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22 Aprile 2007 18:02

IL FANTASMA DELL'OPERA

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di Luigi Boschi

Consigliere di civiltà e Direttore Amministrativo Orchestra Teatro Regio ?giusto per non contraddire la lottizzazione- il suo ?Memoriale? mi ha entusiasmato e l?ho pubblicato! Merita. Non so con chi lei si volesse giustificare! Finalmente si smaschera la mente occulta del clarinettista parmigiano. Manipolare i contenuti e eludere le regole, consigliere nonché direttore, sembra siano una sua specializzazione. Il suo girovagare a vuoto nel Memoriale mira solo alla disinformazione: -E? forse la remunerazione percepita dai professori d?orchestra (29 euro netti al giorno) degna di tale ruolo e in linea con l?impegno professionale e i costi della vita? Se è pur vero che il Teatro Regio non è obbligato a applicare il Contratto Nazionale dei lavoratori di spettacolo, perché diventa necessario passare da una società privata anziché avere i rapporti diretti tra la Fondazione Teatro Regio e i musicisti scritturati? Quale ?legge italiana? obbliga a ciò? -Come si comporta la Fondazione con gli altri prestatori d?opera: macchinisti, attrezzisti, maschere, coristi? Perché paragonare una cooperativa con una srl (con Amministratore unico) o con una associazione no profit? Lei sa che sono persone giuridiche completamente diverse? Non vorrà poi paragonarla con il sistema organizzativo del Teatro alla Scala e della relativa Orchestra Filarmonica? Lei sa che l?organico della Filarmonica è costituito obbligatoriamente per statuto dai dipendenti dell?orchestra del Teatro, che sono tali perché hanno vinto un regolare concorso. Non solo, ma c?è una partecipazione corale da parte di tutti i professori alle scelte artistiche e alle attività concertistiche che comunque avvengono con fondi reperiti dall?orchestra stessa e che nulla hanno a che fare con l?attività del Teatro. Vi è inoltre una complessa convenzione che regola i rapporti tra le due entità. Un modello organizzativo sull?esempio di quello di Vienna. Non sono certo in balia di un amministratore unico di una società che ha in appalto l?attività orchestrale. Non è certo con questo esempio che si elabora una innovativa e desiderata capitale della musica! -E? forse giustificabile una remunerazione per i professori di orchestra il cui ammontare è per il 60% determinato da rimborsi spese cioè corrisposto esenti irpef, enpals, inps? Con il 40% dei musicisti (è lei che lo dice) tra l?altro residenti a Parma? Sostenere poi che gli assunti a tempo determinato non hanno diritto all?indennità di disoccupazione mi pare eccessivo! Non crede? -Se i musicisti sono così soddisfatti del trattamento a cui sono sottoposti, il caso del prof. Buzi è una meteora? I commenti e gli attestati di solidarietà pervenuti sul blog una invenzione? -Qual è stata l?entità di multa da parte dell?ENPALS (si dice 50.000 euro) a seguito dell?ispezione effettuata? E? un incentivo a continuare sulla strada intrapresa? -Corrisponde a verità che non paghiate i contributi sulle prestazioni all?estero dei professori d?orchestra? -E? sostenibile aver denominato una società privata srl ?Orchestra del Teatro Regio?? con omonimia del marchio di patrimonio pubblico, avuto non si sa per quali criteri in uso? -E? concepibile l?utilizzo di una associazione no profit (Parma Opera Ensamble) per attività di lavoro e vendersi come Orchestra del Teatro Regio? -Perché non dice quanto costa l?orchestra alla Fondazione, quanto fattura come srl e come associazione, i contributi ricevuti, quanto distribuisce ai musicisti e quanto vi spartite lei e il suo Amministratore Unico? -Perché nel suo Memoriale non dice oltre al Fus, quanto versa il Comune di Parma, e i ricavi da sponsors per le diverse stagioni e festival del Regio? Perché non fornisce un quadro economico chiaro e trasparente da cui si evinca la qualità dell?operato? -E? forse il suo protetto un riconosciuto e qualificato clarinetto solista? I rumors di settore sembrano non avvallare questa tesi. A quando la sua prima uscita? E? sostenibile che sia lui che scelga le parti ?in base all?ascolto dal vivo?? -E? evidente che Bronzi non viene