27 Maggio
Doriana Goracci
https://www.agoravox.it/Carla-Fracci-sulle-punte-e-volata.html
Ho danzato nei tendoni, nelle chiese, nelle piazze. Sono stata una pioniera del decentramento. Volevo che questo mio lavoro non fosse d'élite, relegato alle scatole d'oro dei teatri d'opera. E anche quand'ero impegnata sulle scene più importanti del mondo sono sempre tornata in Italia per esibirmi nei posti più dimenticati e impensabili. Nureyev mi sgridava: chi te lo fa fare, ti stanchi troppo, arrivi da New York e devi andare, che so, a Budrio... Ma a me piaceva così, e il pubblico mi ha sempre ripagato.Mi considero fortunata per la carriera che ho avuto.
E' stato difficile resistere, lottare, affrontare i momenti bui, andare oltre. E' stato fondamentale Beppe, che non mi è mai venuto meno perché non è stato soltanto il marito ma il compagno, l'intellettuale, il regista, l'ideatore di centinaia di occasioni e di creazioni indimenticabili.
Un paese senza cultura e arte, senza i mezzi per fare cultura e arte, è un paese che non si rinnova, che si ferma e non ha accesso a ciò che succede in paesi più importanti, negandosi così ad un futuro vero, autentico e soprattutto libero.
La danza è una carriera misteriosa, che rappresenta un mondo imprevedibile ed imprendibile. Le qualità necessarie sono tante. Non basta soltanto il talento, è necessario affiancare alla grande vocazione, la tenacia, la determinazione, la disciplina, la costanza...
Carla Fracci
27 Maggio 2021 15:47
saltata la prima parte, certo non per colpa mia...
Amava oltre i palchi del mondo, anche il mare, come Forte dei Marmi, con la famiglia, insieme al figlio, la nuora e i nipoti. Era elegante nei suoi veli bianchi, sulla spiaggia, mentre continuava a tingere di nero i capelli. Bella lo sarebbe stata sempre, lo è sempre.
La terra gira e non cade. La trottola gira e non cade. Quello che gira non cade. Così a volte credo che nella danza non ci sia la morte. Che dio è il danzante. Così ha scritto il poeta spagnolo Lorenzo Olivan.
Carla Fracci continuerà sempre a danzare nella nostra memoria, nei sogni in cui riusciamo anche noi a volare, ad essere leggeri come farfalle.
Ciao instancabile danzatrice.
dg