inserimento del valido indirizzo email del utente. Questo indirizzo viene conservato da ArcoirisTV, non viene reso pubblico, non viene usato per altri scopi e non viene comunicato ai terzi senza il preventivo consenso del utente.

maggiori info: Privacy policy

14 Ottobre 2021 17:42

Guarda che ti vengo a trovare fino a casa!

330 visualizzazioni - 0 commenti

di Riccardo Orioles


Riccardo Orioles
"Guarda che ti vengo a trovare fino a casa!"
Storie di mafia, di beni confiscati e di ragazzi senza paura
 
"Guarda che ho preso il numero di targa. Attento che ti vengo a trovare a casa!". Questa è stata l'urlata finale di Mario Michele Lanzarotti dopo una mattinata passata a minacciare reporter, cameramen, ragazzi dei Siciliani giovani, dell'Arci e di Fanpage, tutti quanti - secondo lui - "comunisti accattoni" che gli avevano invaso il territorio.
Il terreno, un prato con piscina ad Acireale, veramente non era più suo da un bel po', visto che la confisca giudiziaria (reati contro il patrimonio, associazione a delinquere di tipo mafioso, associazione a delinquere semplice, ecc.) era scattata già da diversi anni.
Il mese scorso gli attivisti dei Siciliani giovani e dell'Arci ("Le scarpe dell'antimafia"),in giro per la Sicilia per controllare i terreni mafiosi, avevano verificato la presenza sul posto dei vecchi proprietari, alla faccia dello Stato. E a questo punto lo Stato, risvegliatosi all'improvviso, aveva mandato i carabinieri.
 Ma il Lanza, sconfitto ma non domato, ricorre al più moderno strumento politico italiano: la Ruspa.
Così, quando i ragazzi tornano a controllare, ti trovano operai con la ruspa che demoliscono alberi, piscina e pavimento per non lasciar nulla di utilizzabile allo Stato: terra bruciata, come i russi con Napoleone e Annibale coi romani.
Purtroppo la presenza degli attivisti ha rovinato la strategia. A questo punto il Lanzarotti - che aveva cercato di nascondersi fragli operai "Io Lanzarotti? No, sono suo cugino!" - ha perso la trebisonda e s'è messo a sbraitare minacce che in bocca a un altro magari farebbero anche sorridere ma in bocca a una fedina penale come quella del nostro amico fanno un effetto, come dire, poco allegro.
E questo è quanto. Benvenuti in Italia, il paese con la mafia più tollerata del mondo, ma anche con l'antimafia più testadura, come s'è visto in tante città e paesi della Sicilia in questi mesi. "Le scarpe dell'antimafia" camminano più di prima.
 
Venerdì, 15 ottobre alle ore 11,00 CONFERENZA STAMPA presso il bene confiscato ad Acireale, frazione di Pennisi, via Barbagallo 2
https://maps.app.goo.gl/X3HQaNCrUP8mAXqq6
Sono invitati i colleghi giornalisti e le associazioni delterritorio.
Le scarpe dell'antimafia/ Arci/ I siciliani giovani www.isiciliani.it

COMMENTA