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4 Giugno 2007 17:40

PERIZONA

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di Luigi Boschi

Non è così Peri che si propone una diversa, credibile visione di città; non è così che si sviluppa una nuova cultura politica locale; non è così che si interpreta il nuovo che è già presente; non è così che si elabora un alternativo e innovativo progetto di fattibilità urbana; non è così che si coltiva la partecipazione dei saperi e si ridà gioia e speranza alle nuove generazioni; dov'è la partecipazione in rete? Certo però tutto questo non è solo opera tua, ma il frutto di anni di radicata miopia! Purtroppo l'impegno politico, culturale, sociale della singolarità sono di fatto emarginati se non sono funzionali ai fini dell'apparato, se non rientrano nella loro pianificazione burocratica intrisa di vari comitati e direttivi da cui la "persona" è stritolata. Junger: "Dobbiamo ammettere che oggi è particolarmente difficile affermare la libertà. La resistenza richiede grandi sacrifici: il che spiega anche perché la maggior parte delle persone scelga la costrizione." Insomma più semplice essere sudditi oggi che cittadini! E' la recita in maschera che inibisce il vero volto. Non parliamo poi se uno tenta il percorso delle opinioni libere...è il confino! D'altra parte la ricerca del consenso amministrativo locale è un progetto culturale che non può essere realizzato in due mesi di campagna elettorale, in cui tutto è ridotto a scontro di fazioni! Se poi la minoranza in Consiglio Comunale non è stata capace di fare una significativa e costruttiva opposizione per 9 anni, si può immaginare la perplessità dei cittadini ad affidare ora, come maggioranza, l'indirizzo di governo. Non sarebbe invece il caso di dire che questa classe dirigente del centro sinistra a Parma ha fallito? E' oggi evidente il vuoto politico lasciato dalla perdita di Borri, la sua capacità di coesione e sintesi...e perché no il suo carisma, la sua eleganza nel dialogo, la sua disponibilità, la sua visione politica, il suo pensiero distaccato dalla fazione. Non è forse che i parmigiani per le scelte amministrative della loro città non si identificano né in Peri, né nel loro coordinatore ulivista, né nel loro sinistro cenacolo? Non è forse che questi signori della partitocrazia e della lottizzazione (purtroppo un male trasversale!) non sono più credibili? E magari pensano di presentarsi per le prossime cariche nel nuovo PD o nella costituenda nuova Sinistra? La rigenerazione della politica passa attraverso le persone e molte di quelle che fino ad oggi hanno gestito il potere politico non sono più proponibili. Non per niente i politici risultano negli ultimi posti nella scala valori degli italiani. A Parma la classe dirigente che si pone in alternativa all'esistente (parlare di centro sinistra è già anacronistico), avrebbe dovuto saper interpretare il futuro già in atto, esprimere qualità di visione, proporre una alternativa culturale. E'un progetto politico che deve essere rifondato attorno a persone credibili, impegnate culturalmente e socialmente e non può essere più riposto nelle mani di faccendieri di partito o a gruppi corporativi. La politica delle idee non è la politica delle ideologie, né degli apparati. I giovani, le potenzialità culturali, creative non trovano riferimenti adeguati, non vedono persone in grado di veicolare la loro energia, troppo spesso repressa e non considerata. E questo fa male! E' così allora che finisce chi al posto della meritocrazia mette la lottizzazione e privilegia il funzionario di partito; è così che finisce chi pensa di gestire la politica confinandola nel voto di fiducia della fazione e ponendosi come capo fazione; è così che finisce chi coltiva scheletri per scaricarli a mezzo stampa a una settimana dal voto; è così che finisce chi denigra l'altra parte e, incapace di catarsi, si esaurisce solo in vane promesse; è così che finisce chi lancia slogan e proclami politici senza progetto amministrativo. D'altra parte le quasi 9000 preferenze da candidato Consigliere ottenute da