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27 Febbraio 2018 20:07

Considerazioni post Burian pre Elezioni

1301 visualizzazioni - 0 commenti

di DORIANA GORACCI


E' il 26 febbraio e fischia il vento gelato diBurian, quando qui aCapranica antichissimo comune della Tuscia viterbese,non posso mettere neanche un piede fuori dalla porta, tra neve e ghiaccio, da tormenta siberiana.Ricordo che devo prenotare al più presto una visita urgente specialistica e telefono al Cup regionale 803333, chissà se mi rispondono...Ho atteso circa 4 minuti ed espongo ad una voce giovane maschile quanto mi interessa e mi trova al Policlinico di Roma per il 6 marzo la visita che mi occorre; chiedo all'operatore dove si trova, e mi risponde che è vicino Pomezia c'è la neve, si si ma lui per fortuna svolge telelavoro, ci salutiamo.
La mia mente va subito a mia sorella, dipendente delComune di Roma ,abitante a Capranica da più di 10 anni. Scrisse infinite volte per la mobilità che le spettava e soprattutto 2 anni fa quando si aprì la "finestra telelavoro", le sue esigenze: non le hanno mai neanche dato una risposta, sia pure negativa, dirigenti donne e uomini.Mi chiedo quante persone lavoratrici sono rimaste "malate" a casa in questi giorni di Burian annunciato, per avverse condizioni che avrebbero trovato nei trasporti poubblici, compresa la causa sale mancante come si è appreso dai telegiornali a Roma: non ci sono più i soldi.
Penso ai pendolari e sono diventati tantissimi, che prendono laferrovia Viterbo Roma. Parecchi anni fa inventarono pure che si sarebbe fatto l'Aereoporto a Viterbo, si crearono in effetti delle belle poltrone, certo non sui mezzi pubblici: non ci sono i soldi.
Questa storica tratta, il diretto Capranica Viterbo, è stata raccontata persino da quel delicatissimo e luminoso poeta che era Gianni Rodari: come lui, a me è rimasto solol'orecchio acerbo...I pendolari continuano in questi giorni a prendere treni che hanno biblici ritardi, nella stazione di Capranica manca qualunque tipo di possibilità di pagare il biglietto, sfornita da anni anche di una macchinetta , non esiste una pensilina per ripararsi dal caldo e dal freddo figurarsi la pioggia...e parlavano di aereoporto...diferrovia storica da ripristinare con Capranica Civitavecchia e Orte. Zero, non ci sono i soldi.
Veniamo alla Cassia, che percorro in questi mesi almeno 2 volte alla settimana nelle ore pomeridiane e serali: guai a chi ha dolori alla cervicale, guai a chi ha una macchina e non riesce a scansare centinaia di buche paurose, gli autisti del Cotral sono capaci di fare miracoli anche in questi giorni che c'è il ghiaccio ma non possono fare i miracoli sui mezzi pubblici, camminando su strade neanche degne di mulattiere del dopoguerra: non ci sono i soldi.
La maggior parte delle fermate anche nel centro di Viterbo sono sprovviste di pensilina come quella che raccoglie le persone che devono recarsi agli ambulatori a Piazza Fermi, al Cup regionale alla Questura al palazzo delle tasse al centro commerciale ...non c'è neanche il cartello della fermata e bisogna sapere che facendo un centinaio di metri da Porta Romana esiste un intraducibile orario dove sarebbero esposti gli orari per arrivare all'Ospedale Belcolle, che di bello ha il nome: non ci sono i soldi.
Chi non ha l'automobile e neanche qualcuno che ti ci porta, come me , è una specie di pellegrinaggio di ore, malgrado in auto ci si mettano dalla Cassia 6 minuti per arrivare all' Ospedale,motivo per cui la sottoscritta preferisce una visita medica a Roma (vedi sopra) piuttosto che nel Belcolle: non ci sono i soldi.
Quanto accade a Roma oggi, lo so fino ad un certo punto , è una città che ho lasciato dopo 53 anni, 15 anni fa, e anche all'ora usavo i mezzi pubblici, lavorando in banca e con sedi diverse, due figli e varie...
Ho voluto solo raccontare una piccola esperienza personale ma la cosa che più mi intristisce è che quando si chiedono soluzioni per la collettività, ad esempio una navetta che colleghi più volte al giorno la fermata della stazione di Capranica al paese che dista 3 km e mezzo..., la risposta è chenon ci sono più soldi. Quest'anno per fortuna, nel mio paese, il sale sembra non mancare...
So che saranno quasi un partito gli astensionisti, io penso che questa cittadinanza che non si espone con un voto ma critica, abbia dimenticato i nostri diritti e doveri, compreso quello di organizzare il nostro scontento e stare col fiato sul collo a chi amministra il nostro Paese: si può votare e a maggior ragione anche se mancano i soldi.Io voto 
Dello pane altrui, dite pure, io ho detto del mio, che quando lo acquisto è sciapo ma regge meglio.
Ne ho scritto perchè ho imparato a mie spese che, passatala Buriana, le parole volano mentre quelle scritte rimangono e andando avanti con gli anni non vorrei ripetermi.E non c'è tempo per rimanere a guardare.
Doriana Goracci


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