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8 Gennaio 2007 10:31

SCEMI TECNOLOGICI

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di Luigi Boschi

Il razzismo non è solo storia di pratica coloniale, nazista, fascista, dittatoriale, ma è espresso spesso anche dalle prepotenze burocratiche delle "dittature" democratiche, quando vi è volontà di creare emarginazione: il razzismo e l'intolleranza si manifestano nei comportamenti quotidiani, quando la prepotenza prevarica la ragione e l?intelligenza, quando si riproduce ogni forma di violenza. L?educazione diviene una pratica desueta!... E la tecnica oggi ne è rivelatrice. Molti diventano omini ridicoli, chiusi dentro i loro slang idioti, incapaci spesso di produrre contenuti, a voltre non sono nemmeno funzionali al flusso sistemico; vivono nell'illusione di possedere la tecnica, inconsapevoli che solo la momentanea pratica del mercato permette loro la sopravvivenza. Spesso svolgono funzioni ripetitive senza alcun obiettivo di fantasia, senza alcuna creatività. Una logica pavloviana, solo che al gesto è stato sostituito lo slang tecnologico. Quando ne divengono consapevoli è la depressione o la banalizzazione del vivere. Mondi potenziali, repressi dalla stupidità del potere comando! C?è chi ne è consapevole, ma accetta succube della ?pagnotta?, c?è chi produce questo stato per avidità, chi per logiche competitive, c?è chi lo vive nella grottesca ignoranza: questi ultimi, se hanno potere, sono i più pericolosi! Che ambienti! Che mondi di lavoro e di relazione! Inutili!! Ma quali contesti si possono generare senza la comprensione dell'altro, senza la visione? E c'è ancora chi pensa di avvalersi della tecnica, mentre è la tecnica che si avvale di loro e rende ridicoli chi non è capace di andare oltre lo slang tecnologico del momento, di essere consapevole operatore culturale per nuovi orizzonti. E? sempre, per ora, l?idiozia dell?uomo che riduce un mondo ricco di potenzialità, in un mondo governato dalla banalità del male: "esso può invadere e devastare tutto il mondo perché cresce in superficie come un fungo. Esso sfida il pensiero, perché il pensiero cerca di raggiungere la profondità, andare alle radici, e nel momento in cui cerca il male, è frustrato perché non trova nulla. Questa è la sua banalità... solo il bene ha profondità e può essere integrale." (Hannah Arendt) E una classe dirigente, negligente non priva di gravi responsabilità, se ne è fregata di divulgare la nascente nuova alfabetizzazione, favorire la crescita dei talenti e dei saperi, rendere comprensibile e utilizzabile da tutti il nuovo linguaggio dominante globale (Emanuele Severino: Sotto il dominio della tecnica). Non si tratta infatti di un sapere specifico, ma di un necessario linguaggio relazionale mondiale. Se ne accorge il produttore indipendente di contenuti, che non solo deve essere in grado di creare e di elaborare nelle modalità trasmediali, ma deve essere capace, in modo efficiente e autonomo, di dotarli del necessario sistema tecnologico, in aggiornamento iperaccelerato, che ne consenta una efficace divulgazione. Coltivare culture umaniste, radicate negli anni, in questo complesso linguaggio tecnodigitale ipermediale, non è facile!! Ma è il costo che le menti libere pagano (oltre a quello economico) per l'indipendenza culturale. Cosa contraria entri negli apparatici! Se nel 1969 nasceva Internet e nel '90 il Web a Ginevra, dove erano, a cosa pensavano i nostri politici? Certo a loro cosa importa di una diffusa alfabetizzazione digitale e tecnologica: destabilizza!! Rende tutti più liberi e da loro svincolati. Hanno preferito, quindi, generare consumatori colonizzati anziché favorire la crescita culturale collettiva e partecipanti protagonisti della rivoluzione digitale. E così è stato pure nella ricerca?i cervelli se ne sono dovuti andare! Loro, i politici e la classe dirigente, che non hanno mai avuto e nemmeno dato una visione su questo orizzonte, loro si avvalgono all'occorrenza dei tecnici, pagati da noi, e impediscono o frenano semmai lo sviluppo e l'applicazione (se non in forma parodica) di queste forme di sapere globale che premono sulla loro decadente finzione democratica rappresentativa e rivelano l'obsolescenza burocratica da loro aggiornata in burotica. Ogni persona desiderosa di aprirsi al mondo e liberarsi da inutili, scomode scarpe strette, deve invece farsi un mazzo per assumere, comprendere questo ostico linguaggio tecnologico, non favorito certo dal contesto: primi consumatori di telefonini e una società a bassa alfabetizzazione digitale. Si è così creato un mondo criptato attraverso cui si praticano vere e proprie emarginazioni, truffe e prepotenze. Ma è quello che il potere forse voleva: ritardare, per quanto possibile, il destabilizzante avvento innovativo, produrre vaste aree di persone deboli per coltivare la sudditanza e la conflittualità. (Parma, 30/12/2006) Luigi Boschi www.luigiboschi.it Nota. Razzismo: se A e B sono compatibili, ma A vuole discriminare B allora si ha razzismo. Esistono diverse forme di razzismo non solo quello biologico. Sono comportamenti razzisti minacce, discriminazione, violenza verso persone o gruppi di persone identificabili attraverso la loro cultura, religione, etnia, sesso, sessualità, aspetto fisico o altre caratteristiche.

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