Ubaldi unitamente al 45% di Vignali sono già ora una testimonianza di approvazione popolare per il "progetto proposto di gestione duale" del sistema amministrativo comunale: un modello molto più attuale per le esigenze di gestione della complessità rispetto al "one man" non più credibile! E questo, che non può essere sfuggito, forse infastidisce non solo il denigratore Peri, ma anche certi poteri della città. Insomma uno svantaggio iniziale che rielaborato è divenuto un vantaggio elettorale. La comunicazione a una voce sola oggi è perdente, funziona il molteplice e il processo di identificazione. Quella di Peri, vista criticamente da osservatore esterno invece, non è andata oltre il sorriso ritoccato! I risultati del primo turno parlano. E visto che Peri si è preso un distacco dell'8% nei confronti di Vignali, da lui scorrettamente considerato pubblicamente un candidato "inesistente", se avesse avuto a suo parere un "esistente", del tipo Ubaldi tre, che sarebbe successo? A casa subito! Se l' epressione di assenso (comunque inopportuna e fuori tempo) da parte dell'UPI nei confronti di Vignali ha portato a proclamare comunicazioni di scandalo democratico, d'altra parte Peri non può certo negare di non aver consumato gli scalini, in questo periodo, del Palazzo di via Caprazucca: anche lui in quella riserva tiene suoi supporter! E non mi pare d'altra parte che il centro sinistra si indigni di fronte ai cartelli "Pizzarotti-Coopsette" nei cantieri! Peri promette ascolto e la persona al centro: niente da eccepire! Ma lui è credibile nel ruolo dell'ascoltatore curioso? In questi anni da assessore Regionale cosa ha fatto? Quali pratiche di ascolto, di attenzione ha avuto nel suo collegio elettorale? Non vorrei che riconducesse l'ascolto e l'attenzione alla persona nei confronti del suo Presidente Errani, del suo compagno Bernazzoli, dei clan di partito e di coloro che sono funzionali al potere? Io non posso certo essere testimone in questi anni di questa volontà dichiarata ora dal candidato sindaco che ha avuto l'imprimatur nella finzione delle primarie cittadine; già un flop: 8000 partecipanti, meno delle preferenze ottenute dal solo Ubaldi e pensare che ben 4000 sono gli iscritti dell'area Unione. E sì, non si diviene ascoltatori sotto elezioni, troppo facile Alfredo! Anche i cittadini lo percepiscono! Ne è rilevatore il 5% in meno di voti ottenuti dalla stessa coalizione, per di più allargata a una lista civica di supporter rispetto alle elezioni del 2002, dove la Soliani non brillò certo nei confronti televisivi per visione amministrativa. Questo dovrebbe far riflettere! Un centro sinistra costretto a richiamare un loro Assessore Regionale in carica perché incapace di esprimere candidati credibili! Un vero laboratorio di classe dirigente il centro sinistra a Parma!...che ora coltiva, silente, la speranza, per il potere, nella transfuga di voti dei secessionisti ubaldiani... Vere pagine di letteratura politica locale! E qui lo starnazzamento di alcuni esclusi dal ballottaggio è ridicolo. "Lascio i cittadini liberi", perché forse li vorresti vincolati? La delusa Guarnieri (che pensava di fatto al ballottaggio o a preferenze a due cifre), risulterebbe un vero manuale di etica politica, nel suo esordio da candidata sindaco, per la scelta dei tempi, di certi candidati di lista, delle modalità politiche e di comunicazione. "Io non sono in vendita!"...Perché dirlo allora? Timore di non esserla? Poi: "Né di qua, né di là"; ma per favore!! I cittadini richiedono solo ascolto e impegno nel ruolo assunto, avere voce e partecipazione nella res pubblica. Questo opportunismo da ballottaggio è la tristezza della politica! Nemmeno nel commiato ha dimostrato stile...e il livore traspariva dal video catodico che non mente, forse per l'effetto della band scelta...avrebbe potuto chiedere agli amici orchestrali di Maghenzani (un vero successo di preferenze -53- per il Consigliere Provinciale) e a cui avranno certamente dato la loro scelta (!), un concerto di saluto. (31/05/2007) www.luigiboschi.it

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