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23 Gennaio 2007 23:19

TOSCANINI - PROCZYNSKI

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di Luigi Boschi

Così la Gazzetta di Parma ha celebrato il ricordo del Maestro con una pagina intera, nello speciale "Arturo Toscanini", dedicata a Proczynski. Pubblicità, sembrerebbe...No cultura!! Così han pensato bene di abbinare nella autocelebrata "Capitale della musica" la leggenda del celebre Maestro d'Orchestra con il "noto" impresario "condotto fino a Parma -è lui che lo dice- da orme invisibili." Un articolo dalla strana forma redazionale, del tutto anomala in quanto sembra, leggendo, che la giornalista si sia limitata ad alcune righe di prefazione e tutto il testo sia un racconto autopromozionale e autocelebrativo scritto dallo stesso Proczynski. Leggete comunque l'articolo di Elena Formica, un elogio autobiografico dell'impresario Proczynski e scoprirete l'animo di Desdemona monegasca, ai più, forse, sfuggita e ripetutamente colpita dalle calunnie degli Iago del mondo musicale e dei media. Chi sarà l'Otello furioso? Forse lo scopriremo nell'annunciato progetto del prossimo libro di Valentin dal titolo: "Considerazioni metafisiche di un povero impresario". Edito a Montecarlo o in Italia? Luigi Boschi GAZZETTA DI PARMA Proczynski: «A Parma una grande energia» «Nasce dall'amore per Verdi e Toscanini» «Cosa c'è di meglio che seguire la tradizione e la strada segnata da artisti leggendari?» ELENA FORMICA (testo integrale) Valentin Proczyn­ski: un grande impresario arti­stico. Il più gran­de? Chissà: forse non servono le classifiche. Basta ricordare gli artisti che ha pre­sentato in tutto il mondo: Ber­nstein, Solti, Boulez, Mehta, Te­mirkanov, Prêtre, Rostropovich, Muti e altri. Un firmamento. Un addensamento di glorie e di sto­rie. Proczynski è stato definito 'potente'. In questa intervista nel segno di Toscanini sembra più un filosofo. E si racconta: tra cronaca e poesia. Un'avventura chiamata Toscanini Ho 65 anni e quan­do Toscanini è morto ero un ra­gazzo. Ma il mio personale omaggio al più celebre direttore d'orchestra della storia è stata la nascita della Filarmonica Tosca­nini diretta dal maestro Lorin Maazel. Era il 2001. Ricevetti una telefonata da Paolo Arcà, che era direttore artistico della Scala: « Sono anche direttore ar­tistico della Fondazione Tosca­nini - mi disse - e abbiamo a Par­ma un'orchestra d'eccellenza. Abbiamo bisogno di un grande direttore». Io non sapevo che questo complesso non aveva an­cora debuttato, ma destino volle che il Festival di Strasburgo mi chiedesse un concerto con un grande direttore; il rispetto per Paolo Arcà e per le sue parole, che per me erano importanti, fe­cero sì che presentassimo il pri­mo concerto della Filarmonica Toscanini proprio a Strasburgo, con il maestro Maazel sul podio del nuovo complesso. Fissammo subito altre due date, il 16 e 17 gennaio 2003, per celebrare a Parma l'anniversario della mor­te di Toscanini. Missione Maazel «Prima del debutto a Strasburgo ricordo che il maestro Maazel, in occa­sione di un concerto a Zaragoza con la Philharmonia di Londra, mi disse: «Mi hanno riferito che l'orchestra è cattiva: dove mi porti?». Risposi: «Maestro, io sarò in prima fila. Se a lei non piacerà l'orchestra, mi taglierà la testa». Questo fatto di essere al fronte delle responsabilità (e non dietro) penso che sia una delle mie principali caratteristi­che, un mio stile. Nel caso della Filarmonica Toscanini, ho ac­cettato di spendermi perché in questo progetto c'era un tema per me indispensabile: seguire le orme di Toscanini, cioè le tracce di un sommo maestro e della grande tradizione del passato, che oggi può e deve orientare i giovani alla speranza ed essere una via di espressione del talen­to. Che cosa c'è di meglio che seguire la strada segnata da To­scanini e altri artisti leggendari? Così parlai al Maestro Maazel e gli dissi: «Secondo me ci sono nel mondo molte accademie di perfezionamento tecnico per ogni tipo di strumento e tante orchestre giovanili di ottima qualità, ma se lo strumentista non ha un esempio, un evento artistico che conquisti il suo cuo­re e faccia trasformare la tecnica in spirito, come si può preten­dere di conquistare e di com­muovere, cioè di trasmettere i grandi valori e sentimenti che detta la creazione artistica?». Il