17 Aprile
Non dorme, ma finge di farlo. Tiene gli occhi aperti ma li gira dall'altra parte, e questo è un bel guaio se si hanno anche le orecchie tappate e il cervelletto su "altre faccende affaccendato", come dicono in quel di Toscana. L'assonnata protagonista (non presente), è la ministra Stefania Prestigiacomo, che Greenpeace ha rappresentato chiedendo a un'attivista di sdraiarsi su un frigorifero rotto e contornandola da decine di rifiuti elettronici, il tutto davanti al ministero dell'Ambiente, questa mattina. Computer rotti, stampanti non più in funzione e monitor capaci di rilasciare nel terreno sostanze pericolosissime componevano la scenografia "meta-teatrale" della protesta di Greenpeace contro lo smaltimento dei rifiuti elettronici in Italia. Una rappresentazione degna di una tragedia, più che di una commedia, tutto fuorché una favola. Ma questa volta nessun autore ha dovuto giocare di fantasia, è tutto vero, e per assistere alla tragedia di questa Italia in decomposizione non c'è neanche bisogno di pagare il biglietto, basta affacciarsi in uno di quei 2893 "centri di raccolta di materiale elettronico" disseminati per la penisola italiana e che Greenpeace ha provato essere, per buona (cattiva) parte, fuori dalle norme: depositi non protetti dalle intemperie (pioggia, neve), luoghi fatiscenti con pavimentazione non impermeabilizzata... e via così, al peggio non c'è fine, arrivati in fondo alla buca sociale ed economica in cui siamo infognati, non solo si è continuato a scavare, ma si è colta l'occasione, pare di capire, per nasconderci rifiuti "speciali". Greenpeace protesta e noi rilanciamo la sua/nostra protesta. "Driiinnnnn!" E' suonata la sveglia, Onorevole Prestigiacomo, si alzi e si dia una mossa, che questa "favola" non ci diverte affatto.