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14 Gennaio 2006 11:04

SANT?ILARIO 2006

1362 visualizzazioni - 0 commenti

di Luigi Boschi

Una politica inattuale, una decadenza etica individuale e collettiva, un sistema economico vecchio, una morsa finanziaria che immiserisce, una urbanizzazione funzionale solo alla speculazione (e in particolare nelle periferie!), la responsabilità sociale dimenticata, i giovani in allevamenti?tutto avvolto dall?oppio dello spettacolo, dai consumi psicofarmaco, dalle celebrazioni vampiresche. Questi sono i nodi cancerogeni che attanagliano il paese e le nostre città. Ecco io vorrei che su questi temi vi fosse un confronto, su questi temi la classe dirigente si ponesse in discussione, su questi temi la collettività e le persone iniziassero una riflessione, come intraprendere un cammino che ci porti fuori da queste trappole che divorano ogni ricchezza, ogni risorsa. Un nuovo ordine organizzativo è già oltre la fase embrionale, nuovi orizzonti sono visibili per chi pratica direzioni diverse, rese impervie, da quelle dell?obsoleta quotidianità voluta dalle oligarchie della finzione democratica, fagocitatici di potere e rese possibili dalla incapacità di resistenza di sudditi soccombenti, da una borghesia godereccia, incapace di cambiamento, interessata solo alla difesa e al mantenimento dei propri privilegi. Nessuno può dire che lei, Sindaco Ubaldi, sia un cattivo amministratore. Troppi anni spesi nella macchina comunale. Sarebbe sciocco. Ma lei sciocco non è. Tutt?altro! La perizia però è cosa comune a qualsiasi professionista che da anni pratica con dedizione il proprio esercizio, aldilà del successo che appartiene ad altre logiche. Ma essere un buon amministratore non significa essere anche un buon amministratore pubblico. Sì, perché ciò che differenzia l?uno dall?altro è nella qualità etica, nell?obiettivo del bene comune, dalla responsabilità etica e non solo di mercato del territorio governato. Esempio nelle prassi!! Qual è l?obiettivo del bene comune da lei proposto? Quale condivisione? Non dica quella elettorale che è una buffonata! Quale partecipazione? Qual è il progetto che diviene, quali le strategie per realizzarlo? Lei pensa che l?obiettivo di una persona sia quello di essere attorniato da un agglomerato di infrastrutture? Da luoghi impraticabili se non a pagamento? Da luoghi pubblici chiusi? Da città senza cultura ambientale? Da abitati invivibili? Da loculi abitativi in cui dar vita a una famiglia? Da retribuzioni che non consentono di risparmiare, spesso di vivere? Da città in cui le potenzialità individuali sono represse? Non può una pubblica amministrazione identificarsi solo nelle cosiddette opere pubbliche della betoniera, nelle declamate infrastrutture, nel gnigognago rappresentativo, nell?assistenzialismo senza comprensione. Quali sono gli obiettivi della sua missione politica? Missione un concetto troppo spesso ormai desueto, un concetto dimenticato?Ferrara: ?il politico non può non essere coinvolto nel sistema economico, nella finanza!? E? con questa logica che si formano i leader... di carta straccia! Buffoni di carta pesta. Come dire che la persona non ha alcun valore se non nella sua espressione economica? Nietzsche: ?Ciò che ha mercato non ha valore!? Eppure se si vorrà ritornare a una qualità di vita sarà proprio dall?esercizio del pensarsi, del fare quotidiano, della responsabilità individuale, nella ricerca del virtuosismo. E? la visione politica che deve rigenerarsi e non fossilizzarsi nella gestione del potere discrezionale, perché non l?avrà più. Non è più concepibile un politico oggi intriso d?affari, lottizzato, con lauti stipendi e privilegi, concentratore di incarichi. Il politico deve orientare alle nuove tendenze, aprire ai nuovi orizzonti, traghettare un?economia verso nuovi generatori di ricchezza, valorizzare il patrimonio collettivo, rendere tutti partecipi e responsabili della cosa pubblica, consentire ai giovani di elaborare e sperimentare le loro potenzialità in luoghi dedicati (Media Center) alle pratiche culturali e relazionali; la creatività deve potersi esprimere, le relazioni favorite. Il politico deve alimentare l?ascolto, il clima della cooperazione e non del conflitto, sviluppare una collettività solidale. Io questo a Parma non lo vedo, anzi è impedito!! Vorrei considerare e concepire il Municipio come luogo collettivo, di civitas, un ?vivere comune?, un laboratorio in cui consultare e confrontare progettualità, indirizzarle. Vorrei un Municipio che sapesse valorizzare le potenzialità creative e cognitive, fosse promotore con Fondazioni, Provincia, Università e Camera di Commercio di una rete cognitiva capace di analizzare, sviluppare progetti di fattibilità. Vorrei un Municipio capace di ascolto, vicino ai più deboli, vicino alla persona, che fosse un riferimento per chi vive nelle difficoltà e nel disagio. Vorrei un Municipio umanitario e non solo dedito alla gestione economica e d?affari, capace di dialogo cittadino, di qualità relazionale. Un Sindaco del ?Vivere Comune? in un Municipio giusto, in cui vi sia trasparenza e partecipazione nella realizzazione di progetti e non imposizione. Remo Bodei: ?Dilettanti della vita: così Thomas Mann ha definito gli uomini. Le cose più importanti non si insegnano e non si imparano. Ciascuno deve farne diretta esperienza attraverso percorsi irripetibili e individuali, accidentati e inconclusi? Qualunque sia l?esito, paga il proprio apprendistato con errori, sofferenze ed esitazioni, forse singolarmente evitabili ma nel complesso ineludibili. Un?opacità di fondo sembra circondare qualsiasi tentativo di diventare ?professionisti della vita, proprio perché essa non si lascia sottoporre ad alcun esperimento, perché non è ripetibile.? Ecco io vorrei che nel Sant? Ilario 2006 vi fosse consapevolezza di questo, si tracciasse un solco col passato, fosse un patto di nuova cittadinanza, aprisse alla speranza, oggi soffocata dall?illusione economica e dai consumi, da una economia obsoleta, capace solo di produrre cadaveri, da una politica della rapina al bene comune. Non abbiamo bisogno di un Sant?Ilario propaganda, di regime, ma vero. Non vogliamo un municipio delle scartoffie, della burotica, un municipio d?affari, non vogliamo delegati lupi travestiti da pastori, non vogliamo politici che rubano ai poveri per dare ai ricchi. E? tempo che i giusti smascherino i lupi. Con quale coraggio si accettano, ma non si indossano, i guanti bianchi di Sant?Ilario? Foucault sosteneva che il pastore non si limita a vegliare ma apre il territorio e deve avere la capacità di governare una giusta distribuzione delle risorse, per tutti e per ciascuno, omnes et singulatim. (Parma 13 gennaio 2006) luigi.boschi@libero.it

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