valore morale e l'ispirazione artistica trasformano l'interprete, che a sua volta dovrà poi conquistare e commuovere il pubblico. "Maestro -dissi ancora a Maazel- lei deve accettare questa proposta. Da bambino lei ha diretto l'orchestra di Toscanini. E' una missione". Voglio però aggiungere, a proposito della Filarmonica, che sono estraneo al cambio in Symphonica e all?attuale tournée. Ma sono vicino a Toscanini. La tradizione artistica Platone ha seguito Socrate, Michelangelo ha seguito Leonardo: molto importante è l?esempio. E? l?esempio, infatti, a guidare la voglia, la speranza, l?entusiasmo di percorrere le alte vie della grande tradizione del passato, del presente e del futuro. Non so se è un bene, ma ho sempre idolatrato i grandi artisti e fin dall?inizio della mia carriera ho orientato la mia azione sui veri valori che continuano a trasmettere la passione di Beethoven, Brahms, Caijkovski, Mahler, ecc. Platone afferma che la musica ha un valore etico invisibile che lavora sull?anima cell?uomo e accompagna i sentimenti, le passioni e le idee spirituali. Questo è per me essenziale e questo ho cercato di fare seguendo i miei ideali. Sempre Platone disse che il bello, il buono e il giusto sono indivisibili e sono espressione dello ?stesso?. La forza di un destino Nella mia vita ho avuto molte coincidenze straordinarie che sembrano scritte su una pergamena invisibile ma percorrono strade reali. Posso citare degli esempi. Nel 1992 ho creato un festival dedicato alla figura di Cristoforo Colombo e l?ho chiamato ?Old and New Indian Ways?. Avevo indirizzato tutte le produzioni verso la commemorazione dei cinquecento anni della scoperta dell?America, ma così facendo, era scaturito un orientamento verso una nuova terra da conquistare. Non sapevo esattamente quale fosse, ma si è crewato un fatto eccezionale: Yehudi Menuhin divenne presidente onorario del festival e diresse in mote città il ?Messiah? di Haendel in versione semiscenica con artisti dell?Est. Fra i luoghi in cui questo ?Messiah? venne realizzato c?erano Guadalupe in Spagna, la terra dei conquistatori dove i preti erano amici di Colombo, e la Sala dei Congressi del Cremino, dove per la prima volta, dopo tanti anni di assenza, veniva così riportata la Croce. Ne fui felice: il nome di Cristoforo ?come ben si sa- significa ?porto Cristo?. A genova vi fu anche una nuova produzione intitolata ?Orazione per l?era dell?Acquario? con Rostroprovich che dirigeva i complessi del Mariinskij, il coro di Riga e artisti di tutto il mondo: iòl giorno del primo spettacolo venne ammainata la bandiera rossa del Cremino. Tutti quegli artisti dell?Est e milioni di loro connazionali volevano recuperare la libertà e una vita di speranza. E? solo una coincidenza se la venuta di Rostropovich e Menuhin a Vilnius è stata considerata punto di riferimento per il futuro artistico e politico della Lituania? Io sono molto orgoglioso, nel senso buono della parola, di vedere che landamento della storia ha dimostrato che la nuova Europa è rivolta verso Est, cioè che l?unione Europea accoglie i nuovi Paesi membri e crede nel loro sviluppo. La nuova terra di conquista non è più l?America, ma la strada verso Est. Parma Voglio ricordare un fatto per me importantissim: sono argentino e avevo un grande amico che mi ha salvato la vita quando, a 23 anni, vivevo ancora a Buenos Aires. Era Luigi Domenico Sant? Angelo che, oltre ad avere una straordinaria personalità spirituale, era un vero amante della musica, particolarmente della lirica, di Verdi e di Puccini. Mi raccontava che in una vita passata era stato legato alla figura di Giuseppina Strapponi e conosceva un?infinità di dettagli su Verdi e su Villa Sant?Agata. Purtroppo lui non mi accompagna più in questi giorni, ma è vero un fatto: io, che per 20 anni non avevo lavorato a Parma, ho visto un giorno dischiudersi la cortina, anche miracolosamente, e ho potuto realizzare qui grandi progetti. Mi sono sentito gratificato e ?vero o no- voglio ricordare che Sant?Angelo è nato il 10 Ottobre, lo stesso giorno del compleanno di Verdi. L?amore per Verdi e Toscanini che si concentra a Parma è una grande energia. Il destino mi ha permesso di seguire orme invisibili che mi hanno condotto fino a Parma. La profezia del Fidelio Due anni fa a Genova, si è realizzato un altro mio sogno: il ?Fidelio? di