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10 Aprile 2012 00:20

MIRIAM MAFAI DONNA INGUARIBILE OTTIMISTA

970 visualizzazioni - 1 commento

di Doriana Goracci

Si definì da sola Inguaribile Ottimista, lei Donna, Miriam Mafai, parlando delle donne in una video intervista del 2009 al Festival della Mente a Sarzana. E’ volata via da Roma e da questa terra a 86 anni oggi 9 aprile 2012 che è Pasquetta. Raramente ho ascoltato  una donna apparentemente così priva di dubbi come lei, forte e  sensibile la voce e la mente. Sempre in quella intervista disse alla fine: “Vorrei vivere in Italia che si è liberata dai suoi difetti e dalle sue cattiverie. “
Aggiunse che  da ragazza le piacque  tanto Jo di Piccole Donne. Si, un nome piccolo e una persona grande. Proprio come divenne lei. Ciao Miriam, piccola grande Donna.
Doriana Goracci

VIDEO E FOTO SU http://www.reset-italia.net/2012/04/09/donna-miriam-mafai-inguaribile-ottimista/

Maria Mafai, nota come Miriam Mafai (Firenze, 2 febbraio 1926 – Roma, 9 aprile 2012), è stata una giornalista, scrittrice e politica italiana, tra i fondatori de la Repubblica e per trent’anni compagna di Giancarlo Pajetta, storico esponente del PCI.Assieme alle sorelle Simona e Giulia, Miriam Mafai nasce da una coppia di noti artisti italiani del XX secolo, il pittore Mario Mafai, cattolico, e la scultrice Antonietta Raphael, di origine ebraica, tra i fondatori della corrente artistica della Scuola Romana, che la educano all’antifascismo sin dagli anni ’30. Con l’introduzione delle leggi razziali, nel 1938, Miriam deve lasciare il ginnasio.A seguito dell’8 settembre 1943, Miriam partecipa alla Resistenza antifascista a Roma, distribuendo volantini contro l’occupazione tedesca e lavorando, dal 1944, presso l’ufficio stampa del neo istituito ministero dell’Italia occupata, diretto da Mauro Scoccimarro, dove incontra Giancarlo Pajetta, membro di una delegazione del Comitato di liberazione nazionale, di cui diviene amica e in seguito compagna.Nel dopoguerra si iscrive al Partito Comunista Italiano e sposa civilmente Umberto Scalia, segretario della Federazione del PCI dell’Aquila, da cui avrà due figli, Sara e Luciano.Nei primi anni ’50 è assessore al comune di Pescara, dove si occupa di gestire gli aiuti per sfollati ed indigenti.Intraprende quindi la carriera giornalistica. Al termine degli anni ’50, Miriam Mafai è corrispondente da Parigi per il settimanale Vie Nuove, quindi lavora per partire da L’Unità e dalla metà degli anni Sessanta al 1970 è direttore di Noi Donne e poi inviato per Paese Sera.Contribuisce alla nascita de la Repubblica nel 1976 e ne diviene editorialista. Dal 1983 al 1986 sarà anche presidente della Federazione nazionale della stampa italiana.Nel 1962 inizia una relazione con Giancarlo Pajetta, di vent’anni più anziano, che dura fino alla morte di quest’ultimo nel 1990. Sul loro rapporto Miriam Mafai aveva detto: “Tra un weekend con Pajetta e un’inchiesta, io preferirò sempre, deciderò sempre, per la seconda”.A partire dagli anni ’80, al giornalismo Miriam Mafai affianca la scrittura di opere di saggistica, da L’uomo che sognava la lotta armata (1984) a Pane Nero. Donne e vita quotidiana nella seconda guerra mondiale (1987) a Il lungo freddo. Storia di Bruno Pontecorvo, lo scienziato che scelse l’Urss (1992), da Botteghe Oscure addio. Com’eravamo comunisti (Premio Cimitile nel 1996) a Dimenticare Berlinguer (1996), da Il sorpasso. Gli straordinari anni del miracolo economico 1958-1963 (1997) a Il silenzio dei comunisti (2002). In ultimo aveva pubblicato nel 2006 Diario italiano, raccolta degli editoriali pubblicati su Repubblica a partire dal 1976. Nel 1994 aderisce al partito Alleanza Democratica e alle elezioni di quell’anno viene eletta deputata per la coalizione di centrosinistra dei Progressisti.Nel 2005 ha vinto il Premio Montanelli, per la sua attività votata allo sviluppo della cultura italiana del ’900, con particolare attenzione al mondo femminile.Tra i temi di maggior interesse e continuità, Miriam Mafai si è espressa su divorzio, aborto, referendum, laicità dello Stato, legge sulla fecondazione assistita e condizione femminile, oltre che sui temi più generali della politica e dei diritti dei lavoratori.È morta a Roma il 9 aprile 2012.

 

COMMENTI

24 Aprile 2012 16:37

Donne come Miriam Mafai consentono di credere nelle potenzialità del genere femminile, senza peraltro escludere l'altro genere: l'importante è riuscire a dare, donne e uomini, un contributo positivo alla società umana. 

E per "positivo" io intendo costruttivo, portatore di PACE, anche se combattivo: perchè le battaglie mirate al BENE, alla PACE, all'AMORE, all'AMICIZIA FRA I POPOLI E LE PERSONE, alla TOLLERANZA, contro ogni discriminazione ed ogni forma di aperto o strisciante razzismo, ma cariche di  SPERANZA, sono un faro che illumina ogni tenebra. 

Non bastano però le parole: bisogna dimostrare concretamente queste finalità, bisogna insieme AGIRE.

 

Florestana Piccoli Sfredda

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