21 Febbraio
C'era una volta una bambina di 7 anni violentata ripetutamente dal convivente della madre che fu trovata per la strada ad Alessandria, in condizioni precarie; portata in ospedale, le riscontrarono traumi da abusi e infezioni trasmesse sessulamente. La madre quando andava a lavorare, la lasciava ad un mostro, che era il suo compagno: la bambina oggi è una donna di 27 anni e vuole solo dimenticare e non so se canta I'm OK (C'era una volta una ragazza che nella sua infanzia aveva imparato come crescere vivendo in una guerra che lei chiamava casa e mai aveva saputo dove girarsi per mettersi al riparo dalla tempesta)
Noi no, io non posso tacere.
La Giustizia si era dimenticata di lei e anche del suo aguzzino, di quell'infame individuo a cui erano stati dati 12 anni di carcere e non ne ha passato neanche uno dentro, ma ha girato fuori, libero e senza pentimenti tra un appello e l'altro e continua a esistere.
La madre non ha capito mai cosa accadesse alla sua bambina, nessuna compagna di scuola o maestra ha avuto un dubbio. Nessun legale ha chiesto come finisse quel processo. Dimenticato tutto, dimenticata lei e se la ricordano oggi perché fa notizia che il procuratore generale di Torino Francesco Saluzzo, abbia detto che il processo dopo 20 anni, si è concluso senza alcuna condanna, prescritto, e si scusa e rincalza la giudice della Corte d'Appello Paola Dezani: "Questo è un caso in cui bisogna chiedere scusa al popolo italiano".Ha dovuto prosciogliere il violentatore di una bambina, condannato in primo grado a 12 anni di carcere dal tribunale di Alessandria, perché è trascorso troppo tempo dai fatti contestati: vent'anni. Tutto prescritto.E come possiamo trovare forza e coraggio da queste infami notizie? Cosa raccontare a quelle donne che subiscono violenza e cosa dire? Non ci sono case d' accoglienza, fondi, non hanno dato niente alle Associazioni di donne, se non parole convegni appuntamenti... Caduto tutto miserevolmente nel vuoto. E perchè dobbiamo dire denuncia denuncia,trova la forza di reagire?
Dobbiamo stare con gli occhi aperti e invitare a farcela da sole, reagire come ogni persona che ha a cuore la vita, imparare a difenderci, da sole, con l'aiuto di una palestra, imparare a sferrare colpi, a muoverci consapevoli che anche un esile corpo di bambina può reagire su una montagna di cattiveria, imparare a urlare e a chiedere aiuto anche sottovoce.
Questa è una favola vera finita molto male, perché la giustizia è sfatta, e l'indifferenza regna sovrana ma tu piccolina sappi che qualcuno risponde, possiamo farcela insieme.Ricordo la canzone Beatiful, cantata da Christina Aguilera, che sa cosa significa la violenza in famiglia e racconta in musica: "Non mi abbatto oggi. Sì, le parole non possono abbattermi Ogni giorno è così meraviglioso e all'improvviso,è difficile respirare ogni tanto, divento insicura Per colpa del dolore mi vergogno così tanto... Sono bellissima non importa quello che dicono Le parole non possono abbattermi"
E non mi parlate per favore di altre Giornate.
Doriana GoracciRiferimenti video e foto su http://www.agoravox.it/Lo-strupro-e-prescritto-e-la-bella.html