Beethoven diretto da Maazel. L?opera è andata in scena il 1 Maggio, giorno in cui 5 nazioni dell?Est si sono integrate nell?Unione Europea. Come non riconoscere un segno nelle parole del ?Fidelio? (?Ama il tuo prossimo come tuo fratello?) e nel fatto che la IX Sinfonia di Beethoven è Inno Europeo? Sembrerà incredibile, ma l?emozione è stata per me fortissima perché le parole di Beethoven erano una chiara indicazione per comprendere un significato universale e una realtà alla quale, per una parte micronesima, potevo anch?io partecipare. Alcuni giornalisti hanno molto criticato questa produzione che per me era bellissima. Sta di fatto che, bella o no, molti non si sono accorti che il ?Fidelio? e tutto l?amore di Beethoven per l?umanità e il Creatore coincidevano, in quel preciso istante, con un evento importantissimo che dimostrava quanto fossee attuale il messaggio: l?allargamento a Est dell?Unione Europea. Il rapporto con i grandi Intuitivamente, fin dal 1976, sono stato portato ad avere rapporti stretti con grandi artisti e a concretizzare molti progetti dove entrava la parole ?impossibile?. Sì, ho costruito la mia carriera sugli ?impossibili? e lo testimoniano i nomi degli artisti che ho presentato e presento: Bernstein, Kleiber (di cui ho realizzato l?ultimo concerto della vita), Rostropovich, Pretre, Solti, Nurajev, Fruehbeck de Burgos, Masur, Temirkanov, Mehta, Salonen, Sokhiev e altri. Far dirigere a Maazel l?orchestra del Teatro di Cagliari: penso che senza un mio entusiasmo nel convincerlo sarebbe stato impossibile. Io non lavoro proponendo ?date vuote?, ma entusiasmando l?artista e il promotore. Purtroppo tutto ciò ha scatenato contro di me molta inimicizia e parecchie persone hanno totalmente e volutamente travisato la realtà. Constato però che la mia figura di impresarioè stata capita da alcuni giornalisti e amministratori artistici che hanno avuto la corretta percezione di quello che sono. Purtroppo chi dimostra un valore mette in evidenza chi non ce l?ha. Chi non può andare in alto cerca di abbattere chi è salito. Se uno non è, deve distruggere colui che è: per evitare la comparazione. Tradimenti e calunnie sono all?ordine del giorno. Come aveva ragione Rossigni! E anche Verdi, nell??Otello?, quando disegna la figura di Iago! L?anima è una farfalla Sono stato vicino a Gerge Solti fino al m omento della morte. Quando spirò ?l?avevo visto poche ore prima- una grande farfalla entrò nella mia stanza a Eze. I cinesi credono che l?anima sia una farfalla: sarà stato solo un caso? Il ?Made in Italy? Ho collaborato di recente con la Fondazione Toscanini portando felicemente in Spagna la ?Traviata? con regia di Zeffirelli, ambasciatore dell?arte italiana ai massimi livelli. Ho molto a cuore il ?Made in Italy? e lo testimonia il fatto che ho presentato in campo internazionale numerose orchestre e teatri fra cui il Maggio Musicale Fiorentino con Muti e Mehta, l?Accademia di Santa Cecilia con Pappano e Rostropovuch, il Comunale di Bologna con Gatti, l?Orchestra della Rai con Fruehbeck de Burgos, la Filarmonica della Scala con Riccardo Muti (grande erede di Toscanini), dimostrando quanto il mio amore per l?Italia sia enorme. Il kondo attuale degli artisti con cui collaboro mi appassiona e mi dà la forza di lottare, di continuare, di creare. In futuro scriverò un libro dal titolo: ?Considerazioni metafisiche di un povere impresario?. Ho inoltre in mente un Progetto Dialighilev. Spero di poter continuare a collaborare a Parma con la Fondazione Toscanini e con il Teatro Regio, il cui sovrintendente Mauro Meli è un uomo di speciale talento, che sa distinguere che cosa è la classe e sa difendere ciò in cui crede. Mi piacerebbe veramente collaborare con il Festival Verdi, che avverto essere un progetto al più alto livello. Sono felice di essere stato interpellato dalla Gazzetta di Parma: ho potuto trasmettere un riflesso più reale della mia anima e di ciò in cui credo fortissimamente. -------------------------------------------------------------------------------- Altri articoli collegati all'affaire musicale parmigiano TOSCANINI NON BARATTA FONDAZIONE TOSCANINI: NON SI RISPONDE ALL'ETICA COL DIRITTO LA MUSICA DEGLI EURO GIALLO MUSICALE SOMMI SGARBI MELI ATTO III EREDITA' MUSICALE PELLEGRINI MUSICALI

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