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30 Settembre 2018 16:16

Ricordi sopravvissuti al 29 settembre

761 visualizzazioni - 0 commenti

di Doriana Goracci


Ieri era il 29 settembre del 2018 ,ripenso con tenerezza ad un altro 29 settembre cantato dall' Equipe 84. E poi il ricordo nitido spaventoso di un altro 29 settembre del 1975...Avevo scritto una lettera nel 2006, ricordando quella tragica giornata al Circeo, iniziava così:
Nel pomeriggio, mentre vedevo per la prima volta l'ultimo film di Kubrick, "Eyes Wide Shut" uscito nel '99, è arrivata la notizia della morte di un'amica - come non chiamarla così- di Donatella Colasanti.
Le immagini dei suoi grandi occhi spalancati in quel giorno di settembre del '75 ora si accavallano con quelle dei suoi occhi chiusi che non so immaginare se non per il dolore e lo sfinimento della sua malattia che era iniziata tanto tempo fa. Come si può dimenticare l'offerta oscena di 1 milione di lire in cambio di una prestazione sessuale, come si può dimenticare di aver sognato una festa al mare e rivedere un ragazzo che ti era piaciuto, per poi ritrovarsi in un'orgia mortale? Nella rabbia amara delle parole di Donatella non era stato trovato posto per il perdono, c'era voglia solo di verità, affondata subito sotto una valanga di danaro per paura dello scandalo devastante, della pena. Tutto cancellato a 17 anni, quelle cose che sono importanti per la vita: l'amore, la fiducia, l'amicizia, i sogni. A Donatella erano rimasti solo gli incubi.
Il film di Kubrick assai criticato allora, seppure di un maestro , mi ha invece fortemente colpita per la sua triste e attuale realtà: il rapporto uomo-donna fondato sul potere, il sesso, il danaro, come nella storia sbagliata di Donatella. Allora tutte le donne giovani come lei e quelle più anziane quelle che in quegli anni rivendicavano l'autodeterminazione, la liberazione della donna, ebbero una grande paura, che forse non ci ha mai più abbandonate.
Il violentatore non è un mostro che viene da lontano, ma può essere quello della tua età o poco più o poco meno, quello disposto a pagare o a toglierti la vita per averti, sottometterti, per finirti. Non è il ragazzo per cui sogni, scrivi, balli, ami... può essere vicino a te, molto vicino e la paura monta, per le figlie e per le madri.E' una lista infinita quella degli ultimi anni di donne violentate, e poi magari ammazzate, è una lista immonda che racconta tutta la malattia della nostra società, fondata sul danaro e il potere. Dove i colpevoli non ci sono mai, perchè tutti coinvolti in questa corsa alla distruzione della tenerezza, della gioia amorosa fatta di niente se non dell'amore stesso.
In quello stesso anno morì Pasolini, morte violenta e oscura. Furono anni pesanti gli anni settanta, gli anni di piombo,seguirono poi quelli della leggerezza, gli anni ottanta, all'insegna del "bersi" il danaro e consumarsi il cervello con la droga e la menzogna. Siamo oggi, sempre più assuefatti a non avere mai la verità come chiedeva Donatella, a vedere occhi come i suoi spalancati chiusi.
Aggiungo oggi quanto affermò Donatella Colasanti in un'intervista di Enzo Biagi: "Se avessi avuto paura, quella notte sarei morta: non potevo permettermi di aver paura. Quello che mi è accaduto, va oltre lo stupro. Ma più dello strupro quello che mi duole è stata la strumentalizzazione della mia vicenda: sono sempre stata trattata da sopravvissuta"
Doriana Goracci
video foto e riferimenti su https://www.agoravox.it/Ricordi-sopravvissuti-al-29.html

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