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5 Agosto 2006 16:18

"I Piccoli forzati della spiaggia"

1093 visualizzazioni - 1 commento

di Raffaella Pasciuti

Estate,asili nido, scuole di tutti i gradi finalmente chiuse...bambini piccoli e grandi a casa,chi è fortunato mentre i genitori lavorano, si stabilisce dai nonni,dagli zii,o beneficia della presenza di una baby-sitter...per i più grandi arriva la tanto agognata padronanza della propria casa finchè non arriva il genitore! Poi le tanto desiderate vacanze, ancora con i nonni, con gli zii o con le tate...a volte si assiste alla presenza con cambio di turno per i genitori con periodi di ferie diversi... Il mare fà bene a tutti anche ad anziani che possono instaurare scambi relazionali durante una partita a carte o a bocce ed anche ai piccoli lattanti che tra un pianto ed una poppata possono godersi la spiaggia ...magari nelle "ore più calde dove il piccolo all'interno del suo passeggino avvolto dal mitico pannolone può raggiungere temperature anche oltre i 40° . Ma siamo proprio sicuri che se potessero esprimere verbalmente dove preferirebbero stare questa sarebbe la scelta dei nostri piccoli ? Il bambino soprattutto quello molto piccolo, ha bisogno dei suoi rituali, del rispetto dei suoi tempi dei suoi bisogni, degli spazi giusti e soprattutto della piena disponibilità dell'adulto che lo accudisce consapevole che forse "lo star bene" di quel piccolo può comportare qualche piccolo sacrificio(una tintarella scarsa, più presenza in pineta,orari diversi di presenza in spiaggia...). E forse anche i genitori ne trarranno un vantaggio fisico e mentale magari poco reclamizzato dalle riviste estive ma sicuramente efficace : un adulto meno stressato dai pianti del piccolo si troverà con un bambino più tranquillo a vivere un periodo di ferie sicuramente maggiormente gratificante e sereno. Le vacanze con il bambino si possono fare quasi dovunque,purchè come ci ricorda Marcello Bernardi,il più famoso pediatra italiano,si rispettino i tempi ed i rituali di cui il bambino necessita per poter crescere sereno. Il bambino piccolo non deve trasformarsi in uno "zainetto" nè in una bellissima bambola inerte ed indifferente (da Un nido per amico di G.H.Fresco)a seconda di ciò che sente, può contrarsi o distendersi,sussultare o rannicchiarsi. Prima di piangere mostra con la sua mimica facciale,con movimenti degli occhi e del corpo,se gradisce o non gradisce,ciò che gli si sta facendo o quello che gli sta succedendo intorno. Le figure familiari che si occupano di lui in maniera più stabile e continuativa dovrebbero imparare presto ad interpretare i suoi bisogni ed i suoi desideri. Stranamente alcuni adulti,soprattutto nel periodo delle vacanze, riescono ad interpretare alla perfezione ciò che gli comunica miagolando il gatto rispetto a comprendere con la stessa facilità il loro bambino di pochi mesi- Spesso la tendenza è quella di volersi sostituire a lui,per esempio inducendolo al sonno quando non ne ha voglia o svegliandolo perchè è più comodo ai fini della nostra organizzazione dei tempi . Tutto ciò può provocargli un insieme di disagi e disequilibri. E se questo trattamento fosse riservato all'adulto? Al genitore larga sentenza.

COMMENTI

6 Agosto 2006 14:25

ciao, scrivo dal burkina faso dopo aver fatto esperienze nei campi profughi in burundi, dopo aver visto i profughi del kossovo nel 99, i bambini negli ospedali da bagdad nel 2003, i bambini di strada del rwanda, i bambini soldato nel congo, i piccoli denutriti dalle carestie del niger del 2002, ... quasi un milione di bambini muoino di malaria in africa ogni anno e la cura costa meno di 10 euro... le farmacie africane ne sono fornite ma moltisismi genitori non hanno i soldi per comprarla e il bambino muore... ! un padre ed una madre africani soffrono la perdita del loro figlio come un padre ed una madre europei... dicono però che soffrire a lungo è un lusso dei ricchi.. chi ha miseria, rischio di morte per malattie o guerre (provocare dagli occidnetali per accapparrarsi petrolio, minerali, ecc) ... non può permettersi di crogiuolarsi nel dolore per troppo tempo ..deve badare agli altri figli, a procurare loro il cibo, a lavorare nei campi ... Perciò non diciamo cazzate su spiaggie, nonni , vacanze o tempo libero... Stiamo "crescendo" imbranati, paurosi e viziati i nostri figli... svezzati dagli omogenizzari e dai cartoni animati.. MA DAI!!!

pier

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