a suonare in fila nell?orchestra del Regio, ma è altresì vergognoso che per creare, impostare e gestire un discorso musicale che si voleva di eccellenza non si siano coinvolti strettamente alcuni fra i migliori professori d?orchestra italiani, guarda caso di Parma! Si è preferito partire da Pellegrini?una garanzia! una certezza! -Perché lei cerca di giustificare la qualità dell?Orchestra del Teatro Regio, da me mai messa in discussione, citando a testimonianza il famoso ballerino Bolle? L?esempio, mi permetta, non è pertinente: lei sa che a volte i ballerini si esibiscono anche su nastro registrato. Non è sul merito qualitativo musicale che affonda la mia critica, ma nella gestione etica e politica dell?impresa culturale. L?etica viene prima delle regole. Chi ha saperi e li utilizza strumentalmente con fini manipolatori, non è degno di stima. Vede, consigliere e amministratore, parafrasando Debord, contrariamente alla pura e semplice menzogna la disinformazione contiene parte di verità, ma deliberatamente manipolata. Chi la diffonde è colpevole, chi la crede è imbecille! Un tripudio oppiaceo nella scomparsa di ogni autentica competenza?e i valori sono vilipesi. Con lo spettacolo si organizza magistralmente l?ignoranza di ciò che succede e l?oblio di ciò che si è venuti a sapere. L?ignoranza è prodotta solo per essere sfruttata dalla rete dei falsificatori di cui lei è parte e che più che la musica ha a cuore il mantenimento del sistema di dominio spettacolare e forse i propri interessi anziché quelli di un cuore e di una locale eccellenza culturale musicale. Ma si rende conto che lei ha cercato di mettere sullo stesso piano musicale e organizzativo Pellegrini con Paganini, di cui hanno in comune solo l?iniziale? Per quanto riguarda la mia partecipazione alle vostre performance, vede, io credo che ogni persona vota ogni giorno con i propri consumi. Io non consumo ciò che ritengo eticamente riprovevole come venire ai vostri concerti o a quelli del pluripagato, via Proczynsky, Maazel o a quelle opere del cartellone di Meli; già purtroppo contribuisco indirettamente!! No, io non ci sarò mai a foraggiare e sostenere questi gnigognago prodotti da un sistema di cui non condivido l?operato. Poi sa risparmio in attesa di acquistare il biglietto del concerto in assolo del suo compare: il clarinettista parmigiano. Le preciso inoltre che i miei non sono esposti o lettere, ma opinioni, scritti, articoli pubblicati su un blog (www.luigiboschi.it), molto seguito per suo dispiacere, e in parte diramati a una mailing list che da anni mi legge. Si vede che a lei (e non è il solo) internet sta indigesta! Sono poi pubblicato anche da altri media online, nonché spesso anche dalla stampa tradizionale. Le ripeto: se non si risponde all?etica col diritto, immaginiamoci con l?elusione! Per Debord lei sarebbe un falsario. Lei appartiene a quella schiera di persone consapevoli della propria drogata identità. Nessun drogato studia la logica; perché non ne ha bisogno, e perché non ne ha più la possibilità. La sua è chiamata sindrome da drogatura del sistema. Il suo ?Memoriale?, di cui mi onoro, forse voleva essere una memoria. Peccato che sia manipolatorio sia nella decontestualizzazione delle frasi, sia nella interpretazione di alcune, sia nella elusione delle risposte. La sua tesi di fondo sarebbe che il Regio è un teatro di tradizione e, come tale povero, dimenticando che tutto ciò che non arriva dal FUS (fondo unico per lo spettacolo) ce lo mette, alla grande, il Comune di Parma insieme ad alcuni sponsor istituzionali. Lei si affida all?efficacia della malafede. Il suo dire manipolatorio è funzionale alla giustificazione menzognera: sta imbrattando l?albero della cultura musicale per un manganello. Il suo ragionare giustificando è l?esempio dei recenti progressi del pensiero avariato. Quando la decadenza della spiegazione accompagna di pari passo la decadenza della pratica, quando l?immagine scaccia l?immagine e l?oblio è la forza del presente, la vergogna perde di significato. Concludo consigliere: consideri ogni riferimento a persone, fatti, cose puramente casuale! (Parma, 17/04/2007) www.luigiboschi.it

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