23 Ottobre
di Virginia
Bè che dire di temi ed argomenti che riguardano il mondo del lavoro, del sociale,dei lavoratori,dei politici,delle famiglie,delle bugie e delle verità...che già non siano stati affrontati e di cui trasmissioni televisive,radiofoniche, riviste e quotidiani più o meno autorevoli non ci bombardino, pro o contro la nostra volontà quotidianamente, entrando (e forse è giusto così....) nei nostri pensieri come spot pubblicitari e creando divisione e non fusione tra le persone, che sempre di più si trovano all'interno di schieramenti creati dai grossi, grandi TITOLI che ci vengono paventati nei TG o nei primi fogli cartacei dei giornali.
A sentirli ogni parte, ogni shieramento,ogni gruppo detiene le proprie ragioni, le proprie motivazioni chiare, nitide ma anche nebbiose e a volte false e sporche.Tutto è il contrario di tutto.
Nel mio lavoro la relazione è importante, quindi i miei strumenti primari sono l'osservazione e l'ascolto.
E sempre più faticoso parlare di valori morali senza essere indicati come persone "bachettone", senza che la laicità o la religione,senza che lo stato o la chiesa cerchino di titolare come loro i pensieri e le azioni del singolo, che cerca come può di portare ancora avanti concetti educativi vitali quasi da "giovani marmotte", dove non esiste solo il grande IO, ma a cominciare dal proprio nucleo familiare, dove esiste il NOI, a partire dai piccoli gesti quotidiani senza per questo sentirsi come in uno spot pubblicitario.
Tra la gente, tra gli adolescenti, tra i piccoli artigiani, si sente che oltre al soggetto economia, soldi, lavoro,ciò di cui quasi nessuno parla è l'ENTUSIAMO nel proprio quotidiano, nel fare la mamma, nel fare l'insegnante,il benzinaio, il gommista, la moglie, il marito, lo studente,la coordinatrice dei nidi,la nonna, il nonno,la parrucchiera,ecc.......
Non voglio , non posso credere che tutto debba girare solo sui guadagni, sullle posizioni sociali da raggiungere e ....su grandi sacchi di denaro spesi , accumulati per comprare oggetti che non riusciranno in alcun modo a colmare quel senso di VUOTO,di ANSIA,di INSODDISFAZIONE...che non permetterà di sentirsi felici ed ancora sorpresi quando si incontrano persone che ti sorridono o che ti ascoltano, che ti ringraziano e che riconoscono il tuo lavoro, senza secondi fini e dove "il sentirsi bene" con sè stessi e con gli altri diventa la cosa più importante.